Nel sesso i corpi testimoniano d'una vocazione a infinitizzarsi al di là di ogni determinazione debitrice di un ordine dato. È perché il sesso è il luogo della creazione: fare dei bambini o formare delle forme, degli assemblaggi o delle configurazioni, dei ritmi e delle risonanze. A partire da nulla, cioè nell'aprire largamente ciò che già da sé non è che apertura: bocca, occhio, orecchio, narice, sesso, ano, e pelle, pelle indefinitivamente ripresa e riaperta da tutti i suoi pori. Divaricamenti, larghezze, prese e rilassamenti, vai e vieni, scosse: sempre la cadenza sincopata d'un'andatura che porta verso i confini di ciò che un corpo innanzitutto delimita.
Il corpo di piacere ( e il corpo di dolore al suo opposto ) illimita il corpo.
Esso ne è la trascendenza.
Jean Luc Nancy, Il Corpo dell'Arte
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