Questo, secondo me, è il vero compito degli scrittori. Grazie a una capacità che una volta era di tutti e che ora è condannata all'atrofia, capacità che essi ad ogni costo hanno il dovere di conservare, gli scrittori dovrebbero tenere aperte le vie di accesso tra gli uomini. Dovrebbero essere capaci di diventare " chiunque ", anche il più piccolo, il più ingenuo, il più impotente.
Elias Canetti, La coscienza delle parole
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