lunedì 11 gennaio 2016


Nel mondo di " Allah " il sesso rappresenta la miseria più grande. Al punto da dare vita a un porno-islamismo a cui i predicatori ricorrono per reclutare i propri " fedeli ", evocando un paradiso che più che a una ricompensa per credenti somiglia a un bordello, tra vergini destinate ai kamikaze, caccia ai corpi nei luoghi pubblici, puritanesimo delle dittature, veli e burka. L'islamismo è un attentato contro il desiderio. E talvolta questo desiderio esplode in Occidente, dove la libertà appare così insolente. Perché " da noi " non esiste via d'uscita se non dopo la morte e il giudizio universale. Ritardo che fa dell'uomo uno zombie, o un kamikaze che sogna di confondere la morte con l'orgasmo, o un frustrato che spera di raggiungere l'Europa per sfuggire alla trappola sociale della propria debolezza.


Kamel Daoud, scrittore algerino







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