martedì 20 ottobre 2020








Avendo osservato i processi di autoapprendimento, sono convinto che sarebbe giusto assegnare il premio Nobel a ogni bambino che compie due anni.




Enzo Mari

 

lunedì 12 ottobre 2020







" Volevo amore, mi hai dato gentilezza, e la gentilezza si riserva alle persone che non amiamo ".



" Cose che succedono la notte " di Peter Cameron   

 

sabato 10 ottobre 2020










Vespro


Una volta credevo in te; ho piantato un fico.
Qui, in Vermont, paese
senza estate. Era una prova: se l'albero viveva,
allora tu esistevi.

Questa logica dice che non esisti. O esisti
esclusivamente nei climi caldi,
nella torrida Sicilia, in Messico, in California,
dove crescono inimmaginabili
albicocche e fragili pesche. Forse
vedono la tua faccia in Sicilia; qui vediamo appena
l'orlo del tuo vestito. Devo addestrarmi 
a dare una parte dei pomodori a John e Noah.

Se c'è giustizia in qualche altro mondo, a quelli
come me, che la natura spinge 
a vite di astinenza, dovrebbe toccare
la parte più abbondante di tutte le cose, di tutti
gli oggetti della fame, l'insaziabilità
essendo lode di te. E nessuno loda
più appassionatamente di me, con 
desiderio più dolorosamente frenato, o più merita
di sedere alla tua destra, se esiste, partecipando
del perituro, il fico immortale,
che non viaggia.




Louise Glück

sabato 3 ottobre 2020


Gassire disse: " Che cosa posso fare io? "
Il fabbro disse: " Questo è un legno. Non può cantare se non ha un cuore.
Il cuore glielo devi dare tu. "


da: " Il liuto di Gassire ", leggenda africana


scultura lignea di Franca Ghitti 


 

 

martedì 22 settembre 2020








" Grande trampoliere silenzioso, la Leica indolentemente e morbidamente appesa alla estremità del braccio destro, come una fionda a quello di un monello, l'ho visto intrufolarsi nelle assemblee e nelle folle con la grazia e la sicurezza di un eroe di Beaumarchais ".





Jean Clair, descrivendo Henri Cartier Bresson




 
 

giovedì 17 settembre 2020

Diavoleria 32









" Semplice, potente, spettacolare "
È invisibile, ma vedrai. "


Come da figura, si tratta dell'aura magica che emana dalla campagna pubblicitaria del wifi di Sky. Difficile immaginare qualcosa di più efficace per descrivere le prerogative e l'azione del Covid19. Perché se volessi provare a indovinare quali parole userebbe un Demiurgo Celeste, uno di quegli Arcangeli passati dalla parte dei cattivi, per spiegare a un collega l'impatto che da lì a poco avrà sul mondo lo strumento diabolico da lui messo a punto, quello che gli uomini chiameranno Covid19, ecco, lo ripeto , non potrei trovare di meglio che: " È invisibile, ma vedrai. " " Semplice, potente, spettacolare "



vincent    





 

sabato 12 settembre 2020









Senza "corpi all'opera " niente formazione! Intendo corpi pesanti, contigui, soggetti alle variazioni dell'umore, intendo uno spazio nel quale quei corpi si raccolgono, un tempo limitato durante il quale devono convivere e relazionarsi, un ordine, una disciplina alla quale devono sottomettersi facendo violenza alla loro vitalità. Grazie agli impacci dell'on line, abbiamo " visto" che la presenza non è accessoria al sapere e alla sua " trasmissione " , ma è essenziale. Il sapere, infatti, non è questione soltanto teorematica, così come la didattica non concerne soltanto la trasmissione di quel sapere. Il sapere è impregnato nella carne. Senza un "contatto " non c'è comunità educativa e per " contatto " si intende qui qualcosa di più di una stabile connessione: si intende quella " erotica dei corpi " che, da sempre, i classici hanno posto alla base del fatto pedagogico, considerandola la scintilla che accende il fuoco della dialettica ( " dialettica " era il nome che gli antichi davano al nesso insegnamento-apprendimento ).

