domenica 25 novembre 2018


Chet Baker Pescara 1975, foto di Marco Glaviano






Nessun uomo è un’isola, completo in se stesso; ogni uomo è un pezzo del continente, una parte del tutto. Se anche solo una zolla venisse lavata via dal mare, l’Europa ne sarebbe diminuita, come se le mancasse un promontorio,  come se venisse a mancare una dimora di amici tuoi, o la tua stessa casa.



John Donne

venerdì 23 novembre 2018

martedì 20 novembre 2018






La prima malata di cancro di cui conosciamo il nome è Atossa, figlia di Ciro e moglie di Dario il Grande. Erodoto racconta che quando scoprì di essere malata di un tumore al seno, Atossa abbandonò la corte e si isolò. L’oncologo Siddhartha Murkherjee racconta questo episodio per sottolineare come la vergogna sia stato uno dei sintomi più dolorosi di questa malattia; e ricorda come, negli Stati Uniti dei primi anni Cinquanta, il “ New York Times “ rifiutò di pubblicare l’annuncio a pagamento di un gruppo di sostegno per malate di cancro al seno. Le parole “ cancro “ e “ seno “ furono considerate “ impubblicabili “ - tanto che un giornalista suggerì di sostituirle con l’espressione “ disturbi alla gabbia toracica “ - . È anche grazie alla forza delle donne se oggi il vissuto, personale e collettivo, del cancro è cambiato.



Vittorio Lingiardi, Diagnosi e Destino 

lunedì 5 novembre 2018







" Mangiano come se dovessero morire subito..
e costruiscono le loro case come se non dovessero morire mai "



Empedocle, 495-444 A.C. parlando dei suoi concittadini di Agrigento

domenica 4 novembre 2018

Palermo oh cara!


foto di Letizia Battaglia




Palermo, 31 gennaio,
da casa al centro città quattro ambulanze, due autobotti dei pompieri, una pantera della polizia che s'infila contromano diretta, mi pare di capire, ad un capannello di piccola, sbracata, delinquenza locale. A metà strada, all'altezza di un pronto soccorso molto frequentato c'è un semaforo con il rosso sempre acceso, e così capisco che è verde solo quando anche il verde è acceso: è il rosso del " mai abbassare la guardia! ". Arrivo, e la stradina che finisce al mare dove di solito parcheggio la trovo trasformata in un piccolo, ordinato campo nomade, la biancheria stesa, una giovane donna che si prova un vestito specchiandosi nel retrovisore della roulotte.
Eppure, di tanto in tanto, qualche eroico resistente rilascia lo scontrino, o frena, o addirittura ferma la macchina per farti passare sulle strisce, esponenti di una umanità del futuro che vuole mostrarcelo nel presente. E che mi dà una mano a innamorarmi di questo presente. Anni interi spesi a indagare piccole o supposte grandi verità, ed ecco che Palermo ti squaderna davanti la realtà, e tu, che mai ti sei arreso, che hai sempre voluto cambiarla la realtà, finalmente ti sorprendi ad amarla per quello che è. Certo che un grande aiuto me lo danno i partigiani del coraggio civile che si incontrano. Nessun dubbio, lo fa da secoli: Palermo frigge. Ma la novità è che in molti- che dio li benedica - cominciano a pensare che è arrivata l'ora di cambiare l'olio.

vincent
            

venerdì 2 novembre 2018







Sappiamo che nostro cugino sta divorziando, che il collega ha fatto carriera perché fa l'amore con il figlio o la figlia dell'amministratore delegato, che quel concorso pubblico è stato pilotato e via dicendo, e solletichiamo in un pubblico esausto la nostalgia di quando eravamo obbedienti e bambini, prima di incontrare cattive compagnie, il sesso, l'alcol e le droghe, l'avidità, l'invidia, il tradimento, quando eravamo figli, e papà e mamma ci dicevano cosa fare e il male non esisteva. Quindi non sentivamo tentazioni trasgressive - sessuali, intellettuali, o le droghe - e di fronte a chi ci invitava a fare il male potevamo contrapporre l'obbedienza, la legge del padre. A Eva che arrivava con una mela potevamo dire: papà ha detto di non mangiarla, va via.



Enrico Palandri, Contro la gente perbene, Doppiozero.com 
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