mercoledì 27 maggio 2020

Leonard Cohen - Puppets (Official Audio)



Fantocci tedeschi bruciarono gli ebrei
Fantocci ebrei non ebbero scelta
Avvoltoi fantoccio mangiarono i morti
Di cadaveri fantoccio vengono nutriti
Venti fantoccio e onde fantoccio
Marinai fantoccio nelle loro tombe
Fiore fantoccio, stelo fantoccio
Smontati dal tempo fantoccio
Fantoccio io e fantoccio tu
Tedesco fantoccio
Ebreo fantoccio Presidenti fantoccio ordinano
Alle truppe fantoccio di bruciare le terre
Fuoco fantoccio, fiamme fantoccio
Si nutrono di tutti i nomi fantoccio

Gli amanti fantoccio rapiti
Voltano le spalle a tutto questo
Il lettore fantoccio scuote la testa
E porta a letto la moglie fantoccio
Fantoccio io e fantoccio tu
Tedesco fantoccio ebreo fantoccio

I Presidenti fantoccio ordinano
Alle truppe fantoccio di bruciare le terre
Fuoco fantoccio, fiamme fantoccio
Si nutrono di tutti i nomi fantoccio
La notte fantoccio scende a recitare
L'atto successivo al giorno fantoccio


Traduzione italiana del testo originale di Leonard Cohen: Yuri Garrett

martedì 26 maggio 2020














Tutti quei poveri cuori infilzati dalla freccia di Cupìdo, i teschi, le àncore, i mini panda in via di estinzione dall’aria un po’ triste o con in mano un palloncino, o quelli maliziosi piazzati in zona pubica con il piccolo fallo e la scritta: Just for fun.
Ecco, molto presto tutto questo si troverà retrocesso a paccottiglia tardo-romantica.
Arriva il Tatuaggio a Punti Quantici.
Descrizione:

Si tratta di un inchiostro intelligente ( !? ) che viene inoculato sottopelle fatto di nanocristalli ( !? ), che poi sarebbero i famosi Punti Quantici, che emettono luce nel vicino infrarosso: hanno un diametro di 4 milionesimi di millimetro e sono incapsulati in microparticelle bio compatibili che formano delle sfere del diametro di 20 millesimi di millimetro.
La somministrazione avviene attraverso i microaghi di un cerotto. Una volta applicato il cerotto i microaghi ( 1,5 mm. ) si dissolvono parzialmente rilasciando il loro contenuto nel giro di due minuti.
Invisibile a occhio nudo, il tatuaggio resiste per almeno 5 anni e può essere letto con la fotocamera dello smartphone priva del filtro per gli infrarossi.

Ve li immaginate i vecchietti del 2050, a riguardarsi braccia, gambe e glutei, rinnovando i bei ricordi del tempo che fu, con la birretta in mano...avranno i lucciconi.



vincent 

lunedì 25 maggio 2020








Li chiamiamo Virologi.
Li ascoltiamo rapiti, incantati dal loro sapere.
Il loro racconto sulla diffusione del covid19 ci trasforma in oggetti.
Oggetti di trasmissione.
Oggetti inermi usati da un “ nemico “ invisibile che ci utilizza per saziare il suo fatale istinto meccanico di replicazione.
Unico attrezzo in fondo ancora utile a segnalare un residuo di soggettività, la mascherina.
Sì, perché, malgrado nasconda i tratti dell’identità, tutti noi , confidando di sbarrare la porta al “ mostro “ con quell’aggeggio di tela dimostriamo di non aver ancora perduta del tutto l’attitudine all'ingenuità che ci caratterizza come simpaticamente umani.
Dunque li chiamiamo Virologi.
Il loro compito è cercare di cancellare ogni traccia di soggettività.
D'altra parte, chi ha l'occhio ipnotizzato sulla lente di un vetrino che se ne fa della soggettività?
L'occhio della tecnoscienza ricorda quello del Ciclope.
Solo che questa volta non è stata la scaltrezza di Ulisse ad accecarlo.
Un microscopio è bastato a cancellare la vista di coloro che, nello stesso momento in cui conquistano l'infinitamente piccolo, perdono l'Uomo.

Hanno il compito di diffondere la paura del contagio.
E intanto ci contagiano  con la paura.

Ma il potere della paura è il potere del nulla.

