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sabato 31 dicembre 2011
" Signore, mi scusi, non l'ho fatto apposta!"
Maria Antonietta al boia, per avergli pestato involontariamente il piede sul patibolo.
Tutti cerchiamo nelle amanti un'infermiera notturna, una mano per l'agonia.
Ci sappiamo mortali mentre immaginiamo, desiderandolo, che la donna non lo sia, e vogliamo garze dalla sua misteriosa condizione non mortale.
G. Ceronetti
venerdì 30 dicembre 2011
Attenzione! La nave è ormai in mano al cuoco di bordo e le parole che trasmette il megafono del comandante non riguardano più la rotta, ma ciò che si mangerà domani
S. Kierkegaard
da: " L'ultima intervista" di Roberto Bolano
domanda: " Ha mai rubato un libro che poi non le è piaciuto?"
risposta: " Mai. Il bello di rubare libri ( e non casseforti ) è che si può esaminarne il contenuto con calma prima di commettere il crimine."
dis-astro
" Lo sai cosa vuol dire disastro?", chiede la passeggera con cui ho chiacchierato sul parapetto,"è la mancanza di stelle che spaventa i naviganti. Vuol dire andare senza gli astri che indicano la strada."
Paolo Rumiz
giovedì 29 dicembre 2011
Le passioni dell'anima rendono abitabile il deserto: il deserto è ovunque disertiamo il cuore.
I santi non sono morti: vivono nella passione leonina dell'anima, nelle immagini tentatrici, nelle fantasie sulfuree e nei miraggi: la via dell'amore.
Il nostro cammino attraverso il deserto della vita è il risveglio della bestia, quell'insonne sentinella del desiderio, della sua zampa ingorda, calda e insonne come il sole, esplosiva come lo zolfo, che incendia l'anima.
James Hilmann
porta a porta
" Si arriva all'assassinio per amore o per odio; alla propaganda dell'assassinio solo per malvagità".
Italo Svevo, La coscienza di Zeno
per Eluana
Cristo sospeso,
vita ad ogni costo
oltraggio alla vita.
E i perfetti nessuno che pontificano
argomentando
di " coscienza vegetale"
sul corpo tuo inerte
che nessuna possibile fotosintesi
potrà mai far fiorire.
A deporti dalla croce,
la volontà d'amore dell'"assassino",
la pietà sua operosa,
la fedeltà a ciò che di più sacro
ebbe in dono:
le intenzioni che mossero
il cuore tuo di figlia.
vincent
.. sulla via assolata
Sulla via assolata, dentro al vecchio
tronco cavo che da lungo tempo
serve a bere e piano in sè rinnova
uno specchio d'acqua, la mia sete
calmo; l'acqua limpida e il suo flusso
prendo in me nel cavo della mano.
Bere è troppo, è un atto che tradisce,
mentre questo gesto in cui m'indugio
porta un'acqua chiara alla coscienza.
E così potrebbe riposarmi
se tu fossi qui, posare piano
la mia mano sulla fresca curva
della spalla o al limite del seno.
Rainer Maria Rilke
mercoledì 28 dicembre 2011
i love Syria
Dopo un'elezione particolarmente dubbia, un gruppo di consiglieri di Assad (padre) andò dal presidente a portargli i risultati: " Ci sono buone notizie, signor Presidente, lei è più popolare in Syria di quanto sia mai stato prima, il 99% della gente ha votato per lei. Appena l'1% si è astenuto, cosa potrebbe chiedere di più?". "Solo una cosa" si dice Assad abbia risposto," I loro nomi e indirizzi".
Tratto dal libro: " Dalla montagna sacra" di W. Dalrymple
Se vuoi conoscere un oggetto devi indagare le relazioni da cui esso viene illuminato.
Devi assumere un punto di vista che presuppone l'intelligenza del mondo.
Giuseppe Leonelli, medico
lunedì 26 dicembre 2011
Tutte le lettere d'amore sono ridicole
Tutte le lettere d'amore sono
ridicole.
