Ma la pura fiamma esige che la si contempli in silenzio. Un silenzio in cui si arresta l'estensione delle rappresentazioni, delle immagini, delle parole, il corso schiavizzante ed effimero del " vissuto". Si stabilisce così la quiete limpida, donata. E, dapprima lentamente, impercettibilmente, si forma uno spazio di trasparenza tra lo sguardo e il suo oggetto, tra il contenuto della visione e il vedere. La visione diventa allora trasparente, e la fiamma diventa pura come un elemento scevro di avidità, che si offre intatto all'oscurità.
Come il color oro che nella pittura bizantina fa da sfondo a tutte le figure. Ogni cosa appare in questa fiamma quieta, in questa identità del vedere e dell'esser visto, in una fiamma imperitura. E così, per opacità, sorge la pittura: tutto è dipinto prima che rappresentato, ogni cosa si staglia sul fondo della luce-elemento. E grazie a questa luce previa, a questa luce invisibile raffigurata dal fondo oro nella pittura bizantina, il visibile si offre.
Maria Zambrano
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