La videochiamata dà l'illusione della presenza e certamente ha reso più sopportabile la separazione nello spazio tra gli innamorati. Tuttavia, la distanza residua è sempre percettibile, tanto più chiaramente, forse, in un piccolo slittamento: su Skype infatti non è possibile guardarsi a vicenda. Se si guarda negli occhi il volto nello schermo, l'altro crede che si stia guardando leggermente più in basso, perché l'obiettivo è installato sul bordo superiore del computer. La piacevole particolarità dell'incontro diretto, per cui osservare qualcuno equivale sempre anche a essere osservati, ha ceduto il posto a un'asimmetria dello sguardo. Grazie a Skype possiamo essere vicini, ventiquattr'ore al giorno, ma continuiamo reciprocamente a perderci di vista.
Tratto da Süddeutsche Zeitung Magazine, dicembre 2013
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