mercoledì 31 dicembre 2014

Landfill Harmonic Amazing and Inspirational





Magnifica pensata!
 Allora l'augurio per tutti noi è di riuscire a riassemblare tutto il "materiale" disperso delle nostre esistenze. I pensieri non completamente pensati. I sentimenti non profondamente sentiti.
Gli atti non intimamente voluti.
Altrimenti la vita non suona!


vincent

martedì 30 dicembre 2014

Aretha Franklin Don't Play That Song For Me You Lied) Live HD

la storiella preferita di Wislawa Szymborska







 Dopo la sua morte, Einstein, giunto al cospetto di Dio si permette di chiederGli quale sia la formula del creato. Dio si mette a tracciare complicatissime formule matematiche su una lavagna.
Einstein Lo osserva e, a un certo punto, si fa coraggio e Gli fa notare che c'è forse un errore, una piccola incongruenza. Dio lo guarda, e gli dice" Esatto, quello è l'uomo".   



venerdì 26 dicembre 2014

Foto di Irving Penn, 1948


Occorre prendere una risoluzione coraggiosa: da una parte la decisione risoluta di essere del tutto diversi dai contemporanei, dall'altra quella di intendersi comunque con la gente.

Rudolf Steiner


giovedì 25 dicembre 2014




A Italo Calvino
Questo brusio, il ronzare di congegni
Per l'areazione, clic di infinite valvole
Termostatiche, fase o bifase, questi
Panneggi di microvibrazioni
Che avvolgono la sera in un estremo brivido
Molecolare d'onde,
Queste carezze sinusoidali a fasce a bende
A bande elettromagnetiche, tutto questo sonoro
E leggero gomitolo d'impulsi, di relais chiacchierini
Di sussurranti sensori, questo cavo artificio palpitante
Che è il nostro mondo, quanto,
Quanto dista dal fiato
Fondo, colmo, grasso, dell'animale
che spezza a lenti colpi un freddo
Blocco d'aria sopra la mangiatoia?



Valerio Magrelli

mercoledì 24 dicembre 2014


Foto di August Sander






Natale, credo, scada il bollino blu
del motorino, il canone URAR TV,
poi l'ICI e in più il secondo
acconto IRPEF - o era INRI?
La password, il codice utente, PIN e PUK
sono le nostre dolcissime metastasi.
Ciò è bene, perché io amo i contributi,
l'anestesia, l'anagrafe telematica,
ma sento che qualcosa è andato perso
e insieme che il dolore mi è rimasto
mentre mi prende acuta nostalgia
per una forma di vita estinta: la mia.



Valerio Magrelli   

martedì 23 dicembre 2014

Anna Prohaska in "Don Giovanni"

Non è vero che tutto va a finire irrimediabilmente nel frullatore del tempo. Questa locandina, ve lo assicuro, stava sulla vetrina di un negozio di Firenze il 19 dicembre 2014! Appartiene all'epoca dei calendarietti profumati dei barbieri e proietta quella sua dimensione spazio-temporale nel presente digitalizzato senza accusare il minimo complesso di inadeguatezza.
Anzi, quasi quasi ti convinci che per la pettinatura Marge Simpson si ispira da sempre a Moira.

vincent



sabato 20 dicembre 2014

Amy Winehouse - All my Lovin




La merce invenduta piange



Io se fossi un pannolino avrei bisogno della merda di un bambino per esistere
perché la merce invenduta piange
e non capirei perché un bambino nella sua vita caga
migliaia di pannolini ma non me
che sono un pannolino normale come gli altri
con il mio codice a barre normale
sulla scatola.

E se fossi uno di quei cosi con la neve e con padre Pio
Penserei di essere meglio di un soprammobile di Giò Pomodoro perché
Tutte le merci sono uguali di fronte a Dio
E starei male a essere messo in vendita
Alla stazione Centrale di Milano
In un angolino della vetrina del tabaccaio
Tra un cazzo finto e un portasigarette di plastica con lo stemma del Milan
languendo per giornate deriso
perché la merce invenduta piange.