La paura attira a sé la corrente del tempo proveniente dal futuro per trascinarla nel vortice del suo buco nero. Nei riti di sanificazione, per difenderci dalla minaccia del nulla, sacrifichiamo il presente, il sorgere spontaneo della nostra fiducia nella bellezza della vita e del mondo.

I riti della pasqua di sanificazione non prevedono resurrezioni.

Fatalmente, il contatto tra corpi si trasforma nel fantasma del contagio.
Unica risposta utile: educarsi a percepire la qualità dell'istante.
Il suo inestimabile valore, la nostra intera vita come un unico istante.
Lo so che talvolta la paura s'ingoia in un istante tutto il futuro, ma solo la coscienza dell'istante possiede la magia di ristabilire, annullando la paura, la legge dell'amore.

La freccia di Eros scocca in un istante.  
Eros è carne, sudore, lacrime e tutto si consuma in un istante.
Certo che ci sarà dolore, e il dolore potrà sembrarci eterno.
Ma non appena la coscienza avrà separato da sé quell'eternità, scoprirà che anche il tempo del dolore era fatto di un solo istante.
L'istante necessario a spezzare una forma durata il tempo di un istante.

Troppo astratto? Aria fritta?

Leggo che con i bambini sarà molto difficile riuscire a far rispettare le regole del distanziamento.
Un bambino non è spaventato dal futuro.
Quello che un bambino fatica a sopportare è che ogni singolo istante della sua vita possa non essere colmo. Colmo di bontà. Colmo di bellezza. Colmo di verità.

Se è vero che la paura deriva il suo potere dal nulla che evoca, allora i più esposti saranno coloro che non avranno messo a punto una mappa dei pozzi.
Possedere una mappa affidabile dei pozzi è la  condizione necessaria per attraversare il deserto.
Significa potersi avvalere della ricchezza del tutto immateriale conquistata in quanto Viaggiatori Consapevoli della propria vita.

Quante volte, nel pericolo, si è gridato: Prima le donne e i bambini!

Ecco, da ora in poi saremo noi maschi adulti quelli più bisognosi di protezione...




vincent   








Shirin Neshat, senza titolo, 1996

domenica 17 maggio 2020

CID








Mi stavo scervellando per riuscire a spiegare ai non addetti ai lavori il quadro patologico causato dal coronavirus e che viene indicato con la sigla CID, ovvero Coagulazione Intravasale Disseminata.
Poi ad un tratto, ecco la soluzione! È un’immagine puntuale, presa dalla vita reale e che tutti possiamo capire: Concentrazione della ricchezza nelle mani di pochissimi.





dal momento che, una volta letto, è necessario un minimo esercizio del pensiero per capire, confido che questo post non potrà essere censurato.



vincent

giovedì 14 maggio 2020

Scambi








È il 6 febbraio, un Frecciarossa deraglia a Ospedaletto Lodigiano.
27 feriti per fortuna non gravi, i due macchinisti muoiono nella motrice staccatasi dal resto del convoglio. Accorrono soccorritori, forze dell’ordine, curiosi. Si forma quello che adesso 
chiameremmo un assembramento. Causa evidente del disastro: il blocco di uno scambio.
Di lì a pochi giorni, a Codogno, provincia di Lodi - tanto vicino a Milano che un innamorato si faceva la strada a piedi per incontrare la bella Gigogin - viene ricoverato un uomo che accusa una forte insufficienza respiratoria. E qual’è la causa di una insufficienza respiratoria? Il blocco di uno scambio. Sia alla stazione di Ospedaletto ( ?! ) Lodigiano che, in drammatica sequenza, nelle terapie intensive assistiamo allo scatenarsi incontrollato di blocchi di scambio.
Una “ prova dell’aria “ in un mare in tempesta.
Poco m’importa nella scena che sto cercando di descrivere se “ la narrazione “ che ci è stata fornita dai media sia vera o truccata. Resta il fatto incontestabile che di quelle immagini per un paio di mesi  la nostra vita psichica si è comunque “ alimentata “. Anche e forse soprattutto se ne abbiamo messo in discussione l’autenticità.
Una “ prova dell’aria “ in un mare in tempesta.
Si muore “ avendo la sensazione di affogare “
Si tenta di guarire “ ricevendo la sguardo “ di un essere umano che affoga.
Questo l'unico scambio possibile.
Ma perché si bloccano gli scambi?
Perché improvvisamente nel mondo va collassando la funzione essenziale da cui dipende la vita?
Quale vita è possibile in assenza di scambi?

