Nella fantasia arcaica non esistevano solo la vita e poi la morte, come pensiamo noi oggi, ma tra le due c'era un'enorme terra di nessuno dove gli individui erravano e dove non si sapeva esattamente per quanto tempo ci si dovesse fermare: poteva essere il purgatorio cristiano o una specie di zona desertica che si doveva attraversare per giungere dall'altra parte. Credo che la fotografia, le zone grigie della fotografia in bianco e nero, seguino esattamente questo territorio che si trova tra la vita e la morte.
W.G.Sebald
Dedicato a mio padre
vincent
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