L'aula magna dell'Onu ha visto consumarsi i più terribili drammi e le più ignobili sceneggiate politiche della storia contemporanea, sempre a pochi minuti dall'olocausto termonucleare. Ha guardato Kruscev picchiare la scarpa sul tavolo; ha ascoltato l'ambasciatore Zorin negare l'esistenza di missili a Cuba; ha sbadigliato sentendo capi di stato promettere solennemente terra ai senza terra palestinesi che ancora aspettano; ha sogghignato seguendo Colin Powell contorcersi nella fiction degli arsenali di Saddam. Ma nessuno di quei gesti e di quelle recitazioni ha avuto la forza del dito alzato da Malala - il suo nome significa: " colei che conosce il dolore"- mentre diceva: " I libri e le matite sono la nostra arma più formidabile, quella che potrà farci vincere la pace e conquistare la miseria".
Vittorio Zucconi
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