giovedì 23 settembre 2021

Sogno pandemico








Sappiamo tutti quanto possano essere bizzarri i sogni.
Anche, e forse soprattutto, quelli delle persone più razionali, quelli con i piedi per terra.. Ma l’ultimo che mi è capitato li supera tutti.
La scena:
È già autunno inoltrato, i primi freddi umidi, le prime nostalgie della luce estiva e, come nelle peggiori previsioni, le terapie intensive in pieno stress da superlavoro.
Ma come? E l’85% di vaccinati? Vabbè, la colpa sarà di quel 15% di incoscienti che continua a traccheggiare.. insomma, campagna vaccinale o no, la situazione vira decisamente al peggio.
Il governo, usando l’ennesimo dpcm, decide per l’obbligo.
E senza perdere tempo invia squadre formate da forze dell’’ordine e personale sanitario casa per casa, in pratica un rastrellamento in piena regola.
I più determinati fra i free-vax provano a organizzare fuochi di resistenza, ma la risposta è tiepida. E così i resistenti si ritrovano tutti “ riuniti “ e controllati a vista  in uno stadio di una città che non so individuare.
Quanto a me, che come nella vita reale abito in aperta campagna, sono tutto impegnato a recintare con filo spinato l’aia della casa dopo aver piazzato, per maggior sicurezza, sul vialetto di ingresso un pick-up con un gruppo di talebani ben armati. In casa la tv è sintonizzata, manco a dirlo, sulla maratona di M.
Ma è da lì che, all’improvviso, e a dire il vero del tutto inaspettato, arriva l’assoluto inconcepibile, a tal punto inconcepibile che mi ritrovo più sbalordito che capace di provare un qualche sollievo.
Sì, perché M. - gli dei l’abbiano in gloria - nel frattempo aveva messo a segno lo scoop del millennio, quello che strapazza la concorrenza, quella che era, e sarebbe stata per i tempi a venire la madre di tutte le notizie.
Curiosi? Ve la dico:
Eravamo stati per quasi due anni su scherzi a parte.
Non so se vi rendete conto, ma questo significava, per esempio, che i camion dell’esercito erano vuoti, e questo rendeva giustizia alla raccomandazione del CTs - Comitato Tecnico Scientifico, la specifica è per coloro che hanno utilizzato il periodo della pandemia per partecipare a viaggi nello spazio - alla raccomandazione, dicevo, di non fare autopsie. Chiaro?
È difficile da immaginare cosa succedeva intanto nello studio televisivo di M.
Si abbracciavano tutti, Burioni e Cacciari che si davano il 5!
Devo confessare di aver provato un moto di riprovazione: e che diamine, ma ci si abbraccia così, senza protezioni?
Facevo fatica a pensare che non c’erano mai state persone da salvare, faticavo a immaginare come avevano potuto ingannare il tempo nelle reparti di rianimazione..

Ma ora viene il difficile.
Perché dovete sapere che questo improvviso rovesciamento della narrazione, o come si dice adesso di paradigma, passata la prima, fugace euforia, mi lasciava dentro uno strano sentimento.
Provo a dirlo, mi sentivo abbandonato.
Sì, abbandonato.
Perché? Penso perché cominciavo ad ammirare la precisione chirurgica con la quale un evento di natura poteva riscrivere l’intera nostra cultura.
Cominciavo a subire il fascino di quel suo potere di far emergere alla luce tutto ciò che come un magma indistinto serpeggiava un minuto prima nelle coscienze di noi tutti. Ecco, mi sentivo tradito perché per tutto quello che da quasi due anni stavamo vivendo io ormai provavo una misteriosa, inquietante attrazione.
Tutto, compreso il mio stesso ammalarmi, tutto, compresa la fatica indicibile della terapia intensiva.. Sì, anche quello.
Scusate, ma se era tutta una finzione, io dove ero stato?

È con questi pensieri che, nella vaghezza del sogno, mi vedo brindare allo scampato pericolo con i talebani - brindisi rigorosamente analcolico - , vedo loro avviarsi sulla strada del ritorno agitando nell’aria i Kalashnikov..
E sarei rimasto in quello stato d’animo esitante e confuso se non avessi acceso la tv - quella che posseggo nella realtà - 
Lo so, non è mai consigliabile, specie al mattino.
Ma stavolta mi è stata di aiuto.
Il ministro della salute - che nome, come se potesse esistere un ministero per la malattia - concludeva in quel preciso istante uno dei suoi appelli alla nazione, e lo fece con il suo inconfondibile:
“ Mi raccomando, non è ancora arrivato il momento di abbassare la guardia! “
Come non fosse nascosta dalla mascherina d’ordinanza, vedevo bene la piega amara ai lati della bocca, non deve essere facile ripetere all’infinito una frase vuota, perseverare svuota gli animi, anche i più intrepidi.  
Ma fu musica per le mie orecchie. Era tutto vero, ero di nuovo a casa.


vincent



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