Anch'io ho scritto ai miei tempi lettere d'amore,
come le altre,
ridicole.
Le lettere d'amore, se c'è l'amore,
devono essere
ridicole.
Ma dopotutto
solo coloro che non hanno mai scritto
lettere d'amore
sono
ridicoli.
Magari fosse ancora il tempo in cui scrivevo
senza accorgermene
lettere d'amore
ridicole.
La verità è che oggi
sono i miei ricordi
di quelle lettere
a essere ridicoli.
( Tutte le parole sdrucciole
come tutti i sentimenti sdruccioli,
sono naturalmente
ridicole).
Fernando Pessoa
" Io sento con tutte le mie forze che la storia dell'uomo è come quella del grano: anche se non saremo piantati nella terra per germogliare, non importa; saremo macinati lo stesso per diventare pane."
V. Van Gogh
oggi sposi
" Le nozze sono tempo alto, tempo festivo. Ma sono più ancora: non soltanto una rossa macchia di tempo nella grigia serie dei giorni e delle lune, ma qualcosa che nel tempo rinvia all'esistenza di un ordine atemporale. Sono il preannuncio di gioie eterne, e ne sono un assaggio pregustato.
Così scompare in pochi giorni ciò che per anni è stato risparmiato, vengono preparati cibi e offerti vini che la vita quotidiana ignora. Si reggono veli e strascichi, si cantano canzoni e si danzano danze, ci si scambia giuramenti e si innalzano voti che soltanto il giorno nuziale conosce. Anche il più povero indossa l'abito della festa, e fra chi passa di lì non c'è chi non sia invitato. Così un'ora può compensare una vita."
E. Junger, Lo scarabeo spagnolo
domenica 25 dicembre 2011
sabato 24 dicembre 2011
venerdì 23 dicembre 2011
solstizio d'inverno
Tocca restare svegli in basso nell'oscurità intraterrestre, intracorporale dei diversi corpi che l'uomo terrestre abita: quello della terra, quello dell'universo, il suo proprio.
Laggiù nelle "profondità", negli inferi il cuore veglia, non si concede riposo, si riaccende in se stesso.
Maria Zambrano, Chiari del bosco
mercoledì 21 dicembre 2011
"Il fanciullo vede tutto in una forma di novità, è sempre ebbro.
Nulla somiglia tanto a quella che chiamiamo ispirazione, quanto la gioia
con cui il fanciullo assorbe la forma e il colore."
Beaudelaire, le peintre de la vie moderne
martedì 20 dicembre 2011
da i detti di confucio
Una volta un discepolo chiese:" Se un re vi affidasse un giorno un territorio da governare secondo le vostre idee, che cosa fareste prima di tutto?".
Confucio rispose:
" Rettificare i nomi."
E poi spiegò al suo discepolo sconcertato:
" Se i nomi non sono corretti, se non corrispondono alla realtà, il linguaggio non ha oggetto, l'azione diventa impossibile e così tutti gli affari umani si disgregano e amministrarli diventa futile e impossibile. Perciò il primo compito di un vero uomo di Stato è quello di rettificare i nomi."
lunedì 19 dicembre 2011
" Se l'Universo è di fattura divina, all'uomo tocca sostenerla.
E così ha da essere il suo cuore, vaso d'immensità e punto
invulnerabile della biancia." Maria Zambrano
nessuna carovana
fino a raggiungere
il suo miraggio;
ma solo i miraggi
hanno messo in moto le carovane." Henri Desroche
venerdì 16 dicembre 2011
nel mistero dell'innocenza..
Giuseppe Leonelli
In Luca è glorificata l'innocenza: la compostezza di Maria, il cielo trapuntato di stelle, pastori in preghiera, cori angelici, aliti tiepidi nella stalla.. è pura meraviglia, la meraviglia che suscita la visione dell'Albero della Vita.
Così Massimo Scaligero: " L'imaginare luminoso, come favola vera, ricostituisce forme di vita con linee di forza sottratte alle strutture dell'errore e della paura".
