Li chiamiamo Virologi.
Li ascoltiamo rapiti, incantati dal loro sapere.
Il loro racconto sulla diffusione del covid19 ci trasforma in oggetti.
Oggetti di trasmissione.
Oggetti inermi usati da un “ nemico “ invisibile che ci utilizza per saziare il suo fatale istinto meccanico di replicazione.
Unico attrezzo in fondo ancora utile a segnalare un residuo di soggettività, la mascherina.
Sì, perché, malgrado nasconda i tratti dell’identità, tutti noi , confidando di sbarrare la porta al “ mostro “ con quell’aggeggio di tela dimostriamo di non aver ancora perduta del tutto l’attitudine all'ingenuità che ci caratterizza come simpaticamente umani.
Dunque li chiamiamo Virologi.
Il loro compito è cercare di cancellare ogni traccia di soggettività.
D'altra parte, chi ha l'occhio ipnotizzato sulla lente di un vetrino che se ne fa della soggettività?
L'occhio della tecnoscienza ricorda quello del Ciclope.
Solo che questa volta non è stata la scaltrezza di Ulisse ad accecarlo.
Un microscopio è bastato a cancellare la vista di coloro che, nello stesso momento in cui conquistano l'infinitamente piccolo, perdono l'Uomo.
Hanno il compito di diffondere la paura del contagio.
E intanto ci contagiano con la paura.
Ma il potere della paura è il potere del nulla.
La paura attira a sé la corrente del tempo proveniente dal futuro per trascinarla nel vortice del suo buco nero. Nei riti di sanificazione, per difenderci dalla minaccia del nulla, sacrifichiamo il presente, il sorgere spontaneo della nostra fiducia nella bellezza della vita e del mondo.
I riti della pasqua di sanificazione non prevedono resurrezioni.
Fatalmente, il contatto tra corpi si trasforma nel fantasma del contagio.
Unica risposta utile: educarsi a percepire la qualità dell'istante.
Il suo inestimabile valore, la nostra intera vita come un unico istante.
Lo so che talvolta la paura s'ingoia in un istante tutto il futuro, ma solo la coscienza dell'istante possiede la magia di ristabilire, annullando la paura, la legge dell'amore.
La freccia di Eros scocca in un istante.
Eros è carne, sudore, lacrime e tutto si consuma in un istante.
Certo che ci sarà dolore, e il dolore potrà sembrarci eterno.
Ma non appena la coscienza avrà separato da sé quell'eternità, scoprirà che anche il tempo del dolore era fatto di un solo istante.
L'istante necessario a spezzare una forma durata il tempo di un istante.
Troppo astratto? Aria fritta?
Leggo che con i bambini sarà molto difficile riuscire a far rispettare le regole del distanziamento.
Un bambino non è spaventato dal futuro.
Quello che un bambino fatica a sopportare è che ogni singolo istante della sua vita possa non essere colmo. Colmo di bontà. Colmo di bellezza. Colmo di verità.
Se è vero che la paura deriva il suo potere dal nulla che evoca, allora i più esposti saranno coloro che non avranno messo a punto una mappa dei pozzi.
Possedere una mappa affidabile dei pozzi è la condizione necessaria per attraversare il deserto.
Significa potersi avvalere della ricchezza del tutto immateriale conquistata in quanto Viaggiatori Consapevoli della propria vita.
Quante volte, nel pericolo, si è gridato: Prima le donne e i bambini!
Ecco, da ora in poi saremo noi maschi adulti quelli più bisognosi di protezione...
vincent
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