" ..Emilio Salgari, questo riluttante martire dell'editoria popolare che nella memoria dei suoi lettori resta come certi cruciali maestri elementari o professori delle medie inferiori, di cui ci si ricorda con grata commozione ma che non si è più voluti andare a incontrare mai. Sono i custodi di ciò che noi saremmo potuti diventare; sembra allora scabroso far conoscere loro l'unica cosa che, nel bene e nel male, siamo diventati davvero; temiamo di incontrare, rovesciato in negativo nei loro occhi, lo spaventoso cumulo delle nostre potenzialità perdute. Nell'etimologia, e nel senso, di avventura non c'è appunto il presagio e l'attesa di ciò che verrà in futuro?"
S. Bartezzaghi
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