giovedì 30 gennaio 2014

dedicato alla memoria di Claudio Abbado




" Le vite percorrono differenti destini,
come le strade, come i profili delle montagne.
Noi qui, e gli dei lì a tessere
armonia e ricompensa di pace perpetua".

F. Holderlin

mercoledì 29 gennaio 2014






" Ogni triangolo ( sia acuto, rettangolo o equilatero ), ha un suo profumo spirituale. Paragonato ad altre forme questo profumo si differenzia, acquista delle sfumature, ma rimane fondamentalmente immutabile, come il profumo della rosa, che non si può confondere con quello della mammola. Lo stesso accade per il cerchio, il quadrato e tutte le altre forme".


W. Kandinsky



  

martedì 28 gennaio 2014







"  Senza che noi ce ne rendessimo conto, in un breve intervallo di tempo - quello che separa i nostri giorni dagli anni '70 - è nato un nuovo tipo di essere umano. Questo ragazzo/a, non ha lo stesso corpo, né la stessa aspettativa di vita di chi lo ha preceduto, non comunica secondo le stesse modalità, non percepisce lo stesso mondo, non vive la stessa natura, né abita il medesimo spazio. Nato con l'epidurale e in data prestabilita, grazie alle cure palliative non teme più nemmeno la morte"


Michel Serres     

sabato 25 gennaio 2014






" L'uomo gioca soltanto dove, nel pieno significato della parola, è veramente uomo; 
ed è veramente uomo là dove gioca".


Schiller

venerdì 24 gennaio 2014






" L'unità d'Europa non è una fantasia, ma la realtà stessa, e la fantasia è precisamente l'altra: è il credere che la Francia, la Germania, l'Italia o la Spagna siano realtà sostanziali e indipendenti.
È comprensibile nondimeno che non tutti percepiscano con evidenza la realtà dell'Europa, perché l'Europa non è una "cosa", ma un equilibrio. Già nel settecento lo storiografo Robertson chiamò l'equilibrio europeo the great secret of modern politics.
Un segreto grande e paradossale, non c'è dubbio. Perché l'equilibrio, o la bilancia dei poteri, è una realtà che consiste essenzialmente nell'esistenza di una pluralità. Se questa pluralità si perdesse, quella unità dinamica svanirebbe. L'Europa è effettivamente uno sciame: molte api e un solo volo".


José Ortega Y Gasset    

giovedì 23 gennaio 2014






dal film: "la giusta distanza" di Carlo Mazzacurati; 3 marzo 1956 - 22 gennaio 2014   





Sicilia, Necropoli di Priolo;
databile intorno alla prima metà del XX secolo D.C.


Vincent 

mercoledì 22 gennaio 2014






" Che altri si vantino delle pagine che hanno scritto; 
io sono orgoglioso di quello che ho letto".

Borges


Frasi del genere andrebbero stampate su ogni copia, come si fa con le avvertenze sulla nocività del tabacco. Ogni volume dovrebbe recare impresso l'avviso: " Giova alla salute. Non provoca il cancro", ma soprattutto: " Favorisce la conoscenza e la passione".


Valerio Magrelli

domenica 19 gennaio 2014

Ray Charles & Diane Schuur - It Had To Be You (LIVE) HD








Dove il corpo appare è un segno del sacrificio, di un sacrificio compiuto e muto: come nelle pietre, in alcune pietre, che si impongono allo sguardo e trattengono il passo e il pensiero. Che cosa fanno mai, oltre a essere? Essere pura materia dalla forma inspiegabile, testimonianza di un combattimento e di una consunzione inaccessibile, come il fuoco dell'Aurora.


Maria Zambrano

sabato 18 gennaio 2014






" Se l'anima veramente potesse amare,
il cuore si muterebbe in una zolla d'oro".


S. Esenin 

venerdì 17 gennaio 2014

Chinnici era mio padre





" Mi diede un bacio sulla fronte - me lo dava anche da sposata - poi sorrise, si girò e uscì dal portone. Insisteva per salutarmi dentro, nella penombra dell'androne, da una parte le scale che si facevano largo tra i muri e dall'altra l'affaccio di Stefano, il portiere. Temeva che, se fossimo usciti insieme, chi voleva colpirlo ferisse anche me. O uccidesse anche me. O uno dei miei fratelli. O nostra madre.
Come tutte le altre mattine, mi fermai qualche secondo per vedere la sua schiena diritta, la testa grande, la borsa del lavoro, dalla quale non si separava mai, immergersi nella luce di Palermo.
Ora mi si prenderà in giro: un magistrato, di una certa età, dire cose "da bambina"... Ma per me la luce è sempre stata un regalo di papà.
Lui aveva questa abitudine: la mattina portava il caffè a tutti quanti. Si alzava alle cinque, cinque e mezzo, faceva un primo caffè per sé, poi si metteva a lavorare. Le poche volte che mi sono svegliata all'alba, me lo ricordo nello studio, chino sul suo tavolo, con la testa negli anni via via più pesante, gli occhi più preoccupati, intento a scrivere pagine e pagine di sentenze.
Dopo un paio d'ore si preparava e, nel frattempo, faceva un secondo caffè, apparecchiava un vassoio con le tazzine e veniva a svegliarci. Quando eravamo piccoli, a noi bambini ne metteva solo un cucchiaino nel latte, per farci sentire più grandi.
Io ero in camera con mia sorella e avevo il letto accanto al balcone. Lui arrivava, alzava la serranda, sentivo il suo vocione dire " Buongiorno", aprivo gli occhi e per prima cosa vedevo il cielo azzurro di Palermo. E questo cielo per me era un suo regalo, il modo più bello di iniziare la giornata.
Due giorni dopo è successo. Erano le 8.05 del 29 luglio 1983".


