giovedì 31 gennaio 2013






" L'invocazione di un padre identificato a una Legge che decide della vita e della morte, di un padre forte, granitico, senza mancanze, l'invocazione di un Padre-padrone, di un padre-Totem che ha l'ultima parola sul senso della Storia, l'appello rivolto a un Padre-rifugio che promette di salvarci dalla contingenza dell'esistenza non è forse al centro della psicologia delle masse dei regimi totalitari?"


Massimo Recalcati, Nomi del Padre?


e d'altra parte..



" Se l'essenza dei regimi totalitari consiste nella riabilitazione inconscia del potere folle di un padre primordiale, questa follia non si confonde in modo inquietante con la dimensione mortifera del matriarcato più arcaico?"      ibidem






martedì 29 gennaio 2013









" Ci sono pugnali nei sorrisi degli uomini".


W. Shakespeare











" La " viva" natura è una cattiva compagna dell'uomo. L'uomo non comincia ad aprirsi alla libertà, se non quando la natura intorno spegne i suoi fuochi e fa tacere le sue voci. (....) E progredisce quindi alla conquista della libertà, via via che riesce - se ci riesce - a spegnere dentro di sé i suoi propri fuochi e le sue proprie voci. E non conquisterà la vera libertà - se mai la conquisterà - se non quando avrà del tutto spento dentro di sé i fuochi e le voci. Quando? Non sembra imminente quel giorno, a veder quanto fuoco bestiale consuma tuttora l'umanità, a udir quanto vano boato esce tutt'ora dalle sue innumerabili bocche".



Alberto Savinio 

lunedì 28 gennaio 2013









La definizione di " Ristorante Stellato" è la prova che, per segnalare la specialità deliziosa di certi luoghi terrestri, finiamo con il ricorrere a categorie" celesti".
È che la Terra non ci basta!


vincent

Van Morrison (playlist)











" I pensieri non miei diventano miei con molta facilità; quelli miei chiunque se vuole può farli proprii, qualunque sia il suo eccitante, senza bisogno di nome: il pensiero non pronuncia né Tuo né Mio.



Guido Ceronetti

venerdì 25 gennaio 2013








" Detesto le bestie, ma adoro gli animali".



Alessandro Dumas padre

Bill Evans Trio - Jade Visions (Take1)


il muro del Nannetti







" Come una Farfalla Libero sono, Tutti sono miei faccio sognare tutti".

"Sono Materialista e Spiritualista, Amo come tale il mio essere materiale perché sono grande e amorevole col mio Spirito".

" I soli le Lune e le Stelle si alzano e calano e possono assumere qualsiasi forma e qualsiasi colore".



Queste sono alcune delle frasi scolpite da Oreste Fernando Nannetti, rinchiuso nell'Ospedale Psichiatrico di Volterra dal 1958 al 1973, che in nove anni, servendosi della punta della fibbia del suo gilet, ha istoriato per una lunghezza di 70 metri le mura della sua prigione.
E così quella prigione, che un giorno la nascose, oggi parla della sua vita.
La sua vita. Come lui stesso ebbe a definirla, la vita di un " colonnello astrale", la vita di un " ingegnere astronautico minerario del sistema mentale".









  

mercoledì 23 gennaio 2013








Un'indagine scientifica condotta in un gruppo di torturati e torturatori ha messo in evidenza che per entrambe le categorie si poteva notare una significativa depressione del sistema immunitario. L'umiliazione subìta e fatta subire renderebbe fragile e precario il riconoscimento della propria individualità, dell'unicità della propria persona.
Ma allora, se questo è vero, non è troppo difficile immaginare perché taluni godono di ottima salute!


vincent 









Le Brigate Rosse, dovendo indicare il luogo per il ritrovamento dei loro " bollettini", di solito ci avvertivano di andare a cercarli nei cestini dei rifiuti.
Presagivano già a quel tempo quale sarebbe stato il loro posto nella Storia?



vincent

martedì 22 gennaio 2013










" La delinquenza infatti è come un albero che necessita la potatura  anche di rami importanti e portanti pur di salvaguardare il tronco e le radici nascoste".




Francesco Merlo









" Può un parlamento non di eletti ma di nominati mettere le mani in modo incisivo sulla Costituzione?"



