mercoledì 31 maggio 2017


Louise Bourgeois fotografata da Annie Leibovitz




Articolo 5 Paragrafo 3 della Costituzione Norme Applicative

Paragrafo 1: L'arte è libera.
Paragrafo 2: All'artista è vietato essere innocuo, poco visibile, un bravo marito con introito fisso.
Paragrafo 3: L'artista ha il dovere di essere insopportabile; con le sue esibizioni da sgraziato asociale, querulo martire, leggendario scassaballe è tenuto, vita natural durante, a irritare, annoiare, intrattenere i bravi mariti con introito fisso.


Hans Magnus Enzensberger, dalla raccolta " Più leggeri dell'aria "





lunedì 29 maggio 2017


Un sepalo, un petalo e una spina
in un comune mattino d'estate;
un fiasco di rugiada, un'ape o due,
una brezza,
un frullo in mezzo agli alberi;
ed io sono una rosa!


E. Dickinson





domenica 28 maggio 2017



Come discordie di amanti sono le dissonanze del mondo. Conciliazione sta in mezzo al contrasto e tutto ciò che è stato diviso si ritrova. Si dipartono e tornano al cuore le vene e tutto è un'unica, perenne e ardente vita.


F. Hölderlin




sabato 27 maggio 2017


Foto di David Alan Harvey


Sul raccontare le storie..


Quando il Baal Schem, il fondatore dello chassidismo, doveva assolvere ad un compito difficile, andava in un certo posto nel bosco, accendeva un fuoco, diceva le preghiere, e ciò che voleva si realizzava. Quando, una generazione dopo, il Maggid di Meseritsch si trovò di fronte allo stesso problema, si recò in quel posto nel bosco e disse: " Non sappiamo più accendere il fuoco, ma possiamo dire le preghiere " - e tutto avvenne secondo il suo desiderio. Ancora una generazione dopo, Rabbi Mosche Leib di Sassov si trovò nella stessa situazione, andò nel bosco e disse: " Non sappiamo più accendere il fuoco, non sappiamo più dire le preghiere, ma conosciamo il posto nel bosco, e questo deve bastare ". E infatti bastò. Ma quando un'altra generazione trascorse e Rabbi Israel di Rischin dovette anch'egli misurarsi con la stessa difficoltà, restò nel suo castello, si mise a sedere sulla sua sedia dorata e disse: " Non sappiamo più accendere il fuoco, non siamo più capaci di recitare le preghiere e non conosciamo nemmeno il posto nel bosco ma di tutto questo possiamo raccontare la storia ". E, ancora una volta, questo bastò.


Gershom Sholem, Le grandi correnti della mistica ebraica





mercoledì 24 maggio 2017


I sognatori sognano dal mento in su, coi corpi strettamente avvinti alla sedia elettrica. Immaginare un mondo nuovo è viverlo quotidianamente, uccidendo e ricreando con ogni pensiero, ogni sguardo, ogni passo, ogni gesto, con la morte sempre un passo più avanti. Sputare sul passato non basta. Proclamare il futuro non basta. Bisogna agire " come se " il passato fosse morto e il fururo irrealizzabile. Bisogna agire " come se " il prossimo passo fosse l'ultimo, ciò che in effetti è. Ogni passo avanti è l'ultimo e con esso un mondo muore, compreso il proprio io. Noi siamo qui con una terra mai destinata a finire, un passato mai trascorso, un futuro mai cominciato, un presente mai concluso. Il mondo di mai-mai, che stringiamo tra le nostre mani e vediamo e tuttavia non è noi stessi. Noi siamo ciò che non è mai concluso, mai formato per essere riconosciuto, siamo tutto ciò che è e tuttavia non siamo il tutto, le parti sono tanto più grandi del tutto, infatti, che solo Dio il Matematico può calcolarlo.