In Matteo, l'innocenza viene sacrificata: il turbamento di Giuseppe, la minaccia, la paura, la necessità della fuga; è la cacciata dall'Eden.
Se la scena di Luca avviene in un tempo senza transito, in Matteo non c'è tempo da perdere; mangiato il frutto dell'Albero della Conoscenza, la regale sovranità del tempo è ormai asservita all'incantesimo dello spazio.
Allora la vicenda di Gesù, fino al compimento del dodicesimo anno, è la storia del ricongiungimento dei due alberi;in lui viene riunito ciò che fu separato.
In che modo questa vicenda ci riguarda ?
Maria Zambrano, a proposito del cuore scrive: " Posto che nel mentre che è figlio del tempo esso(il cuore) profetizza un regno che lo oltrepassa rivelandolo in qualche modo in quegli istanti in cui il cuore si tiene in sospeso e tiene in sospeso l'essere che abita sopra il tempo; negli istanti privilegiati: estasi date a tutti i mortali, nel dolore senza limiti, e nella pienezza della vita in cui i contrari e divergenti, quantomeno amore e libertà, ragione e passione, si unificano".
Ecco, dolore e pienezza di vita o, se preferite, dolore e meraviglia sono nell'umano racconto ciò che mette in moto o ciò che può, per un istante, rendere immoto il cuore.
Perchè il compito del cuore è mettere in relazione la luce-meraviglia con il peso-dolore.
E il linguaggio che il cuore impara ad articolare entrando in rapporto con le forze della meraviglia e del dolore, maturando il suo sè, si fa pensiero del cuore.
Ma la misura di questo pensiero è un bene fragile.
Si, perchè la luce della meraviglia è preda ambìta per i delìri che vorrebbero dissolverlo questo nostro cuore, così come il peso del dolore lo è per la disperazione che lo vorrebbe pietrificato; annichilito per una menzogna perchè, come ci ricorda M.Scaligero:" Il dolore della lontananza è l'incapacità di attuare nel mondo la comunione che il cuore ha già in sè con gli enti del mondo".
La capacità di percepire questa comunione in nessun modo attenua il dolore, ma gli offre un luogo capace di contenerlo, così come il tepore che circonda la mangiatoia non incendia la stalla; già, una mangiatoia.. quale luogo più appropriato per accogliere un essere destinato a farsi pane ed essere mangiato.
Luce-meraviglia e Peso-dolore: è nel crocevia del loro incontro che precipita e s'addensa la sostanza spirituale capace di generare il cuore fisico.
Allora, forse, la nascita in noi del fanciullo divino, il nostro personalissimo Natale, non è legata alla nostalgia di un paradiso perduto dal quale fummo cacciati.
Gli esseri della Meraviglia e del Dolore chiedono di riunirsi.
Lo stanno chiedendo a noi.
Solo noi possiamo far posto in quel luogo che dimora nella croce di fuoco inscritta nel cuore degli esseri umani.
Auguro a tutti un Natale
buono,
bello e
vero.
vincent
lunedì 12 dicembre 2011
Ein-Bustan: giardino di pace
Ya raba kalina eishin basalaam
Nurek nur zrir fee albi sar kbir
Ya raba kalina eishin basalaam
Con l'aiuto di dio vivremo in pace
la tua luce è piccola ma la luce nel mio cuore è grande
con l'aiuto di dio vivremo in pace
Fondato da genitori di bambini ebrei e arabi, Ein-Bustan è il primo asilo Waldorf arabo-ebraico bilingue e biculturale in Israele
giovedì 8 dicembre 2011
" Basta assistere ai tentativi di Stanlio e Ollio di sistemarsi in una cuccetta di treno per capire che nella vita non c'è niente di semplice".
Osvaldo Soriano
Assekrem
" Da quando vivo qui, ho imparato a non aver fiducia nei miei occhi.
Non sono loro che mi sveleranno la natura delle cose nel cuore dell'universo.
