domenica 30 marzo 2014







" Commuove dire, sentir dire, nel parlare riparato e intimo, pancia ( parola bellissima, erotica e nobile) e pigliarne coscienza, allargare l'idea di pancia a tutto, luogo profondo, luogo molle e perforabile ( anche dal sentimento ), a suo modo parlante, più vicino di tutto il resto alla verità della morte. Pancia istituisce una comunicazione tra esseri condannati alla stessa precarietà e fragilità, che non si conoscono né si amano, ma hanno in comune la pancia, il mistero della pancia... Essere amanti è scambiarsi la pancia, subito, scoprirsi una nuova pancia. 
Ma solo le donne hanno una vera pancia.


Guido Ceronetti



Tutto questo è così ben detto da far apparire in tutta la sua dolorosa evidenza quanto nell'odierna "ascesi" anoressica sia nascosta la volontà di appiattire il mistero della morte al crudo e impenetrabile essenziale dello scheletro.
Così come è vero che solo le donne hanno una pancia, è altrettanto evidente che solo le donne possono veramente decidere di rinunciarci.


vincent   


venerdì 28 marzo 2014

Ceronetti incontra Attila (Carmelo Bene) parte 1




..40 anni prima delle odierne invasioni barbariche, l'ironia intelligente di un Attila che, confrontato con gli spettri della politica attuale, assume la statura di un Padre della Patria.


 vincent

siamo alla frutta?






Maurizio Martina, ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali nel governo Renzi, ha votato contro una proposta che intendeva aumentare dal 12% al 20% la quantità di frutta contenuta nelle bevande analcoliche.
Per quale ragione, si sarà chiesto, favorire il consumo di tonnellate di frutta destinata al macero?
E se poi la gente s'abitua al sapore della frutta?
Chi ci assicura che prima o poi non arriveranno a pretenderne il 50%?
È vero, siamo alla frutta, ma per adesso ci limitiamo al 12%.
C'è da tremare al pensiero di cosa succederà quando la misura ( della frutta ) sarà colma.  


vincent  






mercoledì 26 marzo 2014

Pink Floyd - Welcome to the Machine [HD]






" Misteriosa anche alla luce del giorno,
Natura non si lascia spogliare dei suoi veli,
e ciò ch'essa non vuole palesare al tuo spirito,
non glielo strapperai con leve né con viti".


Goethe  

martedì 25 marzo 2014







" Non guardare al male a priori in modo che, in pieno egoismo, ci si voglia allontanare da esso fuggendolo: questo non è possibile. Occorre invece compenetrarlo di coscienza".


Rudolf Steiner

domenica 23 marzo 2014







È contro lo spazio fisico che confina il suo essere
che il cuore dell'uomo insiste
e bussa cocciuto.


vincent

sabato 22 marzo 2014






Alla stazione di Astapovo, per non disturbare l'agonia di Tolstoj,
misero la paglia sulle rotaie.

venerdì 21 marzo 2014

Mark Knopfler - Romeo And Juliet - A Night In London 1996..







" Ma il Caravaggio (....) facevasi ogni giorno più noto per lo colorito, ch'egli andava introducendo, non come prima, dolce, e con poche tinte, ma tutto rinsentito di oscuri gagliardi, servendosi assai del nero per dar rilievo alli corpi. E s'inoltrò egli tanto in questo suo modo di operare, che non faceva mai uscire all'aperto del Sole alcuna delle sue figure, ma trovò una maniera di campirle entro l'aria bruna di una camera rinchiusa, pigliando un lume alto, che scendeva a piombo sopra la parte principale del corpo, lasciando il rimanente in ombra, à fine di recar forza con vehemenza di chiaro e di scuro..."


Giovan Pietro Bellori, 1672

martedì 18 marzo 2014

il libro è un organo di senso..





" Il libro non è qualcosa che deve essere letto, è un oggetto che ascolta. Siamo noi lettori che parliamo con lui. Il libro è qualcosa che mettiamo contro un orecchio per udire il rumore del mondo".


