venerdì 3 settembre 2021







È possibile stare insieme, raccoglierci insieme intorno all'impossibilità dello stare insieme e del gesto di raccoglierci? Tanti tragitti della democrazia, tante impasse di quello che pomposamente si chiama l'Occidente, tante poste in gioco di quella che è la nostra contemporaneità più bruciante - leggi l'Afghanistan - hanno a che vedere con questo bordo estremo in cui l'Occidente incontra se stesso ed espone a se stesso il suo limite, o espone a se stesso il fatto nudo e crudo che quel se stesso è un limite, una soglia. Con tutta la precarietà di questa che non si sa se chiamare conclusione o apertura, inizio o finale di partita. Con tutta la fragilità di questa soglia, che le nostre democrazie non sanno se assumere o mettere in questione, democrazia essendo forse la tensione tra l'assumere e il mettere in questione quella soglia. [......]
Ecco, questa soglia, questo pensiero del corpo che è sempre un corpo in bilico, questa indagine dei luoghi in cui prende corpo il tremito di un bilico indecidibile, questa consistenza che si spalanca tra l'assumere un limite che abbiamo visto e incarnato fino al midollo e il fare uso di quel limite vedendo anche altro, facendo di noi stessi anche qualcosa d'altro da quella cosa che incarniamo fino al midollo: ecco uno dei pensieri più difficili, più aporetici, più problematici, più paralizzanti, che Jean-Luc Nancy ci lascia.




Federico Leoni, Doppiozero   in ricordo di Jean-Luc Nancy 26 luglio '40 - 23 agosto 2021

 

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