Henry Miller, Primavera Nera





martedì 23 maggio 2017

The Flowers of the Forest - mit Dudelsack




Per Allan George Ramsay si avvicina la fine. Già durante il viaggio da Troon alle isole di Capo Verde aveva avvertito uno spasmo nel petto che più tardi - quando si erano fermati per un paio di settimane alle Isole Falkland - si era ripresentato sempre più spesso e più insidioso, cosicché alla fine non aveva più potuto negare: lui, il capomeccanico della " Scotia " era seriamente malato. Ma Ramsay decise di non dirlo a nessuno. Cos'altro avrebbe potuto fare? Presentarsi dal capo della spedizione perché lo rimandasse a casa, in Scozia, alla prima occasione, sapendo per di più che lì, in quella terra di nessuno, non avrebbero mai trovato nessuno che potesse sostituirlo? Non aveva scelta. E poi voleva vedere con i suoi occhi le pareti bianche del sud, le montagne di ghiaccio alla deriva, la terra antartica. La vide a febbraio, quando, non potendo spingersi ancora più a sud, decisero di svernare su quest'isola. Quando dopo alcuni giorni trovarono finalmente un'insenatura sicura, Ramsay non era già più in grado di lavorare. E mentre gli altri avvolgevano la " Scotia " in un mantello di neve, costruivano due baracche, classificavano sistematicamente la colonia di pinguini e facevano studi meteorologici e magnetici, Ramsay trascorse la maggior parte del tempo a bordo, avvolto in coperte di lana, rannicchiato presso la stufa della sua cabina. Il 6 agosto 1903 Ramsay muore per un collasso cardiaco. Due giorni più tardi, i compagni interrano la sua salma nei pressi della spiaggia di sassi a nord della baia Scotia, all'ombra di una montagna alla quale danno il nome del capomeccanico. Tutti i membri della Spedizione antartica nazionale scozzese e alcuni pinguini di Adelia gli rendono omaggio. L'assistente di laboratorio Kerr, con indosso il kilt, suona con la cornamusa la lamentazione scozzese: 
" Mentre mungevo le pecore, ho udito un canto
Erano le fanciulle che cantavano prima del finir del giorno
Adesso però piangono ogni filo d'erba che si è seccato:
I fiori del bosco sono tutti appassiti
I fiori del bosco, che sempre lottarono in prima fila
L'orgoglio della nostra terra, giace freddo nell'argilla "


Judith Schalansky, Atlante Tascabile delle Isole Remote


lunedì 22 maggio 2017

Bach - French Suite No. 2 in C minor, BWV 813 (Maria João Pires)


Diavoleria 29






Il decreto è spaventosamente banale e lineare e presume che al comando segua infallibilmente l'obbedienza. Solo in guerra agli ordini si obbedisce e basta. Temo che non sarà così e che le sanzioni soprattutto determineranno inutili ingiustizie e inutili disagi sociali.
L'errore che fa il decreto, almeno questa è la mia impressione, è di ignorare che la medicina è dentro una società e che la medicina non può essere pensata a prescindere da essa perché, come si dice da anni, essa è e resta una " impresa sociale ". Ma se è così i vaccini non possono essere intesi come una questione scientifica. Con questo decreto sembra che la medicina sia solo una questione scientifica. Grave, gravissimo errore. (.....)   Sarà un caso ma esso - il decreto - è stato fatto dopo che il Global Health Security Agenda ha designato l'Italia come capofila per i prossimi cinque anni delle strategie e campagne vaccinali nel mondo. Una cosa ovviamente straordinaria in tutti i sensi, ma che mi porta a pensare che il decreto sia andato ben oltre certa ragionevolezza anche perché dietro ai vaccini c'è una montagna di denaro, prestigio internazionale, potere per le persone nelle istituzioni, per cui l'Italia per prima si doveva presentare sul setting internazionale con la divisa del repressore implacabile.


Ivan Cavicchi     

domenica 21 maggio 2017

Un rabbino di larghe vedute..


Martin Kushner, ebreo ortodosso e, come se non bastasse, genero di Donald Trump, è riuscito per la seconda volta ad ottenere dal rabbino Martin Hier la dispensa per lavorare di sabato.
La prima occasione fu la cerimonia per l' " incoronazione " del suocero, qui sotto in figura. Questa volta per giocarsi l'occasione di firmare un  accordo che prevede la vendita di armi a Riad per 110 miliardi di dollari. Ad attenderlo all'aeroporto il re Salman in persona, Custode delle Due Sacre Moschee. I commenti dei due Capi di Stato parlano di " Santa Alleanza per combattere l'estremismo " e di " Stupenda giornata, stupendi investimenti. Tanti posti di lavoro! " 

La prossima volta che qualcuno mi dirà che la rovina del mondo sono le guerre di religione, metterò mano alla fondina.. ne estrarrò un bouquet di glicini imperlati di rugiada e lo annienterò col loro profumo.

vincent




Pat Metheny - The Sound Of Silence


giovedì 18 maggio 2017


La lumachella della Vanagloria,
ch'era strisciata sopra un obbelisco,
guardò la bava e disse: " Già capisco
che lascerò un'impronta ne la Storia "

Trilussa




martedì 16 maggio 2017


Isola di Iwo Jima, marzo 1945



Iwo Jima, " Isola dello zolfo "



Iwo Jima, 23,2 km quadrati, Isole Vulcaniche del Giappone

L'orizzonte è inclinato, il cielo coperto dalle nuvole o dalla cortina di fumo delle mine e delle bombe che esplodono. Sulla cima del Suribachi, sei soldati conficcano nel terreno coperto di rovine un'asta con una bandiera, la innalzano con tutta la loro forza: figure senza volto che si sostengono l'una con l'altra; uno si inginocchia scavando tra i detriti, un altro manca la presa, Joe Rosenthal scatta: un momento lungo quattro centesimi di secondo del 23 febbraio 1945, la foto di guerra più famosa di tutti i tempi.


