Arrivano, si spogliano, si spruzzano, nuotano, scuotono i capelli, flettono le gambe, dormono, leggono, si alzano, si rivestono e si incamminano lungo la scia eternamente contesa dove acqua e terra cedono e riconquistano porzioni immateriali dei loro confini.
E poi chiacchierano, cacciano improbabili tesori col metal-detector, marciano sul bagnasciuga perché si sa che fa bene alle natiche, spingono passeggini, portano cani al guinzaglio e le infradito in mano.. e tutto questo possiede la qualità di una resa. Restituiscono alla luce ciò che le fu sottratto. È per via della distanza. La distanza che non permette di distinguere visi e di ascoltare voci me li restituisce nello scintillìo originale. Distanza e silenzio, sottraendo loro volto e parola, ne svelano l'ultimo ed intimo essere di creature di luce.
Scardinati da tempo e spazio, abitano l'evanescente edificio del gioco, e ne comunicano tutta la bellezza e serietà.
vincent
Nessun commento:
Posta un commento