Ma è poi così vero che tutto precipita in pochissimo tempo? Nessun segno che preceda il dramma?
Sì, dramma, perché, anche se molti di noi che esercitano giustamente il diritto di critica accusano i media e i governi di essersi ormai ridotti a far da cassa di risonanza di innominabili interessi, malgrado tutto ciò sia non solo legittimo ma anche vero, resta nondimeno vero che è nei vortici di questo mare in tempesta che tutti noi viviamo, scriviamo, ci indigniamo, ci addormentiamo o vegliamo in un confronto febbrile con fatti, opinioni contrastanti, spesso presenze fantasmatiche.

 In verità di tempo ne abbiamo avuto a sufficienza. 
Ancora prima di incontrare lo sguardo severo di Greta.
Prima che l'attuale guarnigione di virologi potesse saturare ogni spazio di informazione.
Esponenti di una nobile scienza al servizio dell'uomo ci avevano da tempo avvertito sulla difficoltà a respirare di quell'organismo vivente che chiamiamo Terra.
In una non meno drammatica prova del fuoco avevamo già visto ardere e dissolversi nel fumo un numero incalcolabile di ettari di foresta.

La Terra intera fatica a respirare.

E sta succedendo, è strano a dirsi ma è così, che anche tutti noi, respirando - si fa per dire - nello spazio oscuro di una mascherina, finiamo con invertire la direzione del Co2, anidride carbonica che dovremmo liberare verso la natura circostante, sovraccaricando così il sangue di un prodotto di scarto. E se risponde a verità che il respiro è mosso da un infinito spirito conoscitivo, la fatica a respirare non rischia di trasformarsi nell'intorpidimento progressivo di questa pulsione essenziale alla vita?
Vegetalizzare il respiro sarà o magari è già ipnotizzare la curiosità?
Cos'altro è la curiosità se non una domanda di scambio?
A cosa si riduce una vita che rinuncia all'azzardo della contaminazione?
E piuttosto che accettare il corpo a corpo con l'azzardo accetta di vivere - o meglio sopravvivere - avendo come meta ultima da realizzare la Perfetta Asepsi?
Distanze calcolate al centimetro.
Movimenti che nulla possono concedere alla spontaneità.
Le nobili manifestazioni del calore umano come cause di infezioni.
Il Prossimo come contagio.

In cosa si trasforma una vita che non vuole saperne di morire?



vincent    



   


   

venerdì 8 maggio 2020









Se indugiamo in pensieri e speculazioni abituali, il respiro fa il suo dovere come un cane che aspetta obbedientemente ai nostri piedi e fornirà ai polmoni quel minimo d’aria che abitualmente ci facciamo bastare. Ma quando qualcosa di “ altro “ si affaccia - nell’immaginazione o nella realtà concreta - il respiro agisce immediatamente. Questo “ altro “ può essere una persona o un pensiero sorprendente, un odore, un ricordo, un immagine. La reazione di espandere i polmoni accogliendo più aria non si riferisce a pensieri o immagini precisi, ma semplicemente al fatto che prima eravamo distratti e assenti a noi stessi e ora siamo entrati in relazione con qualcosa o con qualcuno. È come se il respiro “ - simile al cane che aspettava un segnale per scattare su e uscire all’aperto - “ preferisse “ non rimanere nella coscienza abituale e nelle percezioni note. Come se il respiro fosse davvero un infinito spirito conoscitivo. 