Stefano Rodotà

sabato 19 gennaio 2013

apparentamenti






Nessuno tocchi la Bonino!  









" I simboli avvolgono infatti la vita dell'uomo come una rete così totale da congiungere ancora prima della sua nascita coloro che lo genereranno " in carne e ossa", da apportare alla sua nascita insieme ai doni degli astri (.....) il disegno del suo destino, da dare le parole che lo faranno fedele o rinnegato, la legge degli atti che lo seguiranno persino là dove non è ancora e al di là della sua stessa morte".



Jacques Lacan

venerdì 18 gennaio 2013

-Ken Russell - Messia Selvaggio -


peccato mortale 3











" Le foglie stanno volando via dal mondo e sopra c'erano dei messaggi e degli enigmi che non abbiamo decifrato. Anche le mani: lette poco, troppo poco; anche le rughe, i lobi.... Non abbiamo letto che dei libri".



Guido Ceronetti 








" Era una grande oca bianca, mangiona, con due cuscinetti di grasso sotto il ventre. Andava alla lattuga, al trifoglio, alla veccia, strappava il cuore alle erbe e s'addormentava per strada.
Si narrava che da giovane fosse stata innamorata di un cigno, che avesse covato per sbaglio un uovo di serpente. Al dire dei vecchi doveva avere quasi un secolo, più vecchia del castagno e del mugnaio, più antica del campanile e dei giuggioli, coetanea dei sorbi: un'oca immortale.
La lasciavano in vita un pò per curiosità, un pò per legato.
Insieme coi campi e col bosco appariva in due testamenti: il nonno l'aveva avuta dal padre e la donava al figlio perché la lasciasse ai nipoti.
Una volta, da giovane, lungo un rivo, aveva visto scendere dal cielo e avvicinarsi un grande uccello strano, odoroso di alghe e di sale. Lo rivide altre volte e tutte le oche del pascolo l'annunciavano con grandi schiamazzi di gioia. Arrivava sempre dal mare, solo, le ali sporche di fango, stracciate dai venti. Era un maschio selvatico e veniva per lei, per lei sola, dai confini del mondo. Ma ormai era vecchia, era tanto vecchia e non rammentava più.
Di tutta la sua esistenza non ricordava che maiali, sempre maiali, dappertutto maiali: dovunque c'era un pò di broda grassa da andarvi a frugare col becco, lì quasi sempre, o poco distante, c'era di sicuro un maiale. E li odiava.
Lei sempre bianca, elegante, li vedeva sudici, obesi. Lei sempre in traffico ad annaspare fra le pozze e le stalle, e loro fermi, mezzo schiacciati, inutili.
Né avrebbe mai sospettato, oca com'era, che i maiali muoiono giovani quasi quanto le rose".



Fabio Tombari  

giovedì 17 gennaio 2013









Non vi sembra che, così come va aumentando la speranza di vita - buona notizia per gli 
anziani- nella stessa misura - pessimo viatico per i più giovani - venga sottratta vita alla speranza? 



vincent

sposalizio dei femmenielli a Torre Annunziata





" Finché i veri napoletani ci saranno, ci saranno, quando non ci saranno più, saranno altri.
I napoletani hanno deciso di estinguersi, restando fino all'ultimo napoletani, cioè irripetibili, irriducibili ed incorruttibili"  



P. P. Pasolini

mercoledì 16 gennaio 2013









" Chi strillava dal tetto, su una botte, sul pozzo, tutti al massimo della loro gloria, rampanti e razzolanti in campo altrui. Ce n'era di tutte le qualità, di tutte le razze, col piumaggio macchiato, screziato; galli d'oro, d'argento, galli nani, dal ciuffo; il petto in fuori, scarlatti in mezzo alle frasche, sul forno, sui mucchi di concio.
Erano i galli d'Amburgo coi calzoni di velluto, il Crèvecoeur dalla nera stirpe, i bei galletti bianchi come in origine, rimasti fedeli allo stemma del proprio uovo.
Non si vedevano, si richiamavano alla cieca nel buio, da un campo all'altro, distanti: vecchi gallacci coi pugnali in fuori e le brache cadenti, sudici come briganti; i grossi galli croati, scodati, venuti per mare; gl'inglesi dai lunghi passi. 
Si sapevano tutti: non s'erano mai visti, si riconoscevano al grido: quel sacripante lassù dalle cosce vigorose e le grandi ali nere, gli araldi dal mantello dorato. Se qualcuno mancava era perché era caduto sul campo, perché cotto alla diavola.
Da tutte le fattorie, le osterie, le ville, le case, eran dieci, eran cento, eran mille; tutti commestibili e con la corona in testa a tre, sei, nove punte, chi conte o visconte, chi principe o duca, la nobile genìa dei galli dalle infinite dinastie, sultani, atamani, malgravi, burgravi e pirati si tramandavan la diana a squilli di trombe".



