venerdì 30 marzo 2018



Solo con il pensiero 
a mia madre Maria Cannistrà

Solo con il pensiero potrebbe disporre lenticchie 
nel piatto con l'acqua 
e riporle nel chiuso dell'armadio
perché germoglino senza verde
e sarò io per il giovedì santo di questa Pasqua
a fare sepolcro di esili pallidi steli
e apparecchiare il suo altare.

Jolanda Insana




giovedì 29 marzo 2018


Su questo argomento ( la morte ), Arturo piccolo s'è fatto invece una convinzione tutta sua. Che alla gente di una certa età cominciano a diventare i capelli bianchi, sempre di più, e quando poi l'ultimo capello nero si trasforma in bianco, la persona muore. Ne ricava una domanda fatta di fronte a una signora distinta e canuta, incontrata in mezzo alla strada. Interrompendo la conversazione tra Annick ( la madre ) e la signora in questione: " Mamma, perché questa signora ancora non è morta? "


Roberto Alajmo, L'estate del '78





lunedì 26 marzo 2018


" Al governo credo sperino di non andarci sia Di Maio che Salvini, ma sono condannati a fingere "

Domenico De Masi




venerdì 23 marzo 2018


Tra la gratuità di Facebook e i settanta miliardi di patrimonio del suo proprietario c'è uno smisurato spazio vuoto. (....) Che non si cavi il sangue dalle rape, era credenza degli avi contadini: si cava, si cava, e le rape siamo noi.

Michele Serra





Che cos'è la democrazia?

È fatica. È passare da sudditi a cittadini, attraverso la cultura. Un peso sublime, ma un peso. Se chi governa non sostiene questa fatica quotidianamente - il lavoro della cultura - è facile che il cittadino ripieghi nella sua antica plebità. Non ti pare sospetto tutto questo denigrare la cultura? Il sapere, lo scherno dell'intelletto e di chi ne fa uso: come se sapessero che proprio quella è la chiave, il nemico da abbattere.

Maurizio Maggiani




giovedì 22 marzo 2018


E quando alla fine di " Born in the Usa " allarga le braccia e solleva il volto sfidando la pioggia ad occhi chiusi ( vedo sul grande schermo ), io finisco di capire che Springsteen non è soltanto musica. È proprio una questione fisica, legata al suo corpo eroico, che dal vivo si offre scatenando un portento che è difficile immaginare se non lo si vede coi propri occhi, oltre che sentire con le orecchie. Sesso tellurico, che proviene dal centro della terra e si sprigiona come un geiser davanti a noi. Questo è Springsteen, in questo consiste la miscela di furore e leggerezza che lo rende leggendario: musica che assume consistenza carnale.


Roberto Alajmo, L'Estate del '78




mercoledì 21 marzo 2018


" I partiti sono morti ", ha spiegato ieri Davide Casaleggio al Washington Post. Il che non risolve il problema di formare un governo - fastidioso corollario delle democrazie parlamentari - ma serve almeno a tranquillizzare Di Maio sul perché nessuno abbia fin qui bussato alla sua porta per offrirgli i voti.


Stefano Cappellini




martedì 20 marzo 2018


Il più piccolo gioco di costruzione, purché non sia troppo ricercato, implica un apprendistato del mondo molto diverso: il bambino non vi crea affatto oggetti significativi, non gli importa che abbiano un nome adulto; non esercita un uso ma una demiurgia; crea forme che camminano, che rotolano, crea una vita, non una proprietà; gli oggetti vi si muovono da soli, non sono più una materia inerte e complicata nel cavo della mano.


Roland Barthes, Miti d'oggi





lunedì 19 marzo 2018

San Giuseppe

E poi c'era la pasta. Ve lo ricordate qual'era la pasta che si preparava a S.Giuseppe? La pasta con le sarde. Un'altra bellissima metafora dell'essere siciliani, dell'essere palermitani, dell'essere portatori sani di teatro. Quando c'è un inciucio, il palermitano dice che " finí a pasta chi sardi ". Nella pasta con le sarde i sapori si confondono, si coprono l'uno con l'altro, il finocchietto fa la guerra con la sarda, che fa la guerra con l'uva passa, che fa la guerra coi pinoli. E quella pasta si preparava proprio a S.Giuseppe, a mischiare il sacro e il profano, la diceria e la scaramanzia.


