martedì 29 gennaio 2019






Quando mio padre vendette la casa in Rutgers Street, disse lui, la vendette a una famiglia italiana.
- Davvero? Quanto prese? Che anno era?
- Io sono nato nel 1901, loro hanno traslocato in Rutgers Street nel 1902, ci abbiamo abitato per 14 anni, dunque deve essere stata venduta nel 1916. Seimila dollari, ecco quanto prese. L’italiano pagò in nichelini, decini e quarti di dollaro. Ci volle una settimana per contarli.



Philips Roth, Patrimonio 

venerdì 25 gennaio 2019






Morte



Con i piedi percorriamo la terra della capra.
Con le mani tocchiamo il cielo di Dio.
Un bel giorno nel pieno del meriggio
sarò trasportato a spalla
nel villaggio dei morti.
Quando morirò, non seppellitemi sotto gli alberi della foresta,
ho paura delle loro spine.
Quando morirò, non seppellitemi sotto gli alberi della foresta,
ho paura dell’acqua che ne sgocciola.
Seppellitemi sotto i grandi alberi ombrosi del mercato,
voglio sentire battere i tamburi,
voglio sentire i piedi dei danzatori.



Canto Kuba, Repubblica Democratica del Congo




In pochi a nuoto arrivammo qui sulle vostre spiagge.
Ma che razza di uomini è questa?
Quale patria permette un costume così barbaro,
che ci nega perfino l’ospitalità della sabbia;
che ci dichiara guerra
e ci vieta di posarci sulla vicina terra.
Se non nel genere umano e nella fraternità tra le braccia mortali,
credete almeno negli Dei, 
memori del giusto e dell’ingiusto.


Virgilio, Eneide

mercoledì 23 gennaio 2019





Ogni individuo ha diritto alla libertà di movimento e di residenza entro i confini di ogni Stato.
Ogni individuo ha diritto di lasciare qualsiasi paese, incluso il proprio, e di ritornare nel proprio paese.



Articolo 13 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani 

martedì 22 gennaio 2019






Tigre! Tigre! divampante fulgore 
Nelle foreste della notte,
Quale fu l’immortale mano o l’occhio 
Ch’ebbe la forza di formare
La tua agghiacciante simmetria?
In quali abisssi o in quali cieli
Accese il fuoco dei tuoi occhi?

...

E quando il tuo cuore ebbe il primo palpito,
Quale tremenda mano?
Quale tremendo piede?
Quale mazza e quale catena?
Il tuo cervello fu in quale fornace?
E quale incudine?
Quale morsa robusta osò serrarne
I terrori funesti?
Chi l’agnello creò, creò anche te?
Fu nel sorriso che ebbe
Osservando compiuto il suo lavoro,
Mentre gli astri perdevano le loro lance
Tirandole alla terra
E il paradiso empivano di pianti?


William Blake

lunedì 21 gennaio 2019






E se la terra la volesse la guerra? Come si spiega il fatto che Ares sia anche un antico Dio dell’agricoltura e che a Marte sia assegnato un suo appezzamento, in campagna, fuori dalle mura della città?



James Hillman, Un terribile amore per la guerra 


Foto di Paolo Di Paolo

mercoledì 16 gennaio 2019






Per tre secoli, gli ideali liberali hanno ispirato un progetto politico che puntava a dare al maggior numero possibile di individui l’opportunità di perseguire i propri sogni e realizzare i propri desideri. Oggi siamo più vicini che mai al conseguimento dell’obiettivo; ma anche più vicini che mai a renderci conto che si tratta di un’illusione. Le tecnologie che abbiamo inventato per aiutare gli individui a realizzare i loro sogni sono proprio le stesse che rendono possibile riprogrammare quei sogni. E allora, come faccio a fidarmi dei miei sogni?
Questa scoperta potrebbe regalare agli esseri umani un tipo di libertà del tutto nuovo. Finora ci siamo sempre identificati in pieno con i nostri desideri, anelando alla libertà di realizzarli; ogni volta che un pensiero si affacciava alla coscienza, ci mettevamo ai suoi ordini. Passavamo il tempo a girare come trottole, sospinti da un’altalena impazzita di idee, sensazioni e desideri che erroneamente credevamo rappresentassero la nostra spontanea volontà. Che succede, se osserviamo con attenzione il prossimo pensiero che ci salta in mente e ci chiediamo: “ E questo da dove viene? “



Yuval Noah Harari

martedì 15 gennaio 2019







Il gioco delle somiglianze è in Sicilia uno scandaglio delicato e sensibilissimo, uno strumento di conoscenza... a chi somiglia l’ignoto del museo Mandralisca? Al mafioso della campagna e a quello dei quartieri alti, al deputato che siede sui banchi della destra o a quello che siede sui banchi della sinistra, al contadino o al principe del foro; somiglia a chi scrive questa nota - ci è stato detto - ; e certamente somiglia ad Antonello. E provatevi a stabilire la condizione sociale e la particolare umanità del personaggio. Impossibile. È un nobile o un plebeo? Un notaro o un contadino? Un pittore un poeta un sicario? Somiglia, ecco tutto.



Leonardo Sciascia

lunedì 14 gennaio 2019






Susan Griffin affronta lo shock da granata con un’immaginazione più ricca di sensibilità. La Griffin legge l’immprovvisa paralisi e incapacità di articolare la parola, il tremore, la perdita del controllo degli sfinteri e la dilatazione delle pupille degli occhi annebbiati dalle lacrime come la ricomparsa del corpo femminile del maschio, dopo la lunga rimozione dovuta all’indottrinamento militare. Il rimosso ritorna nel sistema nervoso simpatico e parasimpatico. Amore struggente per i compagni dilaniati dalle bombe, comprensione per i feriti piagnucolanti. Accanto al soldato in combattimento c’è la sua ombra, un sé “ tenero e dolente “. “ Intorno è tutto un tenerume: le ferite, la carne marcescente, i morti “. E la terra: “ sdraiato in un piccolo avvallamento, feci l’amore con la terra “ scrive Philip Caputo, che si era buttato al suolo per ripararsi dal fuoco nemico. La terra come rifugio, come letto, grembo, donna.



James Hillman, Un terribile amore per la guerra 

martedì 1 gennaio 2019

Todosentimento (De Vito-Buarque)







Una quantità di uomini eccellenti sono stati dei falliti perché i loro particolari talenti non si adattavano all’epoca e al luogo in cui vivevano. A lungo andare immagino che siamo tutti dei falliti, o il mondo di oggi non sarebbe così com’è.



Raymond Chandler 
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