Fabio Tombari    









" Eppure, mi dicevo lungo la strada da Roma a questa Veio muta e deserta, eppure l'Apollo degli Etruschi, il così detto Apollo di Veio, che da venti anni cammina ironico e minaccioso nell'uggia del Museo di Villa Giulia, non ha niente a che fare con l'Apollo di Delfi e di Delo.(.....) Il suo modo di camminare non è quello di un dio irato, né di di un dio benigno: ma di un uomo. Non è divino: è virile. Una virilità ironica, la sua; si sente che quel suo sorriso si muterà presto in parole, che egli parlerà sorridendo. (.....) Se è vero che i toscani sono figlioli degli Etruschi, il padre dei Toscani è questo Apollo di Veio".




Curzio Malaparte, 31 marzo 1936

lunedì 14 gennaio 2013


grazie ad Alida Vatta per aver scovato questo scritto!







" Vorrei costruirmela tutta con le mie mani, pietra su pietra, mattone su mattone, una città come me. Mi farei architetto, muratore, manovale, falegname, stuccatore, tutti i mestieri farei, perché la città fosse mia, proprio mia, dalle cantine ai tetti, mia come la vorrei. Una città che mi assomigliasse, che fosse il mio ritratto e insieme la mia biografia. E tutti, appena entrandoci, sentissero che quella città sono io, che quelle strade sono le mie braccia aperte ad accogliere gli amici. L'intonaco dei muri, le persiane verdi, gli scalini di pietra serena davanti alle porte delle case e delle chiese, i davanzali delle finestre, il Duomo, il Palazzo del Comune, l'ospedale, anzi lo Spedale, le carceri, i caffè, il camposanto, le botteghe, le fontane, i giardini, vorrei che fossero la parte migliore di me, i lineamenti del mio viso e del mio spirito, gli elementi fondamentali dell'architettura e della storia della mia vita. Che m'assomigliasse, e che ciascuno sentisse, vivendoci, di star dentro di me. (.....) Una distesa di tetti rossi: ecco la mia città vista dall'alto. Moderna, ma con una cert'aria antica, e in qualche punto vecchiotta. Tutta nuova, ma con certe macchie di muffa qua e là, e ciuffi d'erba fra pietra e pietra, fra mattone e mattone. Le soglie le farei consunte, a dar l'idea di un gran viavai di generazioni: e lisci e lucidi i davanzali delle finestre, come se cento generazioni di ragazze ci avessero appoggiato i gomiti nelle mattine di primavera, quando il volo radente delle prime rondini arruffa i capelli sulla fronte dei giovinotti. Tutta pulita, tutta piena di luce e d'aria la vorrei: con qualche vicoletto piuttosto sudicio, sparso di fogli di carta, di bucce d'arancia, di gusci di lupini e di semi di zucca. Un pò di vicoli sporchi ci vogliono in una città, perché sia vera e ci si possa vivere. Ma tutte le altre strade le vorrei di bucato, col lastrico di bella pietra grigia, dalle scaglie azzurre incise dal ferro degli scalpellini. Dietro le case, in una cinta di muri altissimi, vorrei giardini segreti, folti di melograni, di magnolie, di allori, dove un innumerevole popolo di passerotti cinguettasse dall'alba al tramonto, e il cinguettio illuminasse gli angoli più oscuri delle case".




Curzio Malaparte       


Dedicato a tutti gli esseri  disalberati e scaraventati nella follia disumana delle metropoli.








sabato 12 gennaio 2013

Gli Spostati





".. abbiamo sporcato tutto di sangue.."