La questione è infatti antica. Coloro che si sono interrogati sui limiti della didattica " on line " hanno spesso fatto riferimento al Platone della VII lettera che rimproverava Dionigi, tiranno di Siracusa, di aver scambiato la dialettica filosofica con la dottrina sintetizzata in un libro. La critica platonica della scrittura alfabetica è la critica di una formidabile tecnologia che per la prima volta nella storia dell'umanità permette una straordinaria " didaché " ( didattica ) " in absentia ". Non c'è bisogno del locutore, non c'è bisogno della presenza del padre del discorso, perché il libro può fare le sue veci. E non c'è bisogno di comunità educativa, vale a dire di quei corpi raccolti in un luogo determinato e in un tempo determinato, perché la scrittura alfabetica si dà a tutti, come una donna di malaffare. Non sceglie a chi rivolgersi, né come né quando. Al superbo tiranno, Platone obiettava che quando il sapere si emancipa dal contatto, per virtualizzarsi nel segno, ebbene allora non c'è più sapere, ma solo un suo simulacro.



Rocco Ronchi, Didattica del virus
doppiozero.com   





Senza corpi all'opera 

 

lunedì 7 settembre 2020





Chi ha vissuto a contatto con i parassiti, nel campo di sterminio, fra pulci, pidocchi, il rischio del tifo e di altre patologie contagiose, chi ha tratto dalle scalate in montagna una lezione morale, non disprezza l'impuro. In uno dei racconti di " Storie naturali " ( 1966 ), Primo Levi attribuisce alla tenia ( è lei "L'amico dell'uomo " a cui allude il titolo del racconto ) una capacità poetica, a ricordarci che la creatività affonda le sue origini, non nella testa, ma nell'intestino, in quelle zone oscure piene di spore di cui si compone anche il nostro Es, luogo informe di mescolanze da cui può sorgere il nuovo. Dal letame sorge la fertilità del terreno agricolo, nascono i fiori in " Via del campo ", anche " nella storia, come nella natura, il marciume è il laboratorio della vita ", ricordava il Marx del " Capitale ". Rievocando, nel capitolo " Azoto " del " Sistema periodico " ( 1975 ), le prime esperienze da chimico del dopoguerra, Levi racconta la vana ricerca di escrementi di gallina per trarne rossetto con cui abbellire le labbra delle donne. " L'idea di ricavare un cosmetico da un escremento,  ossia aureum de stercore, mi divertiva e mi riscaldava il cuore come un ritorno alle origini, quando gli alchimisti ricavavano il fosforo dall'urina (....). Così fa la natura: trae la grazia della felce dalla putredine del sottobosco, e il pascolo dal letame, e " laetamen " non vuol forse dire " allietamento "? così mi avevano insegnato al liceo, così era stato per Virgilio, e così ritornava ad essere per me ".
L'episodio suona conferma della lezione politico-morale che Levi - lo ricorda il capitolo " Zinco " - aveva ricevuto nel suo primo giorno di laboratorio all'Università torinese, nel 1938, al tempo delle leggi razziali. Il tenero zinco, il " metallo noioso " con cui si facevano i mastelli per la biancheria, è arrendevole di fronte agli acidi, ma " resiste ostinatamente all'attacco " quando è molto puro. Levi non cede alla tentazione, " disgustosamente moralistica " di elogiare la virtù immacolata o la purezza come protezione dal male. Solo l'impurezza " dà adito ai mutamenti, cioè alla vita. ( .... ) Perché la ruota giri, perché la vita viva, ci vogliono le impurezze, e le impurezze delle impurezze: anche nel terreno, come è noto, se ha da essere fertile. Ci vuole i dissenso, il diverso, il grano di sale e di senape: il fascismo non li vuole, li vieta, e per questo tu non sei fascista; vuole tutti uguali e tu non sei uguale ".   