Caterina Chinnici



  

mercoledì 15 gennaio 2014

Lev Oborin plays Tchaikovsky The Seasons: January "By the Fireside", op....





In fila per il traghetto c'è un camion che trasporta il " Mandarino tardivo di Ciaculli".
Apprendo che, alla faccia di tutti gli yes-men in abito blu per i quali attardarsi sarebbe inconcepibile, lui, il mandarino, se la prende comoda.
Sono i privilegi degli esseri viventi che amano godersi il calore quel " tanticchia" in più.
E a pensarci bene, questa cosa funziona anche applicata agli umani.
Sì, perché quando ci capita di incontrare un " tardivo", quasi sempre sperimentiamo una dolcezza particolare, trasmette un calore difficile da trovare in un funzionario ministeriale maturato nel tempo giusto. Forse i nostri fratelli "  tardivi" sostarono un po' più a lungo di noi nel giardino che è l'anticamera atemporale dei nostri complicati transiti terrestri?
Cosa mai ci impedisce di accompagnare un ragionamento nitido con la tenerezza del gesto?


vincent  

martedì 14 gennaio 2014






" La vita è come il jazz, viene meglio quando si improvvisa".


George Gershwin

sabato 11 gennaio 2014

diavolerie16







Saturare con le immagini l'attitudine al pensiero
per  impedire che i pensieri si trasformino in immagini.

vincent

venerdì 10 gennaio 2014







" La nostra anima si sta risvegliando da un lungo periodo di materialismo, e racchiude in sé i germi di quella disperazione che nasce dalla mancanza di una fede, di uno scopo, di una meta. Non è ancora svanito l'incubo delle concezioni materialiste, che consideravano la vita dell'universo come un gioco perverso e senza peso. L'anima si sta svegliando ma si sente ancora in preda all'incubo. Intravede solo una debole luce, come un punto in un immenso cerchio nero. È un presentimento che non ha il coraggio di approfondire, per paura che la luce sia un sogno e il cerchio nero la realtà".


W. Kandinsky

giovedì 9 gennaio 2014





"Tamburo sciamanico"

Databile con buona approssimazione alla prima metà del ventesimo secolo,
epoca cosiddetta " moderna".


vincent


martedì 7 gennaio 2014






Chiedo scusa al caso se lo chiamo necessità.
Chiedo scusa alla necessità se tuttavia mi sbaglio.
Non si arrabbi la felicità se la prendo per mia.
Mi perdonino i morti se ardono appena nella mia memoria.
Chiedo scusa al tempo per tutto il mondo che mi sfugge a
ogni istante.
Chiedo scusa al vecchio amore se do la precedenza al nuovo.
Perdonatemi, guerre lontane, se porto fiori a casa.
Perdonatemi, ferite aperte, se mi pungo un dito.
Chiedo scusa a chi grida dagli abissi per il disco con il minuetto.
Chiedo scusa alla gente nelle stazioni se dormo alle cinque
del mattino.
Perdonami, speranza braccata, se a volte rido.
Perdonatemi, deserti, se non corro con un cucchiaio d'acqua.
E tu, falcone, da anni lo stesso, nella stessa gabbia,
immobile con lo sguardo fisso sempre nello stesso punto,
assolvimi, anche se tu fossi un uccello impagliato.
Chiedo scusa all'albero abbattuto per le quattro gambe del
tavolo.
Chiedo scusa alle grandi domande per le piccole risposte.
Verità, non prestarmi troppa attenzione.
Serietà, sii magnanima con me.
Sopporta, mistero dell'esistenza, se strappo fili dal tuo
strascico.
Non accusarmi, anima, se ti possiedo di rado.
Chiedo scusa al tutto se non posso essere ovunque.
Chiedo scusa a tutti se non posso essere ognuno e ognuna.
So che finché vivo niente mi giustifica,
perché io stessa mi sono d'ostacolo.
Non avermene, lingua, se prendo in prestito parole patetiche,
e poi fatico per farle sembrare leggere.



Wislawa Szymborska

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