Cappella di Notre-Dame du Haut a Ronchamp, 1950-54
...Sono affascinato da tutte le organizzazioni naturali. Non posso frequentare i salotti; è da anni che non lo faccio. Ma mi accorgo che, fuggendo la città, vado sempre dove vivono degli uomini che si stanno organizzando. Cerco i selvaggi, non per trovare la barbarie, ma per misurare la saggezza. America o Europa, contadini o pescatori. Intendo dire: vado là dove gli uomini praticano lavori atti a nutrirli e prendono delle iniziative per alleggerire la loro pena. Fanno quindi il necessario per ottenere, senza spese nè sprechi, le gioie della socialità: mestiere, famiglia, collettività. Architetto e urbanista io giudico e apprendo le cose del mio mestiere dall'uomo o dagli uomini.
Vado dove le cose si organizzano in una dialettica uomo-natura, nella lotta per la vita e nel godimento dei frutti del lavoro sotto la volta del cielo, la legge delle stagioni, il canto del mare.
Chandigarh, monumento centrale. " Una mano aperta per ricevere e donare"
Questa non è un'opera letteraria composta nella forma riposante di uno sviluppo lineare e nella misura serena di cose definitive.
Esprime, invece, il martellamento della vita presente, la crescita accelerata e violenta di un fenomeno nuovo: l'urbanistica; l'esplosione dei malesseri accumulati, lo scoppio delle crisi; le impasse; una volontà d'azione sana, coraggiosa e ottimista; la fede nei destini di un'antica civilizzazione; la certezza che il mondo non è vecchio, ma giovane e agile; il risveglio imminente di una coscienza moderna; la gioia dell'azione, il vicino inizio dei grandi lavori; la certezza di una ripresa dei valori umani fondamentali; la possibilità di raggiungere le gioie essenziali.
La società moderna, rifiutando gli abiti usati, si appresta a reintegrare un quadro decente: la città radiosa.
Capitalismo, borghesia, proletariato? Io rispondo con un termine che esprime la mia linea di condotta e determina la mia profonda attitudine rivoluzionaria: umano.Questo è il mio dovere professionale di architetto e di urbanista: umano.
Vado dove le cose si organizzano in una dialettica uomo-natura, nella lotta per la vita e nel godimento dei frutti del lavoro sotto la volta del cielo, la legge delle stagioni, il canto del mare.
Chandigarh, monumento centrale. " Una mano aperta per ricevere e donare"
Questa non è un'opera letteraria composta nella forma riposante di uno sviluppo lineare e nella misura serena di cose definitive.
Esprime, invece, il martellamento della vita presente, la crescita accelerata e violenta di un fenomeno nuovo: l'urbanistica; l'esplosione dei malesseri accumulati, lo scoppio delle crisi; le impasse; una volontà d'azione sana, coraggiosa e ottimista; la fede nei destini di un'antica civilizzazione; la certezza che il mondo non è vecchio, ma giovane e agile; il risveglio imminente di una coscienza moderna; la gioia dell'azione, il vicino inizio dei grandi lavori; la certezza di una ripresa dei valori umani fondamentali; la possibilità di raggiungere le gioie essenziali.
La società moderna, rifiutando gli abiti usati, si appresta a reintegrare un quadro decente: la città radiosa.
Capitalismo, borghesia, proletariato? Io rispondo con un termine che esprime la mia linea di condotta e determina la mia profonda attitudine rivoluzionaria: umano.Questo è il mio dovere professionale di architetto e di urbanista: umano.
tratti da: " La ville radieuse" di Charles Edouard Jeanneret ( Le Corbusier )
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