venerdì 20 marzo 2020

Terrore senza nome







Il “ Terrore senza nome “ lo descrisse lo psicanalista Bion.
È una definizione perfetta per descrivere l’atmosfera che si respira le rare volte che usciamo dalle nostre tane. E nel silenzio, a volte spettrale, in assenza di una qualsiasi minaccia evidente, incrociamo rari esseri umani come noi ma vissuti come potenziali nemici.
Anche se non c’è nessun cecchino sui piani alti ad inquadrarci nel mirino del suo fucile di precisione, vorremmo essere invisibili.
La guerra affina la sua strategia: si affida all’infinitamente piccolo.
E ce ne fu un altro, infinitamente piccolo, che nel secolo passato fummo molto impegnati a scassinare.
Millenni prima, alcuni saggi di quell’epoca lontana l’avevano chiamato Atomo.
A-tomo che significa L’Indivisibile.
Quegli uomini s’erano fatti un’immagine di un “ qualcosa “ che non avrebbe potuto essere frantumato dalla conoscenza, di uno spazio sacro la cui invasione avrebbe comportato seri rischi.
E non perché non sia legittimo per l’uomo indagare il mistero.
Piuttosto perché per inoltrarsi nell’ambito del sacro è necessario che, come ebbe a dire Rudolf Steiner, un passo nella conoscenza venga accompagnato da tre passi nella moralità.
Non rispettando questa condizione si evocano spettri.
Lo spettro di Chernobyl, lo spettro di Fukushima.
La materia torturata sprigiona la sua controparte spettrale.
I legami di amore che tengono insieme gli esseri di natura, forzati da una conoscenza puramente tecnica e meccanica, distaccata dalla moralità, si rovesciano nella loro controimmagine e si manifestano come terrore senza nome. Il nostro.
A questo punto non è difficile immaginare che poteri anonimi e senza scrupoli, magari gli stessi che finanziano la fissazione dell’atomo o la mappatura del codice genetico, proveranno in tutti i modi di fruttare questo terrore per perfezionare i sistemi di controllo della popolazione, e soprattutto della sua élite critica, quella parte di Umanità che “ in direzione ostinata e contraria “ vorrebbe tanto continuare a esercitare l’antico vizio del pensiero.

Rimane il punto di domanda sulla natura di questo infinitamente piccolo.
I virologi, quelli che li hanno studiati, sanno molto bene che questi indefinibili esserini privi di vita, i virus, da millenni hanno fatto del nostro corpo vivo la loro casa.
Abitano letteralmente dentro di noi.
Ma c’è un tema che risulta poco o per nulla discusso: quali sono le cause che determinano quel sottosopra misterioso che li trasforma da innocui inquilini a violenti distruttori di tutto il condominio.
Dipende dalla loro “ cattiveria “?
O c’entriamo anche noi ?

vincent 

A presto..


Nessun commento:

Posta un commento

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...