Nel deserto molte cose evidenti alla vista sono solo effetti ottici.
So che l'essenza di ciò che cerco potrò trovarla in minimi segni.
Vado esplorando il deserto in cerca di tracce e per distinguerle non mi servono gli occhi.
Non è sperando di vederlo che la cammella si mette alla ricerca del suo piccolo."
Padre Charles de Foucauld
mercoledì 7 dicembre 2011
martedì 6 dicembre 2011
" Si direbbe che la grande distinzione fra l'arte che vale e l'arte così-così sia da ricercare nell'intento posto al cuore dell'arte, nei programmi della coscienza che si celano dietro il testo.
C'entra invece l'amore.
La disciplina necessaria a far parlare quella parte di sè capace di amare anzichè quella parte che vuole solo essere amata."
Foster Wallace
Paul Fusco, fotografo di Look Magazine, con tre macchine fotografiche e trenta pellicole a colori, era sul treno che trasportò il feretro di Robert Francis Kennedy da New York alla Union Station di Washington fino al cimitero di Arlington, dove Bob Kennedy venne sepolto poco lontano dal fratello John. Questi i suoi ricordi di quel giorno.
" Nell'ultimo vagone i servizi segreti decisero di mettere la bara di Bobby, la appoggiarono per terra, poi dissero ai familiari e agli amici di prendere posto nella penultima carrozza. Erano loro ad aver preso il comando del treno e non volevano discussioni. Ma i ferrovieri pensarono che sarebbe stata un'offesa alla folla che attendeva e appena il convoglio cominciò a muoversi la sollevarono e la appoggiarono sugli schienali dei sedili. Era una sistemazione instabile e precaria, ma così il feretro si poteva vedere attraverso i finestrini. Era l'8 giugno, un giorno caldissimo, un anticipo d'estate. Il viaggio durò più di otto ore attraverso cinque Stati: New York, New Jersey, Pennsylvania, Delaware e Maryland. Il treno si fermava spesso per dare la precedenza agli altri convogli, impiegammo quasi il triplo del tempo che si impiega normalmente. Ma era la velocità giusta per un funerale. Quel treno è stato il vero funerale, quello dell'America, è durato un'intera giornata, era fatto per il popolo. Era il funeral train.(.....) Ero pieno d'ansia ma mi bastò guardare fuori dal finestrino per capire: vidi la folla e tutto fu chiaro. Abbassai il finestrino, allora si poteva fare, e cominciai a scattare. Rimasi nella stessa posizione per otto ore a fotografare la gente accanto ai binari. Quella era la storia.
lunedì 5 dicembre 2011
Beveva un'aranciata
sullo sfondo di parrucchieri
e agenzie turistiche,
mentre il suo vicino
la incantava con versi cretini.
E tuttavia si chiamava Antigone.
domenica 4 dicembre 2011
venerdì 2 dicembre 2011
Mai di Andrei Voznessenskij
Mai smetterò di amarti
e ti dimenticherò
quando venerdi sarà mercoledi,
quando le rose cresceranno dappertutto,
azzurre come uova di tordo.
Quando il topo griderà: "chicchiricchì".
Quando la casa si reggerà sul comignolo,
quando il salame mangerà l'uomo.
E quando ti sposerò.
giovedì 1 dicembre 2011
ciao Lucio
Si sa, si è compagni perchè ci si spartisce il pane.
Con te, con Valentino e tanti altri, in quelle riunioni un pò carbonare a P.zza del Grillo ci spartimmo il pane della scomunica.
Oggi che m'arriva la notizia che sei " diversamente vivo", quando si dice la coincidenza, sto qui in cucina davanti al forno cercando di far lievitare una pagnotta di grano duro.
So che negli ultimi anni della tua vita nessun lievito riuscì a far lieve il tuo dolore.
Caro Lucio, adesso che niente è concluso, un pezzetto di questa pasta madre lo metterò da parte per il tuo viaggio.
vincent
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