Judith Schalansky, Atlante tascabile delle isole remote





sabato 13 maggio 2017

Una vignetta del New Yorker


 Dice di amarmi, ma continua ad usare come password la data di nascita della sua prima moglie



giovedì 11 maggio 2017

Não tenho medo da morte




Non ho paura della morte,
ma paura di morire, quello si.
E quale sarebbe la differenza,
quello mi dovresti chiedere.
La morte viene dopo
che io ho cessato di respirare,
mentre morire è ancora qui
nella vita, nel sole, nell'aria.
Puoi ancora provare dolore,
o magari il bisogno di pisciare.

La morte è già il dopo
non ci sarà più nessuno
come il me- che- qui- adesso pensa al dopo
che magari non ci sarà
o il dopo sarà già l'allora
senza più né piedi né testa
né fegato né polmoni
come potrei avere ancora paura
non avendo più un cuore?

Non ho paura della morte
ma paura di morire, si
la morte viene dopo di me
ma è a me che tocca di morire.
Si sa, è l'atto mio definitivo
e ci terrei ad esser presente
così come un presidente
che cede il suo possesso al successore.
Vorrei morire da vivo
sapendo che me ne sto andando.

Allora in quell'istante si che
proverei, chi lo sa, forse,
uno shock, un colpo,
un brivido, un tocco,
come le cose naturali della vita,
come mangiare, camminare,
morire di morte violenta,
morire di morte naturale,
chissà, magari poi mi prende la nostalgia
come capita in una partenza normale.


traduzione - molto libera - di vincent     

domenica 7 maggio 2017


" Le uniche risposte vere sono quelle brevi "

George Simenon



Buon " nuovo ordine mondiale " a tutti!


Ventun anni e aspetto da modella, fondatrice del movimento " donne con Marine ", Katasonova è la " fan numero uno " di Le Pen in Russia. Dopo aver festeggiato l'insediamento di Trump alla Casa Bianca, per Katasonova è l'ora di puntellare il " nuovo ordine mondiale " con l'ultimo tassello. La vittoria di Marine. Perciò stasera ha invitato tutti i suoi sostenitori moscoviti  a seguire insieme in un locale del centro di Mosca i risultati del ballottaggio presidenziale francese. " Solo Marine può garantire stabilità alla Francia e all'Europa ".

Rosalba Castelletti




sabato 6 maggio 2017

Maria Lai in Parole dei poeti di Emanuela Cau




Se la magia dell'arte
usa l'arcobaleno
l'arte della magia
sceglie tra il bianco e nero
è gioco e diceria
sul filo del mistero
teso tra terra e cielo.

Maria Lai

mercoledì 3 maggio 2017

L'isola di Tromelin



Il 17 novembre 1760 la " Utile ", una nave della compagnia delle Indie Orientali, lascia Bayonne, nel sud-ovest della Francia, diretta alle isole Mascarene. La nave fa scalo in Madagascar per rifornirsi di scorte alimentari e il capitano Jean de La Fargue - andando contro le disposizioni del governatore - prende a bordo sessanta schiavi con l'intenzione di venderli insieme alle altre merci all'Ile de France, l'odierna Mauritius. Durante il viaggio, tuttavia, una tempesta porta fuori rotta la " Utile ". La nave si incaglia sul fondo, si infrange contro la scogliera di questa piccola isola, una striscia di spiaggia con qualche palma, lunga appena due chilometri e larga ottocento metri, chiamata Isola di Sabbia. Quasi tutti quelli che riescono a mettersi in salvo a terra sono feriti o mutilati e sembrano più dei fantasmi che degli uomini. I sopravvissuti cominciano a costruire una barca con i pezzi del relitto. Due mesi dopo il naufragio, l'imbarcazione è pronta. I marinai francesi spariscono su di essa promettendo di cercare aiuto: 122 uomini, stretti gli uni agli altri in un addio per sempre. Sull'isola rimangono gli schiavi. Sono liberi, ma la loro libertà non misura neanche un chilometro quadrato; sono prigionieri come non lo sono mai stati, schiavi della loro volontà di sopravvivenza. Accendono un fuoco, scavano un pozzo, si cuciono vestiti di piume, catturano uccelli marini, tartarughe e crostacei dal mare. Molti di loro sono così disperati che si lasciano trasportare alla deriva su una zattera: qualsiasi cosa è meglio che rimanere prigionieri su un pezzettino di sabbia, in balìa della speranza e della vita. Gli altri sorvegliano il fuoco. Dopo 15 anni è ancora acceso. Dei sessanta schiavi sono rimasti sette donne e un bambino, ancora un lattante. Il 29 novembre 1776 l'equipaggio della corvetta " La Dauphine " li prende a bordo e li porta all'Ile de France. Sull'Isola di Sabbia non lasciano nient'altro che il legno carbonizzato del fuoco spento e il nome del loro salvatore, il capitano di corvetta Chevalier de Tromelin.


Da: Atlante Tascabile delle Isole Remote di Judith Schalansky





lunedì 1 maggio 2017

Ballaké Sissoko & Vincent Segal - Diabaro (instrumental live session)




Che Scienza, Arte, e Spiritualità possano nel lavoro umano ritrovare gli antichi legami e finalmente ricongiungersi.

vincent
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