C'è qualcosa di adorabile nella personalità, nel carattere del sapone, di inimitabile nel suo comportamento.
Dapprima, sul suo piattino, una pazienza, un riserbo, un contegno perfetti come quello del ciottolo. Ma, allo stesso tempo, meno rugosità, minor secchezza. Certamente qualcosa di tenace, di compatto, che tiene le redini corte, ma anche di lieto, di attraente, levigato, dolce, gradevole in mano. E profumato ( quantunque non sui generis ). Forse più volgare, ma in compenso più socievole.
Questo dipende dall'olio che lo compone e che costituisce il sostrato delle sue qualità. Niente scorza, e neppure epidermide: poiché non ha alcuna pretesa di esistenza autonoma.
Mentre il ciottolo è più che misantropo: sembra ignorare del tutto l'uomo, - il sapone è fatto per l'uomo, non lo dimentica; non dimentica in alcun modo il suo dovere.
È una pietra che non esisteva in natura. Essa vi scivola dentro con una facilità, una grazia, un'affabilità, un'aderenza perfette. (.....)
Ma proseguiamo e andiamo a cogliere la ragion d'essere, la destinazione ( o il destino ) del sapone.
La terna si costituisca. Intervenga un uomo. Un uomo dalle mani sporche. Un uomo che ha bisogno del sapone. Che riconosca le sue qualità, proprietà, suscettibilità, difetti e che li sappia usare, se ne serva, li incoraggi, dia loro valore.
Allora, si assiste a un meraviglioso slancio di generosità, di entusiasmo, all'esultanza del nostro oggetto al dono di sé.
Esso si rivela infine secondo il proprio genio. La sua disinvoltura. Ha trovato la sua fine e il suo fine. Si dona interamente, esulta, farfuglia, ecc. Le sue carezze, abbracci, manifestazioni, sembrano non dover mai finire.
Si arriva ad abusarne. Perfezione estetica. Bolle...
da: Tema del sapone, di Francis Ponge
Unici al mondo, passato l'uragano dell'operazione " Mani Pulite", dalle nostre parti le mani son rimaste sudicie, e in compenso è stata prodotta una variopinta fantasmagoria di bolle..
vincent
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