Mario Porro, La tenacia del parassita
Doppiozero.com        

mercoledì 2 settembre 2020






Come può un seme liberare un germoglio senza schiudersi?
E cosa ne sarebbe del mondo se un seme, sapendo che il germoglio che libererà da lì a poco sarà travolto da un uragano, si rifiutasse di generarlo?



vincent

 







E se fosse ormai urgente condurre finalmente la coscienza incontro al respiro?



vincent

 

venerdì 28 agosto 2020








" Il Tuffatore ", un affresco ritrovato in una tomba del 480 a.c., di autore anonimo, raffigura un uomo che si lancia dall'alto verso il mare, il modo in cui la figura inarca in sospensione prima dell'impatto sull'acqua è perfetto.L'opera si trova a Paestum ed è interessante per due aspetti contrapposti. Nell'intento dell'autore c'è un apparente contrasto tra l'uomo perfetto che si tuffa in mare - rimando chiaro all'arte omoerotica - e il fatto che il dipinto stia su una tomba. L'uomo si butta verso il mare che non è solo acqua, ma anche, in questo caso, l'impatto con l'ignoto, con la morte. Cosa fanno i nuotatori nel mare aperto oltre ad affermare la loro smania di libertà e il desiderio di stare dentro quella speciale solitudine fatta d'acqua? Credo che stringano un patto con la morte, a ogni bracciata le si avvicinano e, nel contempo, la scacciano via. Sotto l'acqua è l'ignoto, sopra il respiro, chi nuota sta in mezzo. La nuotatrice o il nuotatore sono stranieri che passano il tempo lungo il confine più complicato del mondo, lo fanno dal 480 a.c., da prima, da chissà quando, e continueranno a farlo.
Lo spazio del nuoto è lo spazio del respiro.




Gianni Montieri, Nuotare
Doppiozero.com     
 

venerdì 14 agosto 2020



Foto di Olivo Barbieri
 






Brasile, derivato dal portoghese " brazil " = rosso brace, fu attribuito al Paese proprio in virtù del colore rosso predominante dei suoi legni, detti anche tintorii perché venivano usati per tingere.



Maria Luisa Ghianda  
 

Mare Nostrum

martedì 11 agosto 2020







Ama il prossimo tuo come te stesso.

" Anche gli asintomatici? "



vincent
 

domenica 9 agosto 2020

 

 

sabato 1 agosto 2020







Quelle che vedete sono: a sinistra, l’afroamericana candidata alla presidenza, e a destra, se ho capito bene, la responsabile della raccolta fondi.
Sembra che a novembre il presidente Trump se la dovrà vedere con queste due tipine.
Pronostico incerto?
Ma no, quanti Presidenti, a fare data dall’ormai lontano 1959, la Barbie ha visto entrare e uscire dallo studio ovale?
Guardatele bene, hanno 61 anni suonati e secondo voi stanno pensando alla pensione?



vincent

sabato 18 luglio 2020








È nel laboratorio, luogo “ sociale “ di elaborazione e costruzione del sapere, spazio di formazione in cui si aderisce a una tradizione che fornisce l’interpretazione dei “ dati “, che si svela il segreto della scienza: la capacità di sfruttare sistemi che “ rappresentano “ gli elementi del mondo, così da poterli conservare e manipolare, per agire a distanza su di essi. L’odierna tecnoscienza non ha fatto che accrescere la capacità degli scienziati di lavorare con immagini e riproduzioni; le teorie sono mappe, rappresentazioni che rendono conto in via provvisoria dei fenomeni. E per proseguire le ricerche occorre elaborare strategie per mobilitare risorse, trovare aziende disposte a investire, escogitare tecniche retoriche di persuasione per pubblicizzare scoperte e invenzioni o per rendere credibili ricerche dagli esiti ancora incerti. Senza questo lavoro “ impuro “, che si muove nell’incertezza, un fatto non viene accolto dalla comunità: ma un fatto non è all’inizio qualitativamente diverso da una finzione, solo nel corso del processo collettivo di discussione si sedimenta ed assume forza venendo incorporato nel patrimonio scientifico. ( .... ). Se uno scettico volesse aprire la scatola nera delle scienze sarebbe rimandato a una catena che non ha al suo termine la natura, semmai il laboratorio, cioè iscrizioni, rappresentazioni visive, dispositivi di registrazione. Ed è lo scienziato a porsi come portavoce, interprete ufficiale di quanto è leggibile nei grafici e nelle tracce lasciate dall’esperimento.






