Immaginiamo una schiera di bambini che rompano vasi, piatti, bicchieri e tutto quanto hanno nella casa dei genitori: li si guarda e si pensa come si possano fermare, perché essi corrono sempre in cucina e nella stanza da pranzo dove ci sono gli oggetti da rompere. Alla fine si scopre come poterli fermare. Un certo numero di persone, magari quelle che vorrebbero educarli, stabiliscono di prendere e rompere tutto quanto è fragile, fino a che non ci sia altro. Allora nulla viene più rotto e la distruzione finisce! Non so quanti non stimerebbero matti educatori del genere. Tutti ne converranno. Se però gente che si ritiene saggia grida nel mondo che si deve continuare la guerra sanguinosa fino a che non vi sia la pace, che si deve prima distruggere tutto affinché sulla terra non siano più possibili distruzioni, ciò viene considerata saggezza. È considerata saggezza continuare a uccidere per eliminare le uccisioni, per combatterle.
Per chi abbia ancora un barlume di logica questa non è più saggezza, come non lo è quella dell’educatore di una schiera di bambini che dica: affinché più nulla venga distrutto, vedo di raccogliere tutto alla svelta, in modo che venga rotto anche l’ultimo pezzo; così più nulla verrà distrutto. Come mai la gente chiama sciocchezza l’ultima affermazione, e la prima politica dell’avvenire?
Rudolf Steiner, La caduta degli Spiriti delle Tenebre, prima conferenza 29 settembre 1917
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