Eva Pattis Zoja

domenica 3 maggio 2020

Immunità di gregge







Ultimamente, per il vostro bene, vi abbiamo tormentato con due messaggi contraddittori.
Il primo recita: “ Se ne esce tutti insieme o non se ne esce “
Il secondo, quello decisivo, : “ Diffidate, diffidate sempre, anche di un solo starnuto. E ancora di più diffidate del più silenzioso e invisibile degli untori: il portatore sano. “
In pratica: reciprocità = infettività.
O, se preferite: affettività = infettività.
Ma vi abbiamo offerto su un piatto d’argento la soluzione.
Mandate in giro i vostri avatar digitali, quelli che si agitano nella luce livida della rete.
Potete muoverli a piacimento, farli ballare, cantare, recitare prosa e poesia, commuoversi, mandare baci e carezze mentre voi ve ne state acquattati al sicuro nelle vostre tane.
Faranno loro tutto il necessario per simulare la socialità.
Ve la ricordate, no, la vecchia buona socialità, quella che ancora faceva conto sulla carne e sulle ossa? Lo farete smaterializzandovi in uno tsunami di pixel assemblati in modo da far invidia alla vostra perduta presenza fisica, più belli e performanti che dal vivo!
Ma poi cos’è il vivo, cos’è il vero?
Come sanno i mistici, null’altro che Maja, pura illusione.
Ridotti a copia conforme della Maja, sessosanguesudorelacrime virtuali popoleranno di lustro in lustro la terra.
È la nostra dichiarazione di guerra alla morte: vi rendiamo eterni.
Eternamente affamati. Ma non di verità.
Affamati di rigore. Affamati di ordine rigoroso.
Qualche brivido di freddo toccherà metterlo in conto, ma vuoi mettere la soddisfazione di una tale conquista. La scansione millimetrica, ma che dico, nanometrica del vostro codice genetico, il perfetto controllo dei vostri parametri biologici in tempo reale.
A che serve il pressappochismo delle idee, o l’illusione di coltivare addirittura degli ideali?
Volete cambiare il mondo? Unitevi a noi!
Ma non vi siete accorti che già da tempo parlate come noi?
Per dire che vi state preparando a riprendere il lavoro usate espressioni del tipo: 
“ Le imprese scaldano i motori “
Il problema è che, come macchine, siete decisamente imperfetti.
Ma ci si può lavorare.
Non ci sarà nessun bisogno di sostituire il lavoro umano con dei robot, uomini liberi da lavori noiosi e ripetitivi possono trasformarsi in intralcio pericoloso per l’ordine pubblico.
Potrebbero addirittura mettersi in cuore - sempre di mezzo questo benedetto cuore - di sviluppare la propria creatività. Per quello che abbiamo in mente è necessaria l’obbedienza.
Il lockdown, per esempio, finalizzato com’è al bene di tutti, è perfetto.
Obbedisci e obbedendo ti senti anche altruista.
È la quadratura del cerchio.
Tanto la realtà, i numeri, le percentuali, quella è materia da addetti ai lavori.
E poi l’obbedienza, diciamocelo, per voi che ultimamente siete stati educati all’ignoranza da sfoggiare come un merito, è un lavacro salutare appena sufficiente.
Ormai siete voi ad invocarla: “ Immunità di gregge! “
Ma presto saprete da che cosa è sicuramente immune un gregge.
Dall’individualismo. La vostra malattia.
Certo, l’effetto collaterale sarà il tramonto dell’individualità.
Ma ormai siamo sicuri che cominciate a capire quanto i vostri capricci identitari siano un ostacolo all’ordinato funzionamento del sistema.
Abbiamo lucidamente dimostrato ormai da tempo che le vostre pretese animiste o addirittura spiritualiste non siano che funzioni, espressioni del vostro codice genetico.
Sarebbe sbagliato pensare che da ciò debba derivare una rinuncia a quella che chiamate " la nostra umanità ". Anzi, riconoscendo la nuda verità del meccanismo che vi rende esseri viventi ne riceverete come un senso di liberazione, sì, di sollievo.
Avete ragione, fino a tempi non tanto lontani abbiamo esercitato, o meglio, ci avete costretti a esercitare metodi selvaggi. Eravamo agli esordi, l'inesperienza fa danni ma può e deve essere perdonata. Alla nostra maniera, in fondo, non siamo altro che sognatori.
Coltiviamo il sogno della perfezione.
Ci vorrà tempo, tutto il tempo che serve, ma aboliremo la morte.
Sarete del tutto liberati da quelle immagini disperate che avete dovuto subire.
Morire sarà ben presto una specie di lusso, un privilegio riservato a quelli di voi che non vorranno adeguarsi; o almeno saranno loro a considerarlo tale.
Voi potrete godervi il nuovo stato, eternamente grati al sistema che, ad un prezzo più che sopportabile - la rinuncia al vizio del dubbio - farà di voi quelli che in fondo avete sempre desiderato essere: le rotelline ben oleate di un ingranaggio  finalmente esentati dal pensiero di indagarne lo scopo, la sua misteriosa finalità.
Liberi della sola libertà che avete da sempre sognato: quella che vi scioglie dal gravame di dover riflettere sul significato della vostra vita.
Rinunciando alla pretesa di realizzarvi, vi ritroverete come d'incanto realizzati.
Adesso godetevi pure la fine - si fa per dire - delle restrizioni.
Al suono della campanella, finita la ricreazione, si torna in classe..




vincent         


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