Immagina di fare amicizia con un nuovo amico, un amante magari. Questa persona dà ogni parvenza di empatia. Ride con te e piange con te. Dice tutte le cose giuste. Ha una visione profonda della tua mente. Simpatizza con le tue disgrazie e celebra le tue vittorie. Ma poi un giorno scopri che era tutta una finzione. Non provava nulla. Ha imparato a dare l’impressione di compassione osservando cosa dicono gli altri in tali situazioni. Forse imita persino le loro espressioni facciali e si sforza di versare lacrime.
Persone del genere esistono davvero. Li chiamiamo psicopatici.
Charles Eisenstein, Virtual Intelligence
In figura: opera di Francesco D’Isa realizzata con l’utilizzo di programmi di AI
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