Una città molto antica è come uno stagno: ha colori e riflessi propri, ha angoli di frescura e altri limacciosi, luoghi dove l'aria ribolle, spazi malefici, una vita latente. La città è femmina, con i suoi desideri e le sue repulsioni, slanci e rinunce, e pudori, soprattutto pudori.
Per entrarle nel cuore, per coglierne i segreti più intimi, si deve agire con la massima tenerezza e armarsi fino all'esasperazione di pazienza. Bisogna sfiorarla senza malizia, accarezzarla senza seconde intenzioni, insistere per secoli e secoli.
Il tempo lavora per chi sa mettersi fuori del tempo.
J. Yonnet, Le vie incantate di Parigi
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