L'antica legge attribuì agli uomini un diritto: il dominio sugli altri esseri viventi.
Il nuovo patto riserva loro un dovere: il compito delicato di riconoscere e proteggere  dignità e  libertà di tutte le creature.
Mentre il maschile va esaurendo il suo percorso.. a fatica albeggia quello del femminile.



vincent   

venerdì 11 gennaio 2013

Mariangela Melato - La signora del teatro.it.flv











.. e poi, la ragione del mio Pontormo, che nacque a due passi da Empoli e andò a dipingere nella campagna di Prato, a Poggio a Caiano e, soprattutto, a Carmignano dove, se uno entra nella pieve di S. Michele, non sa se le donne della gran tavola del secondo altare di destra siano Maria e Elisabetta che si incontrano con due accompagnatrici o siano, invece, quattro forme di vetro soffiato che inventano, in un gonfiarsi di vesti e di veli, la danza allegorica della divina gravidanza.



Luigi Testaferrata

When I Fall In Love, Bill Evans Trio, Jazz




.. sull'umano sogno antico di riavvolgere il nastro del tempo.

giovedì 10 gennaio 2013


Alberto Savinio, La Volute, 1927, olio su tela





" Che è l'amore?


È la messa in presa del nostro" più profondo" col " più profondo" altrui. Del nostro "più lontano dalla superficie" col "più lontano dalla superficie" altrui. Di tutto che in noi è meno truccato per la bella figura della superficie. Di tutto che in noi è più segreto, più brutto, più vergognoso, più inconfessabile. (.....) I miei segreti io li offro, e chiedo i segreti altrui. Così amore butta le sue reti. Così uomini e cose uniscono le radici e le intrecciano. Questo il "mio" cristianesimo". (.....) È con l'indurre a confessare i segreti, a rivelare le vergogne, a mostrare quella parte di sé che la facciata nasconde, che il cristianesimo distrugge gl'Imperi- queste " facciate". 




Alberto Savinio   






martedì 8 gennaio 2013

I'm easy











 La presenza "attiva" della donna nella vita sociale non solo arricchisce e migliora la vita sociale: migliora l'uomo. Spegne il " troppo maschile". Accende negli occhi di lui, nella faccia, nei movimenti della bocca, nel colore della pelle, sul piano della fronte una luce maggiore e migliore.




Alberto Savinio  

lunedì 7 gennaio 2013

Bill Evans Trio - Porgy (I Loves You, Porgy)











" È solo quando si è a corto - di tenerezza o di qualsiasi altra forza - che se ne riconosce l'inesauribilità. Più diamo, più ci resta. Dilapidando arricchiamo. Sanguiniamo-ed eccoci fonte viva".



Marina Cvetaeva

domenica 6 gennaio 2013











" La pace è il dono dato agli uomini di buona volontà, il loro meritato guadagno, ma non è la buona volontà che la genera: è il risultato di una gloria più alta, balenìo dell'autorità che vince senza lasciar vinti. Non c'è pace senza umiltà, né la pace ha valore separata da quell'alta  gloria".




Maria Zambrano













Quella nostalgia sua
acerba e primitiva
che provoca lo scarto fatale.
Quel male
cocciuto e pervasivo
che la volontà infiltra
d'una febbrile tenebra.
Così fa il tumore.
Ma non somiglia all'amore?



vincent







sabato 5 gennaio 2013

Miles Davis - On Green Dolphin street








Non vorrei essere nei panni della Befana, e poi, una tipa così, ce l'avrà la cappa del camino? 

Spencer Davis Group - I'm a man (with Lyrics)




..dal bianco e nero dei 60, mistura irriproducibile di ingenuità e trasgressione, prima che gonfiassero a dismisura le mini e applicassero le minigonne alle auto da corsa.  



Chicago - I'm a Man [Rub 'n' Tug Edit]











" Ho sempre preferito far dormire,
piuttosto che togliere il sonno,
nutrire piuttosto che togliere l'appetito,
far riflettere piuttosto che far perdere la testa.
Ho sempre preferito dare a togliere,
dare a ricevere, dare ad avere".



