Foto di Julia Margaret Cameron
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martedì 31 marzo 2015
lunedì 30 marzo 2015
domenica 29 marzo 2015
sabato 28 marzo 2015
venerdì 27 marzo 2015
Giacomo di cristallo
Una volta, in una città lontana, venne al mondo un bambino trasparente. Attraverso le sue membra si poteva vedere come attraverso l'aria e l'acqua. Era di carne e d'ossa e pareva di vetro, e se cadeva non andava in pezzi, ma al più si faceva sulla fronte un bernoccolo trasparente.
Si vedeva il suo cuore battere, si vedevano i suoi pensieri guizzare come pesci colorati nella loro vasca.
Una volta, per sbaglio, il bambino disse una bugia, e subito la gente poté vedere come una palla di fuoco dietro la sua fronte: ridisse la verità e la palla di fuoco si dissolse. Per tutto il resto della sua vita non disse più bugie.
Un'altra volta un amico gli confidò un segreto, e subito tutti videro come una palla nera che rotolava senza pace nel suo petto, e il segreto non fu più tale.
Il bambino crebbe, diventò un giovanotto, poi un uomo, e ognuno poteva leggere nei suoi pensieri e indovinare le sue risposte, quando gli facevano una domanda, prima che aprisse bocca.
Egli si chiamava Giacomo, ma la gente lo chiamava " Giacomo di cristallo ", e gli voleva bene per la sua lealtà, e vicino a lui tutti diventavano gentili.
Purtroppo, in quel paese, salì al governo un feroce dittatore, e cominciò un periodo di prepotenze, di ingiustizie e di miseria per il popolo. Chi osava protestare spariva senza lasciar traccia. Chi si ribellava era fucilato. I poveri erano perseguitati, umiliati e offesi in cento modi.
La gente taceva e subiva, per timore delle conseguenze.
Ma Giacomo non poteva tacere. Anche se non apriva bocca, i suoi pensieri parlavano per lui: egli era trasparente e tutti leggevano dietro la sua fronte pensieri di sdegno e di condanna per le ingiustizie e le violenze del tiranno. Di nascosto, poi, la gente si ripeteva i pensieri di Giacomo e prendeva speranza.
Il tiranno fece arrestare Giacomo di cristallo e ordinò di gettarlo nella più buia prigione.
Ma allora successe una cosa straordinaria. I muri della cella in cui Giacomo era stato rinchiuso diventarono trasparenti, e dopo di loro anche i muri del carcere, e infine anche le mura esterne. La gente che passava accanto alla prigione vedeva Giacomo seduto sul suo sgabello, come se anche la prigione fosse di cristallo, e continuava a leggere i suoi pensieri.
Di notte la prigione spandeva intorno una grande luce e il tiranno nel suo palazzo faceva tirare tutte le tende per non vederla, ma non riusciva ugualmente a dormire.
Giacomo di cristallo, anche in catene, era più forte di lui, perché la verità è più forte di qualsiasi cosa, più luminosa del giorno, più terribile di un uragano.
Gianni Rodari, da " Il gatto viaggiatore "
giovedì 26 marzo 2015
mercoledì 25 marzo 2015
Questo pane che spezzo..
Questo pane che spezzo un tempo era frumento,
questo vino su un albero straniero
nei suoi frutti era immerso;
l'uomo di giorno o il vento nella notte
piegò a terra le messi, spezzò la gioia dell'uva.
In questo vino, un tempo, il sangue dell'estate
batteva nella carne che vestiva la vite;
un tempo, in questo pane,
il frumento era allegro in mezzo al vento;
l'uomo ha spezzato il sole e ha rovesciato il vento.
Questa carne che spezzi, questo sangue a cui lasci
devastare le vene, erano un tempo
frumento ed uva, nati
da radice e linfa sensuali.
È il mio vino che bevi, è il mio pane che addenti.
Dylan Thomas
martedì 24 marzo 2015
" L'artista che assomiglia al bambino, può con maggior facilità giungere all'intimo suono delle cose. Il mondo risuona. È un cosmo di esseri spiritualmente operanti. Così la materia inerte diventa spirito vivente".
Kandinskij sulll'opera di Rousseau il doganiere
lunedì 23 marzo 2015
Perché penso che non v'è godimento più bello
di quando la gioia pervade tutta la gente
I convitati ascoltano nella sala il cantore
seduti con ordine, le tavole accanto son piene
di pane e di carni, dal cratere attinge vino
il coppiere, lo porta e nelle coppe lo versa
e questo mi sembra nell'animo una cosa bellissima.
Omero, Odissea IX, 5-11
domenica 22 marzo 2015
sabato 21 marzo 2015
Mia soltanto è la patria della mia anima. Vi posso entrare senza passaporto e mi sento a casa; essa vede la mia tristezza e la mia solitudine ma non vi sono case: furono distrutte durante la mia infanzia, i loro inquilini volano ora nell'aria in cerca di una casa, vivono nella mia anima.
Marc Chagall
venerdì 20 marzo 2015
Come è sacra..
" Com'è sacra, inconcepibile e tremenda quella cosa fluttuante - la luce - che sempre ci circonda, di cui passivamente godiamo, che quando scompare fa tremare con tali brividi il nostro globo terrestre, anche se scompare per breve tempo".
Adalbert Stifter
giovedì 19 marzo 2015
Moriente e Uccidente
Non me lo ricordo. Non ricordo chi, guardando queste immagini, commentò definendo le due figure qui rappresentate come " Moriente " e " Uccidente ". Notevole intuizione! Si, perché a ben vedere, per un macabro gioco di destini in questa immagine il Moriente viene degradato ad agnello sacrificale per umiliare l'Occidente, e l'Uccidente abbatte la mannaia per " esaltare " l'Oriente.