Antonio Lobo Antunes







dedicato a Marilia,
anima e cuore pensante della libreria " Casa del Libro" di Siracusa.
Il luogo perfetto per capire quello che ci viene sottratto tutte le volte che entriamo in un Feltrinelli o un Mondadori multicenter.


 vincent

lunedì 17 marzo 2014

domenica 16 marzo 2014






 Sia l'America che l'Europa non hanno idea di ciò che sia Russia.
La Russia eterna, la demoniaca, l'attuale, la putiniana. La Russia tutta irrazionalità e dolore. 
Facciamoci aiutare dai poeti a capirla un poco. Ascoltiamo la voce perduta di Majakovskij: " Ho visto paesi più ricchi, più belli e più civili - ma una terra con più dolore - non mi è mai capitato di vederla". 


Guido Ceronetti


sabato 15 marzo 2014






" Anche di una sola persona possiamo dire se è massa o no".


José Ortega Y Gasset

venerdì 14 marzo 2014

giovedì 13 marzo 2014

Cecilia Bartoli & Claudio Abbado,Exsultate ,Jubilate by W,A,Moza







"Se non è possibile diventare nomadi fisicamente, bisognerebbe almeno diventarlo mentalmente.
Non si può salvare la pelle, ma si può provare a salvarsi la mente".


Iosif Brodskij

mercoledì 12 marzo 2014

Cesare Basile - Sotto i colpi di mezzi favori




A guardare
questa strada dall'alto
non si vedono polvere e ossa
le terrazze ti cavano gli occhi
i cortili ti prendono il fiato
dentro coppe di luce
luminarie e reliquie di sante
divorate nel sole
qui le offese sono offerte di pane
e nel pane si nasconde l'offesa
non lo vedi a guardare dall'alto.

A guardare dall'alto
non si pensa che altrove
se arrivava qualcuno da qui
preferiva tacere il suo nome
la terra e inventava gli accenti
ingoiando bestemmie
come a chiedere scusa
ai cirnechi e la sabbia
se i mandanti sono fatti ministri
e i ministri si fanno mandanti
non ci pensi a guardare dall'alto.

A guardare
questa strada dall'alto
non lo vedi il mestiere dei servi
chiusi nelle botteghe a forgiare
il ricatto e la democrazia
inchiodare le bare
tatuare i presagi
di un piano regolatore
i pezzenti
allevati a padrone
son la guardia migliore
sono guardie da sempre
non li vedi a guardare dall'alto.

A guardare dall'alto
non le vedi le schiene spezzate
sotto i colpi di mezzi favori
i signori seduti al caffè
consumare il diritto di pochi
a marchiare le carni
con un ferro di riconoscenza
e una stretta di mano
ma nel buio
di ogni seme c'è il segno
di una sorte rappresa
nei canestri dei boia
non lo vedi dall'alto.   

domenica 9 marzo 2014

Beethoven's Tempest Sonata mvt. 3 -- Wilhelm Kempff








" Hanno questo di proprio le opere di genio, che, quando anche rappresentino al vivo la nullità delle cose, quando anche dimostrino evidentemente e facciano sentire l'inevitabile infelicità della vita... tuttavia a un'anima grande, che si trovi anche in uno stato di profondo abbattimento, disinganno, nullità, noia e scoraggiamento della vita... servono sempre di consolazione, raccendono l'entusiasmo; e non trattando né rappresentando altro che la morte, le rendono, almeno momentaneamente, quella vita che aveva perduta".


Giacomo Leopardi

sabato 8 marzo 2014

McCOY TYNER, Contemplation






" Datosi perciò egli a colorire secondo il suo proprio genio, non riguardando punto anzi spregiando gli eccellentissimi marmi degli antichi e le pitture tanto celebri di Raffaello, si propose la sola natura per oggetto del suo pennello. Laonde essendogli mostrate le statue più famose di Fidia e di Glicone acciocché vi accomodasse lo studio, non diede altra risposta, se non che distese la mano verso una moltitudine di uomini, accennando che la Natura l'aveva a sufficienza provveduto di maestri".