Marina Cvetaeva 

venerdì 4 gennaio 2013








Nella notte che rapidamente si colma, guarda
Come l'ultimo uccello beve il buio con la gola,
Come gli arboscelli selvatici scivolano

All'indietro verso l'oscurità, diventano neri
Per l'amnesia che si espande, portano a sé
Il lembo del nulla lentamente, confondono

Membra, lingua, nervo in un nodo
Come caos, come la strada
Che hai davanti.




da: La Palude di Derek Wacott
















"Prendimi nel tuo sonno più addormentato,
starò buona, sarò soltanto cuore".



Marina Cvetaeva









Vedete, oggi uno può venire a dire: " Sì, guarda un pò, tu ritieni che in futuro non ci dovranno essere più fannulloni che vivono di rendita?" " Certo, la penso proprio così!" Lui, allora, se è un fautore dell'ordine economico attuale, mi dirà: " Ma pensa solo di mettere insieme e distribuire tutti i beni di chi vive di rendita, pensa a quanto è poco rispetto a ciò che hanno insieme tutti i milioni di lavoratori!" Al che io risponderò: " So esattamente come te che i beni di chi vive di rendita sono ristretti, ma ti faccio una contro-domanda: C'è uno con un'ulcera piccolissima in una parte del corpo, un'ulcera molto piccola rispetto a tutto il corpo. Ma è la dimensione esterna dell'ulcera che conta o il fatto che la sua comparsa denota che tutto il corpo è malato?




Rudolf Steiner, 25 aprile 1919 

Duke Ellington - Melancholia


giovedì 3 gennaio 2013









Questa la copertina di un libro di M. P. Shiel, il più letto, " La Nube Purpurea".
Nel 1896 lo stesso Shiel pubblicava una novella molto meno nota dove vengono descritte le gesta di una banda di criminali efferati " dediti" alla devastazione dell'Europa, tutti i loro sforzi  concentrati nella eliminazione fisica di famiglie giudicate nocive al progresso dell'umanità. Arriveranno, pensate, a bruciarne i cadaveri. Il titolo della novella: " Le S.S."




Vincent   







Duke Ellington - Fleurette Africaine




.. il misterioso gesto del fiorire come nessuna parola potrebbe mai descrivere..

Phobos e Deimos










Ne " I viaggi di Gulliver", Jonathan Swift descrive l'isola volante di Laputa, fornendo le distanze e i periodi di rotazione dei due satelliti di Marte, a quel tempo del tutto ignorati dalla scienza ufficiale. Quando l'astronomo americano Asaph Hall, nel 1877, li scopre, verifica, con una certa inquietudine, che i dati riferiti al riguardo da J. Swift sono perfettamente esatti. Li chiamerà Phobos e Deimos, Paura e Terrore.




vincent 













mercoledì 2 gennaio 2013

cartoon Gianini e Luzzati La Gazza Ladra DrinkOrDie









"Si proclama centrista, e intanto accentra".



Barbara Spinelli








" Caro Newton, tu hai messo l'umanità esattamente nella condizione di quel cane, che passando per un ponticello con un bell'osso polposo fra i denti, si sporge a guardare nell'acqua che scorre e vede un cane riflesso con un magnifico osso fra i denti, e dice" Che bell'osso, lo voglio anch'io!" apre la bocca per prenderlo e perde il suo. Newton, tu hai fatto questo all'uomo".




William Blake








martedì 1 gennaio 2013

la Costituzione Italiana - 1 gennaio 1948










" Com'era il cielo quando gli uomini pensavano la terra ferma, immobile? Era movimento. Le uniche cose che si muovevano davanti agli uomini erano il cielo e gli animali sulla Terra: tutto il resto era fermo. Il cielo era movimento, come una fiamma avvolgeva la Terra; il nero della notte era il centro di questa fiamma, e la luce del giorno la sua coda splendente, come un vortice in un continuo moto circolare, obliquo, ascendente e discendente, così la Terra si è temprata nella fiamma dell'universo. Una sorta di danza celeste, di intelligenza celeste ha generato nel suo grembo la Terra, come dentro il forno si genera il pane, come dentro la fornace si produce uno scudo, una statua, un'arma, così il cosmo, come fuoco, ha forgiato la Terra"





Giuseppe Leonelli. 






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