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lunedì 31 luglio 2017
EACH MAN KILLS THE THING HE LOVES - Jaramillo - Anibaldi Media Network
Jeanne Moreau, 23 gennaio 1928 - 31 luglio 2017
sabato 29 luglio 2017
giovedì 27 luglio 2017
Che altro è l'amore se non comprendere e gioire che un altro viva, agisca e senta in maniera diversa e opposta alla nostra? Per poter superare i contrasti con la gioia, l'amore non li deve sopprimere né negare. Perfino l'amore di sé contiene come presupposto la non mescolabile dualità ( o pluralità ) di una stessa persona.
Friedrich Nietzsche, Umano troppo umano
martedì 25 luglio 2017
domenica 23 luglio 2017
Agostino, in modo singolare e misterioso attribuisce alle piante la tendenza a essere guardate dall'uomo, come se nel momento in cui l'essere di queste piante diventa oggetto di una conoscenza guidata dall'amore accada loro qualcosa di analogo alla redenzione.
Max Scheler, Amore e conoscenza
sabato 22 luglio 2017
Di fatto, oggi, questo è l'errore che fanno gli uomini, ossia che alcuni cercano di essere medici della saggezza o della salute, ma separatamente l'una dall'altra.
Platone, Carmide, 157 b
venerdì 21 luglio 2017
giovedì 20 luglio 2017
mercoledì 19 luglio 2017
martedì 18 luglio 2017
Sulla bellezza
La bellezza non è l'obbiettivo degli sport di alto livello, ma lo sport di alto livello è uno degli ambiti in cui la bellezza umana ha le maggiori probabilità di esprimersi. Il rapporto è più o meno quello che intercorre tra il coraggio e la guerra. La bellezza umana di cui parliamo in questa sede è una bellezza di tipo particolare: la potremmo chiamare bellezza cinetica. La sua forza e il suo fascino sono universali. Non ha niente a che vedere con il sesso o i modelli culturali. Sembra legata, in realtà, alla riconciliazione degli esseri umani con il fatto di avere un corpo.
David Foster Wallace
venerdì 14 luglio 2017
La ferita ci riguarda ed esige che si tratti con riguardo, che la si guardi, che non la si ignori, pena la catastrofe. La ferita, anche quella della città, va curata perché si rimargini, perché svicoli la promessa di infezione e contagio e prospetti, invece, quella di salute formativa e di narrazione. Occorre guardare i margini, fissarci lo sguardo ma senza alcun intento giuridico, resistendo alla tentazione di differenziarsene condannandoli, e invece accogliendoli, prendendosene cura, con delicatezza, proprio come si fa perché guarisca una ferita.
Paolo Capelletti
Foto di Gabriele Basilico
mercoledì 12 luglio 2017
I nomi delle strade
Le strade sono
tutte di Mazzini, di Garibaldi,
son dei papi,
di quelli che scrivono,
che dan dei comandi, che fan la guerra.
E mai che ti capiti di vedere
via di uno che faceva i berretti
via di uno che stava sotto un ciliegio
via di uno che non ha fatto niente
perché andava a spasso
sopra una cavalla.
E pensare che il mondo
è fatto di gente come me
che mangia il radicchio
alla finestra
contenta di stare, d'estate,
a piedi nudi.
Nino Pedretti
martedì 11 luglio 2017
sabato 8 luglio 2017
martedì 4 luglio 2017
Palio di Siena: PROTESTE DI TORNASOL: torna il sole della disobbedienza?
A chi non ha la pazienza o la voglia di guardarsi il filmato dico subito la fine: ebbene si, dopo un'ora e mezza di rifiuto cocciuto ad esibirsi, la cavalla Tornasol esce dalla piazza vittoriosa. Ma non per aver corso più veloce di tutti. Vittoriosa per aver fatto risplendere in quella città il sole della disobbedienza.
Quello che nel filmato non si vede, poi, così lo racconta Elena Stancanelli:
" Era sera quando finalmente il Palio è iniziato e la Giraffa, dopo aver lottato strenuamente con l'Aquila, si è aggiudicata la sua trentacinquesima vittoria. Di Tornasol non sappiamo. La via della rinuncia, come insegna Melville, è difficile da abbandonare e in fondo non c'è che il nulla. Preferisco immaginarla sola, un giorno qualsiasi, a correre felice per la Piazza del Campo, di notte, come in un film di Tarkowskji. Preferisco, sì.
lunedì 3 luglio 2017
sabato 1 luglio 2017
I bambini mostrano le cicatrici come medaglie. Gli amanti le usano come segreti da svelare.
Una cicatrice è quello che succede quando la parola si fa carne.
Leonard Cohen, The favourite game
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