lunedì 24 novembre 2025


 


Il pittore o chi gode della pittura non vede semplicemente il contenuto del colore, il rosso, il blu o il violetto, ma “ gusta “ realmente il colore; certo non con gli organi fisici, altrimenti dovrebbe tirar fuori la lingua e mettersi a leccare, cosa che di sicuro non avviene. Ma accade qualcosa in tutto ciò che è in relazione con la sfera della lingua, qualcosa che in modo sottile è simile al processo gustativo. Quando dunque vediamo semplicemente un pappagallo verde attraverso il processo sensorio, vediamo appunto con i nostri occhi la qualità verde del colore. Se invece godiamo di un’opera pittorica, avviene un sottile processo immaginativo in ciò che si trova dietro la nostra lingua e che ancora appartiene al senso del gusto; qualcosa che prende parte al processo visivo. Sono sottili processi, simili a quelli del gustare e mangiare un cibo. Non si tratta di quel che avviene sulla lingua, ma di ciò che ad essa si unisce; sottili processi fisiologici che si verificano contemporaneamente al processo visivo. Così il pittore gusta il colore realmente in un profondo senso animico. Egli “ fiuta “ le sfumature di colore, non certo con il naso, ma con qualcosa di animico, dí profondo, che avviene nell’organismo col processo dell’odorato.



Rudolf Steiner, L’enigma dell’Uomo, nona conferenza 

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