" ... guardo il mare ascoltando la nota cantata dalla prora. E vedo un piccolo gabbiano posato sul mio ginocchio...avvicino lentamente la mano. Mi guarda lisciandosi le penne. Avvicino ancora la mano. Smette di lisciarsi le penne e mi guarda senza timore. Sembra che i suoi occhi parlino. Avvicino la mano ancora un pò... allora mi parla... e mi racconta del Bel Veliero dove molti uomini sono rimasti ancora marinai. Questi non portano guanti, per sentire meglio la via delle manovre e delle vele, camminano scalzi e serbano il contatto con il loro bastimento, così grande, bello e alto, i cui alberi arrivano lassù fino al cielo. Parlano poco, osservano il tempo, leggono nelle stelle e nel volo dei gabbiani, riconoscono i cenni che i delfini gli fanno. E sanno che il Bel Veliero corre verso la catastrofe."
Bernard Moitessier, La Lunga Rotta
Questi uomini che, pur avendo coscienza della catastrofe imminente, non rinunciano al loro compito, si sfilano i guanti e affinano sensibilità e attenzione sono l'immagine più precisa ed eloquente della parte di Umanità intenta a ritrovare il rapporto con la direzione spirituale del mondo.
La rimanente, nulla sospettando, crede di poter affrontare la prova dell'oceano aperto indossando i guanti,
nel loro guscio di noce privo dell'albero maestro.
vincent
Nessun commento:
Posta un commento