Io conosco il dolore delle pile dei sacchi della spazzatura nascosti dietro le scope
nel reparto casalinghi
del supermercato, sacchi della spazzatura
verdi un tempo imposti per la raccolta differenziata dal comune e adesso
negletti e impolverati, decaduti
plastica più sola di un anima a marcire.

E conosco quel senso così umano
di imbarazzo solo nell'esserci, nell'invadere lo spazio
dello sguardo di una casalinga frettolosa di certe
imitazioni di creme per il volto famose
che non sanno perché ancora stanno lì esposte
come due anziani che si stringono su una panchina al parco
il giorno prima di morire.


Io conosco il dolore della " gelatina per dolci
già detta colla di pesce" sommersa
da bustine di lieviti Bertolini e sacchetti di zucchero in scaglie per le guarnizioni
Lo conosco e se io fossi lei mi chiederei perché
sono " gelatina per dolci già detta colla di pesce"
e non, ad esempio, una fulgida appetitosa scatola
di mezzo chilo di mezze penne Barilla,
di quelle che si vendono a migliaia
nei supermercati di tutto il mondo.
Io penserei questo tutto il giorno e continuerei a piangere
perché la merce invenduta piange
e il suo dolore è tanto simile al nostro
biologico stare sul mercato fino a che c'è domanda
fino a che l'articolo che siamo non deperisce

come un diplomato di 52 anni alla ricerca del primo lavoro
come un corridore automobilistico amputato
oppure esattamente come una ragazza in Giappone
che a 25 anni nessuno l'ha sposata
è fuori catalogo
inutile
imbarazzata sugli
scaffali della vita raggelata miscela
Leone scaduta nel reparto
caffè o sugo di cinghiale con l'etichetta scollata

Scatola di sale dietetico schiacciata.



Aldo Nove    

giovedì 18 dicembre 2014

Billie Holiday - Body And Soul (Verve Records 1957)








Gli scrittori che ci danno la genealogia più autentica della danza ti diranno che essa data dall'origine stessa dell'universo, e che è antica tanto quanto l'amore. Il cuore degli astri, la congiunzione dei pianeti e delle stelle fisse, la loro società armoniosa, il loro ammirevole concerto, sono i modelli della prima danza.



Luciano di Samosata

martedì 16 dicembre 2014

Maria Callas - "Nel di della vittoria" - Macbeth








Forse ho tremato come di ghiaccio fanno le stelle,
no per il freddo, no per la paura,
no del dolore, del rallegrarsi o per la speranza,
ma di quel niente che passa per i cieli
e fiata sulla terra che ringrazia...
Forse è stato come trema il cuore,
a te, quando nella notte va via la luna,
o viene mattina e pare che il chiarore si muoia
ed è la vita che ritorna vita...
Forse è stato come si trema insieme,
così, senza saperlo, come Dio vuole...



Franco Loi

sabato 13 dicembre 2014







Chi è morto nel millenovecento-
sessantacinque più degno di onori
di Lark, una giovenca

che ha donato all'umanità
centoquindicimila
litri di latte?



W.H.Auden  

venerdì 12 dicembre 2014

RENAUD GARCIA-FONS - Gare St-Charles







Nel sesso i corpi testimoniano d'una vocazione a infinitizzarsi al di là di ogni determinazione debitrice di un ordine dato. È perché il sesso è il luogo della creazione: fare dei bambini o formare delle forme, degli assemblaggi o delle configurazioni, dei ritmi e delle risonanze. A partire da nulla, cioè nell'aprire largamente ciò che già da sé non è che apertura: bocca, occhio, orecchio, narice, sesso, ano, e pelle, pelle indefinitivamente ripresa e riaperta da tutti i suoi pori. Divaricamenti, larghezze, prese e rilassamenti, vai e vieni, scosse: sempre la cadenza sincopata d'un'andatura che porta verso i confini di ciò che un corpo innanzitutto delimita.

Il corpo di piacere ( e il corpo di dolore al suo opposto ) illimita il corpo. 
Esso ne è la trascendenza.



Jean Luc Nancy, Il Corpo dell'Arte

lunedì 8 dicembre 2014








Dove sono io dentro al mio piede, alla mia mano, al mio sesso, al mio orecchio? Dove sono io in questo mio viso, nei suoi lineamenti, nelle sue tracce, nelle sue obliquità e nei suoi tremori? Chi sono io nei contorni di questa bocca che dice " io"?



