domenica 30 settembre 2018

Ginger Rogers and Fred Astaire Swing Time






 Sulla scena facevo tutto quello che faceva Fred e per di più lo facevo all'indietro e sui tacchi alti. 


Ginger Rogers 

sabato 29 settembre 2018

L'intervista a Pablo Pineda








Si è fatta notte, e i barbari non sono più venuti.
Alcuni sono arrivati dai confini,
hanno detto che di barbari non ce ne sono più.
E adesso cosa sarà di noi, senza più barbari?




Costantino Kavafis

mercoledì 26 settembre 2018

Im Atelier von Lucian Freud mit David Dawson









I bambini mostrano le cicatrici come medaglie. 
Gli amanti le usano come segreti da svelare. 
Una cicatrice è quello che succede quando la parola si fa carne.



Leonard Cohen, The favourite game 

lunedì 24 settembre 2018







Domanda: " Come finirà? "
Risposta: " Si rimetteranno alle decisioni della Bce e dell'Europa e poi compreranno un francobollo da mettere su una cartolina di saluti agli elettori: " Carissimi, ci rivedremo l'anno prossimo, nella speranza che in primavera crescano nuovi cocomeri".




La risposta è di Rino Formica, già ministro socialista della Prima Repubblica, che dalle altezze dei suoi 91 anni dimostra di aver sviluppato una vista d'aquila. Chapeau!

domenica 23 settembre 2018







Si staccava il suo labbro al mio
come un'ala strappata ad un passero.




Vittorio Lingiardi

sabato 22 settembre 2018

Beirut Duty Free Rocks Airport with Dabke Dance - Flash Mob | دبكة في مط...






Ho sempre pensato che non si potesse fare molto contro il delirio quotidiano della violenza.
Ed ecco che la " fantasia morale " di certi esseri umani per mia fortuna mi smentisce.
Provate a immaginare - purtroppo non è difficile - la devastazione dei corpi e delle anime dopo un attentato. Ecco, adesso guardatevi il filmato e sentirete un gran sollievo..


vincent

giovedì 20 settembre 2018








" È un cataclisma al rallentatore! "



Le Corbusier, osservando il panorama di New York  







Perché mai rassegnarci al pessimismo o anche solo al crudo realismo.
Lassù, in sinuosi vortici, splendono molte, molte di più..
che 5 solitarie stelle.




vincent   

mercoledì 19 settembre 2018

BEYTNA - Omar Rajeh








Prima che gli spasimanti dell'autoritarismo putiniano , come anche Salvini e Le Pen all'Ovest, portino a compimento la missione di disfare l'Europa occorre prendere atto che già oggi con l'attuale impianto l'Unione a 28, presto a 27, non è più in grado di progredire. E non soltanto per l'ostacolo di meccanismi decisionali che offrono poteri paralizzanti a qualunque forma di dissenso. Ma soprattutto perché è ormai profonda la spaccatura verticale fra due blocchi politici contrapposti. Da un lato, ci sono i paesi dell'Est che si muovono sotto l'egida della cosiddetta democrazia illiberale e stanno minacciosamente raccogliendo con le loro predicazioni ampi consensi anche nella parte occidentale del continente. Mentre, dall'altro lato, da Berlino a Parigi ci sono governi irresoluti e partiti intimiditi che vorrebbero sì salvare il progetto europeo ma non trovano la forza di tirare le inevitabili conseguenze di questa incresciosa realtà. Prima fra tutte quella che lo storico progetto di unità europea oggi può essere salvato soltanto al prezzo di una pur dolorosa operazione chirurgica. Solo in meno si potrà fare di più, molto di più. Altro che negoziare l'adesione di nuovi Paesi, la crescita politica dell'Unione oggi può realizzarsi solo per sottrazione. Dopo anni di ossessivi dibattiti sul rigore dei bilanci pubblici, è giunta l'ora di dedicarsi a una ben più vitale austerità: quella politica e istituzionale all'insegna della democrazia fondata sullo Stato di diritto.




Massimo Riva 

giovedì 13 settembre 2018









La tecnologia oggi si basa sul lavoro umano attivo che deve produrre risultati. I social media forniscono valore alle aziende attraverso il lavoro degli utenti che popolano i database dei siti come Twitter o LinkedIn, fornendo informazioni personali rivendute ad altre società o usate per promuovere pubblicità.
Questi sistemi quantificano, mercificano, smaterializzano e riducono le persone a un insieme di abilità, attributi e preferenze. Attraverso questo processo di riduzione algoritmica, il lavoro di milioni di persone - in genere gratuito, solo a volte sottopagato -, viene estratto un valore immenso gestito in modo efficiente senza pagare le tasse. 
Il lavoro, inteso sia come remunerazione che come produzione, è sostituito da un sistema di ricompense che coinvolgono gli attori in una gara avvincente per la conquista della visibilità in vista di un premio simbolico che appaga il narcisismo e la speranza di affermarsi in un sogno di onnipotenza e singolarità assoluta. Il motore di questo scambio simbolico è l'aiuto tra pari e i meccanismi di condivisione, oltre che il sistema di sorveglianza reciproca e di autocontrollo di chi si impegna in una competizione. L'aiuto tra pari e gli algoritmi si combinano.
Quello che dobbiamo aspettarci non è la rivolta degli androidi assassini, né la sostituzione del lavoro da parte degli algoritmi, ma una rivoluzione del nostro rapporto con le macchine e con noi stessi. Da qui passa il potere, da qui passa l'alternativa.
Fuori dall'ufficio propaganda digitale c'è vita.




Roberto Ciccarelli, I robot avranno sempre bisogno di noi
Doppiozero.com   

mercoledì 5 settembre 2018

Leonard Cohen - Light as the breeze (Studio)








Musica


Non sono nobili le cose che nomino in poesia:
stanno sotto il palato, attente, coscienti solo del caldo
ignare della lingua.
Se ascoltano, sentono il moto, l'onda di un eco
che porta rosse lettere, destini, e un turbine di voci
smarrite - come sempre - in ciò che è cupo e cavo.
Dunque di nuovo dico: alberi - anzi - platani
attirati dall'acqua e sostenuti ai bordi dalle pietre.
Questo sì è difficile: cantarne piano il miracolo
quel peso nella luce, quell'ombra
che s'incrocia col tempo e divampa sull'odore del prato.
Tutto è corpo che l'anima raggiunge con ritardo
ma sfolgora l'autunno in un cantuccio e la parola si forma
con il ritmo che deve: a grumi, a vuoti
a scatti, dentro i secoli.
E non è la musica che dici, ma un rombo di stoviglie, di grandine che
batte contro i muri.




Antonella Anedda
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