Se poi dalla scena esteriore volessimo provare ad immaginare le trasformazioni che un gesto del genere procura alla controparte animico-spirituale, ecco che laddove L' Uccidente " tramonta " - l'atto che compie ispessisce la tenebra dei suoi corpi sottili - il Moriente - come indica la radice " orior "- veramente " sorge ", come risorgono i corpi spirituali distaccandosi dal fisico.
È così, ribaltato il punto di vista, all'Uccidente toccherà prendere su di sé la tenebra, al Moriente andrà incontro la levità luminosa che accompagna ogni distacco dalla polvere e dal sangue.
Sono gli Uccidenti i soli a morire.
E tutto questo si consuma in un angolo di mondo - il Medio Oriente - da secoli destinato alla mescolanza, all'incontro generativo di esperienze.
Un autentico corto-circuito. Ma attenti a non confondere le responsabilità!
Appartiene a gruppi di potere interni al Mondo Occidentale il tentativo di scassinare i valori fondamentali della Democrazia.
È da lì che emana l'odore di sangue che il terrorismo fiuta.
vincent
È da lì che emana l'odore di sangue che il terrorismo fiuta.
vincent
mercoledì 18 marzo 2015
martedì 17 marzo 2015
lunedì 16 marzo 2015
domenica 15 marzo 2015
sabato 14 marzo 2015
venerdì 13 marzo 2015
Senza un minimo di adattamento..
Senza un minimo di adattamento non è possibile vivere, ma quel che è sorprendente della vita è che crea forme audaci, temerarie, in un primo momento disadattate, le quali, tuttavia, si regolano per accomodarsi su un minimo di condizioni e riescono a sopravvivere. Ne consegue che ogni specie vivente può e deve essere studiata da due ottiche opposte: come lussuoso fenomeno di disadattamento e capriccio e come ingegnoso meccanismo di adattamento. Si direbbe che la vita, per ogni specie, si proponga un problema all'apparenza insolubile, per avere il gusto di risolverlo, di solito con ricchezza ed eleganza. Tanto che, studiando le forme viventi uno si guarda intorno, per l'ampiezza del Cosmo cercando lo spettatore intenditore per il cui applauso l'allegra Natura si sobbarca tutto questo lavoro.
José Ortega y Gasset
giovedì 12 marzo 2015
Senato cancellato, fatto!
E fu così che l'Italia, forse per un eccesso di modestia, si risolse a rinunciare all'unico suo sistema che s'era meritato l'aggettivo " perfetto ": il Bicameralismo.
vincent
mercoledì 11 marzo 2015
Finalmente!
Felicemente disincagliato dai suoi problemi giudiziari, eccolo finalmente libero di proporsi alla Nazione come papi costituente.
vincent
martedì 10 marzo 2015
lunedì 9 marzo 2015
Dall'intelligenza artificiale ci aspettiamo con timore sentimenti artificiali, senza afferrare che quelli sono già quotidianamente i nostri.
Massimo Bucchi
domenica 8 marzo 2015
sabato 7 marzo 2015
venerdì 6 marzo 2015
Programmaticamente barbarica, la furia iconoclasta che si è scatenata a Mosul è però anche profondamente contraddittoria. Distrugge immagini di antiche divinità e sovrani, ma lo fa sotto gli occhi delle telecamere. Devasta spietatamente, ma su un palcoscenico, e per produrre nuove immagini, i filmati diffusi all'istante allo scopo di mostrare i muscoli e ricattare il mondo. Accusa di idolatria un museo archeologico, ma dissemina dappertutto l'auto-idolatria di chi si fa filmare mentre devasta; e si fa filmare per esser visto, perché la propria immagine che distrugge altre immagini diventi una nuova icona.
Alla pretesa idolatria degli antichi l'Is sostituisce un'idolatria più vera e più palpabile, l'iconizzazione di sé; e mentre maledice le immagini altrui, produce, alimenta e promuove le proprie. Distrugge le immagini perché ne riconosce la forza, e dunque la imita. È la nemesi della storia: come quando, subito dopo l'11 settembre 2001, il mullah Muhammad Omar, capo dei taliban afgani, paragonò l'America a Polifemo, " un gigante accecato da un nemico a cui non sa dare un nome ", da un Nessuno. L'arcinemico della cultura occidentale, l'iconofobo distruttore dei Buddha di Bamiyan, paragonava se stesso a Ulisse che acceca Polifemo. Stava, dunque, citando Omero.
Salvatore Settis
giovedì 5 marzo 2015
mercoledì 4 marzo 2015
Dopo aver ricordato ai tedeschi l'episodio dimenticato della cancellazione del loro debito di guerra verso la Grecia, il ministro delle finanze ellenico ha attirato l'attenzione sullo scandalo delle tangenti versate da alcuni industriali tedeschi per vendere i loro prodotti alle pletoriche forze armate greche. A questo riguardo è il caso di notare che tra le richieste della troika non c'è mai stata quella di un ridimensionamento del budget militare della Grecia - il quarto in ordine di importanza tra i Paesi europei!
Christian Salmon
martedì 3 marzo 2015
Amarcord
Lo so, lo so, lo so
che un uomo a 50 anni
ha sempre le mani pulite
e io me le lavo due o tre volte al giorno
ma è quando mi vedo le mani sporche
che io mi ricordo di quando
ero ragazzo
Tonino Guerra
lunedì 2 marzo 2015
domenica 1 marzo 2015
Contento, proprio contento
sono stato molte volte nella vita
ma più di tutte quando
mi hanno liberato in Germania
che mi sono messo a guardare una farfalla
senza la voglia di mangiarla.
Tonino Guerra
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