Jean-Luc Nancy, Il Corpo dell'Arte

sabato 6 dicembre 2014






Un bel paio di guanti, ma fallati ( o fatati?):
quello sinistro tende a rovesciarsi,
col dentro che va in fuori.
L'altro no.
E alla fine si resta con due destre.




Valerio Magrelli

venerdì 5 dicembre 2014

Un uomo da marciapiede di John Schlesinger (1969)







Non sussistono che corpi distinti e la variazione indefinita, sempre rinnovata, della loro distinzione. Anime rivolte le une verso le altre, fino a toccarsi, fianco a fianco o faccia a faccia, schiena contro schiena e volta per volta. Forme che si sfiorano e si evitano, che si conformano l'una all'altra o che si deformano, si piegano, si uniscono e si lasciano.








Non si fondono né si confondono mai, pur scomparendo, talvolta, oppure assumendo la forma di molecole o colature, rianimando sempre contorni distinti, scartando o dilatando le macchie e le tracce, i bordi, le frange, le estremità tremanti sulle quali i corpi raggiungono il colmo della loro esposizione: pellicole fragili, filamenti o svasature, cicatrici di nascite e di altre distinzioni, fino al divenir muto delle sostanze.










Foglia contro foglia e seme tra i semi, rigagnoli d'acqua che dividono qualche zolla, gemelli di uno stesso uovo fecondato, masse rocciose e voli di avvoltoi sugli agnelli, mano destra e mano sinistra, bruma riflessa nel lago, pesce lanterna delle grandi fosse oceaniche, reni spezzate della mondina; e tu, e ancora tu, oppure io; tu che dici "io" e io che dico " tu", e le nostre labbra larghe o strette e le composizioni contrastate dei nostri volti, che accettano così, senza sosta, la sfida di attribuzione di essenze individuali.









Più lontano, ancora più singolarmente, ecco da un momento all'altro l'estraneità di un presunto soggetto: i calli e le rughe, le stimmate, le vene sporgenti, le macchie, le linee di fuga.





Jean-Luc Nancy, Il Corpo dell'Arte 
   


giovedì 4 dicembre 2014

mercoledì 3 dicembre 2014

Joan Mirò: Teatro dei Sogni 4di4







Lavora alla Raccolta dei rifiuti.
Ai primi albori,
sul campo dell'azione,
raccatta, porta via, getta nel camion
gli oggetti conficcati nei tronchi mezzo morti
o calpestati nell'erba spossata.

Striscioni a brandelli,
bottiglie frantumate,
fantocci bruciacchiati,
ossi spolpati,
rosari, fischietti e preservativi.

Tra i cespugli ha trovato una gabbietta
per colombi. L'ha presa
e la tiene apposta
perché resti vuota.




Wislawa Szymborska, tratto da " Un tale che osservo da un po' di tempo"  

martedì 2 dicembre 2014

Joan Mirò: Teatro dei Sogni 3di4




"Perché niente è banale e stupido, anche la cosa più banale può trasformarsi in qualcosa di meraviglioso".

chi sogna di più?






Quem sonha mais?



Chi sogna di più, mi dirai -
Colui che vede il mondo convenuto
O chi si perse in sogni?

Che cosa è vero? Cosa sarà di più -
La bugia che c'è nella realtà
O la bugia che si trova nei sogni?

Chi è più distante dalla verità -
Chi vede la verità in ombra
O chi vede il sogno illuminato?

La persona che è un buon commensale, o questa?
Quella che si sente un estraneo nella festa?



F. Pessoa







lunedì 1 dicembre 2014

Joan Mirò: Teatro dei sogni 2di4




" Quando io raccolgo una pietra questa è una pietra.
Quando Mirò raccoglie una pietra è un Mirò".

Foto di Robert Capa


22 marzo 1945
La preparazione di un paracadutista prima di un azione sul Reno.
Arras, Francia





Foto di Steve Shapiro



Taxi Driver, regia di Martin Scorzese, 1976
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