Salvo Piparo, attore palermitano 





venerdì 16 marzo 2018



Come li seppelliamo i morti

che si accatastano nel pàtio contro
la nostra finestra panoramica? la vista è ostruita
dall'ultimo cadavere scaraventato qui da un'altra
                                                   bomba a grappolo...
ogni quaranta minuti, ogni venti, ogni dieci, ogni
                                                                    cinque,
ogni quattro ogni tre ogni due
ogni uno...
non riesco più a vedere il giardino

che ne facciamo di tutti questi bambini
che giacciono qui fuori dalla nostra cucina

finché ciascuna delle loro morti non sarà stata
                                                chiamata una morte
finché ciascuno di noi non saprà chi è che abbiamo 
                                                                      ucciso
" come è giovane questa... quattro anni? otto? tredici?
ventidue? teneva spesso
le mani in quella maniera? stava per fare una domanda? "

La sua faccia un tempo un campo rivoltato di fresco
dove avremmo indugiato potendo
e lasciato scorrere dai nostri occhi semi
nati dal nostro sguardo 

ma ora

riusciamo a pronunciare ripetere pronunciare 
                                                             ripetere 
uccidere, morte, uccidere, morte, uccidere, morte
con una pausa dopo ciascuna parola come ciascuna 
                                                    merita, ripetendole
nel sonno, sottovoce, a voce alta, alla TV
finché le nostre parole non diventano sabbia che
                                         ci punge a sangue i palmi
levati nel vento che si leva
guarda cosa rimane ora della sua faccia, terreno
                                                      straziato e brullo...
della sua, e poi della sua, e della sua, e di nuovo 
                                                    della sua... ripetere 

svelto

sabbia per ricoprire almeno il suo esile
corpo un tempo radioso


Mermer Blakeslee




mercoledì 14 marzo 2018


Sapersi orientare in psicanalisi significa esplorare meglio gli spazi compresi tra i punti cardinali; contemplare le vastità delle geografie relazionali, amorose, spirituali; imparare a viaggiare a diverse latitudini psichiche, cercando di negoziare i conflitti inevitabili; immaginare punti cardinali capaci di contenersi reciprocamente e indicarci un sud dentro il nord, un est nell'ovest. E costruire nuove mappe.


Vittorio Lingiardi, Mindscapes 





martedì 13 marzo 2018


Breve riflessione sulle mappe


Un giovane tenente di una piccola unità ungherese sulle
Alpi
inviò una squadra di ricognizione sui ghiacci.
Improvvisamente 
si mise a nevicare, nevicò per due giorni e la squadra 
non fece ritorno. Il tenente era angosciato: aveva
mandato
i suoi uomini a morire.

Ma il terzo giorno la squadra di ricognizione tornò 
indietro.

Dov'erano stati? Come erano riusciti a ritrovare la
strada?
Be', spiegava l'uomo, pensavamo senza dubbio di
esserci
persi e aspettavamo la nostra fine. Quando d'un tratto 
uno dei nostri 
trovò in tasca una mappa. Ci sentimmo sollevati.
Preparammo un bivacco, aspettammo che smettesse di
nevicare, e poi con la mappa
trovammo la direzione giusta. 
Ed eccoci qui.

Il tenente chiese di vedere quella mappa straordinaria 
per poterla
studiare. Non era una mappa delle Alpi
ma dei Pirenei.


Miroslav Holub







Foto di Nino Migliori 



lunedì 12 marzo 2018

Mindscapes



Termino, a malincuore, la mia passeggiata nei giardini con un'immagine che mi è cara: la fotografia dell'ombra di Claude Monet riflessa sulla superficie dello stagno di ninfee nel suo giardino di Giverny.
Considero questo commovente autoritratto l'incarnazione acquatica dell'uomo geniale che ha dipinto il ciclo delle ninfee: circa 250 quadri, molti dei quali eseguiti nelle nebbie della cataratta. C'è una poesia di Lisel Mueller intitolata " Monet rifiuta l'operazione " che inizia così: " Dottore, lei dice che non ci sono aloni / attorno ai lampioni di Parigi / e quel che vedo è un'aberrazione / causata dall'età, una malattia. / Io le dico che ci ho messo tutta la vita / per vedere gli angeli nelle lampade a gas, / per sfuocare, dissolvere e infine eliminare / bandire / quei confini che a lei dispiace che io non veda, / per imparare che la linea che una volta chiamavo orizzonte / non esiste e il cielo e l'acqua, / così a lungo tenuti separati, partecipano della stessa essenza ".
Il cappello di Monet galleggia nell'acqua come i fiori dipinti mille volte con riflessi sempre diversi. Le sue ninfee, immerse nello stagno e " fiorite in pieno cielo ", sono un paesaggio inseguito per tutta la vita. L'esempio più profondo e misterioso di un " mindscape " quando rifulge nel significato.


Vittorio Lingiardi, Mindscapes




mercoledì 7 marzo 2018


Piccoli piaceri devono emendare grandi tragedie
Dunque di giardini nel pieno della guerra
Io con coraggio parlo

Vita Sackville West







" Meglio senza, molto meglio senza "

Peter Brook



venerdì 2 marzo 2018

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