Giovan Pietro Bellori, " Vita di Caravaggio"    






venerdì 7 marzo 2014

Pur ti miro - De Niese and Coote (Glyndebourne, 2008)






Quanti hanno amato i tuoi momenti di grazia gioiosa,
e la tua bellezza, di un amore falso o vero,
ma uno solo ha amato l'anima pellegrina in te,
i dolori del tuo volto mutevole.


Yeats

mercoledì 5 marzo 2014







"Ogni nuova realtà estetica ridefinisce la realtà etica dell'uomo. Giacché l'estetica è la madre dell'etica. Le categorie di " buono" e " cattivo" sono, in primo luogo e soprattutto, categorie estetiche che precedono le categorie del " bene" e del " male". (....) Il bambinello che piange e respinge la persona estranea che, al contrario, cerca di accarezzarlo agisce istintivamente e compie una scelta estetica e non morale".


Iosif Brodskij 

martedì 4 marzo 2014







C'era una volta un re che poteva dir suoi tutto il potere e tutti i tesori della terra, e nondimeno non era contento, anzi diveniva di anno in anno sempre più malinconico. Ed ecco che un giorno mandò a chiamare il suo cuoco personale e gli disse:" Per tanto tempo mi hai servito fedelmente e hai imbandito la mia tavola con i cibi più sontuosi, e io ti sono affezionato. Ora però voglio da te un'ultima prova della tua arte.
Devi farmi l'omelette di more del gelso, così come l'ho gustata cinquant'anni fa, nella mia prima giovinezza. A quel tempo mio padre era in guerra, all'ovest, con il suo malvagio vicino. Costui aveva vinto e dovemmo darci alla fuga. E così fuggimmo, giorno e notte, mio padre e io, finché giungemmo in una foresta buia. Vagammo a lungo per quella foresta ed eravamo prossimi a perire di fame e sfinimento quando c'imbattemmo finalmente in una capanna. Vi dimorava una vecchina, la quale ci invitò cortesemente a riposarci, lei stessa invece si diede da fare ai fornelli, e di lì a non molto ecco davanti a noi l'omelette di more del gelso. Ma, non appena portai alla bocca il primo boccone, ecco che provai una meravigliosa consolazione, e una nuova speranza scese nel mio cuore.
A quell'epoca ero ancora un bambino, e per lungo tempo non pensai più alla benedizione ch'era stata quel cibo delizioso. Ma, quando più tardi feci cercare quella vecchina in tutto il mio regno, non si trovò né lei né qualcun altro che sapesse preparare l'omelette di more del gelso. Se tu ora esaudirai questo mio desiderio, io farò di te il mio genero e l'erede del mio regno. Se però non mi accontenterai, dovrai morire". Allora il cuoco disse:" Mio signore, tanto vale che chiamate subito il boia. Perché è vero che conosco il segreto dell'omelette di more del gelso e tutti i suoi ingredienti, dal comune crescione al nobile timo. È vero che so la formula da pronunciare nel mescolarla, e come il frullino di legno di bosso vada girato sempre da sinistra a destra perché non ci defraudi infine del premio delle nostre fatiche. Eppure, mio re, dovrò morire. Eppure la mia omelette non sarà di vostro gusto.
Come potrei, infatti, condirla con tutto ciò che quella volta avete assaporato in essa: i pericoli della battaglia e la circospezione del perseguitato, il calore del focolare e la dolcezza del riposo, l'estraneo presente e l'oscuro futuro". Così parlò il cuoco. Il re invece rimase per qualche tempo in silenzio, e si narra che di lì a non molto lo abbia congedato, carico di doni, dal suo servizio.


tratto dal libro " Mangiare" di Walter Benjamin      

sabato 1 marzo 2014

Benvenuto il luogo dove




" Essere di destra o essere di sinistra equivale a scegliere tra due delle innumerevoli maniere che si offrono all'uomo per essere imbecille. Entrambe, infatti, sono forme di emiplegia mentale".


José Ortega Y Gasset
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