Mario Porro, La guerra dei microbi
doppiozero.com

mercoledì 15 luglio 2020

È agendo liberamente che facciamo esistere la libertà, agendo generosamente che facciamo esistere l’amore, agendo coraggiosamente che facciamo esistere la gloria. Noi siamo persone in quanto agiamo come persone. Se agiamo come corpi, siamo solo corpi. La vita della persona non è la vita del corpo. Un potere che riduce tutto all’utilità materiale uccide la società civile, “ ed è una morte un po’ peggiore “. La libertà è il valore più grande perché coincide con la nostra esistenza. La libertà è l’esperienza dell’eternità nell’adesso.

 Riccardo Manzotti

venerdì 10 luglio 2020







Sono morto perché non ho il desiderio,
non ho il desiderio perché credo di possedere, 
credo di possedere perché non cerco di dare.
Cercando di dare si vede che non si ha niente,
vedendo che non si ha niente, si cerca di dare se stessi,
cercando di dare se stessi, si vede che non si è niente,
vedendo che non si è niente, si desidera divenire,
desiderando divenire, si vive.




René Daumal, Monte Analogo

martedì 23 giugno 2020










Mal’aria 


mani che non toccano parole che non fiatano
occhi schermati mascherine guanti
corpi obsoleti ingombranti 

impresa teologica oltre che tecnologica
la Torre di Babele è in marcia
comanda la Finanza esegue la Politica
intrattenendo 
sprazzi di carità e sprazzi di poesia
la torre di Babele accelera
 psico/bio/d’Io  in sintesi farmaceutica 

non mi prostro alla Scienza
i valorosi chierici, Ordini specialistici
dogmi stabiliti in vitro
la temo, la rispetto: carne riconoscente
spirito in allerta cuore sospetto

la Scienza avanza per se stessa per la propria potenza
travolge indifferente ciò che non comprende
non gli interessa, lascia macerie
d’apparenza inerte e sostanza funesta

“ per i miseri implora perdono 
per i deboli implora pietà “

il cielo e la terra
le cose visibili ed invisibili
in breve vita, fragile
vibrante di mistero, irripetibile 

c’è una frattura originaria, non si ricompone
non si riaggiusta in terra
chi lo promette mente chi lo progetta terrorizza

per attitudine, per tradizione, per scelta
stiamo bene
se così si può dire bisognosi d’amore
per il resto si vive per il resto si muore.

Oggi è un altro giorno. Si vedrà.




Giovanni Lindo Ferretti

giovedì 18 giugno 2020






Gli uomini che dall’epoca nostra in poi non svilupperanno una comprensione per lo spirito che sta dietro al sensibile, per il mondo dello spirito che sta dietro al mondo dei sensi, somiglieranno a coloro che nel corpo fisico hanno talmente guastato il loro sistema respiratorio che non possono trovar aria per respirare e hanno difficoltà di respiro.





Rudolf Steiner, 1 gennaio 1912

giovedì 4 giugno 2020








Le potenze arimaniche influenzano l’evoluzione attuale dell’umanità, in modo tale che questa umanità possa soccombere il più possibile alla sua tentazione.
Il giorno in cui Arimane apparirà sotto forma umana nella civiltà occidentale, anche se è vero che a questo punto essa non potrà più essere chiamata una civiltà. Non bisogna illudersi su queste cose.
Arimane apparirà in forma umana.
Tutto dipenderà allora dalla preparazione che si sarà potuto fornire agli uomini.
Soccomberà l’intera umanità civile, o piuttosto gli uomini saranno in grado di resistergli?
Ai nostri giorni, gli uomini si allontanano da queste verità, le fuggono, e non si può strapparli al loro sognare di fatto privo di preoccupazione, perché si verrà beffati, ridicolizzati, vituperati!



Rudolf Steiner, tratto da “ Entità Ostacolatrici “

mercoledì 27 maggio 2020

Leonard Cohen - Puppets (Official Audio)



Fantocci tedeschi bruciarono gli ebrei
Fantocci ebrei non ebbero scelta
Avvoltoi fantoccio mangiarono i morti
Di cadaveri fantoccio vengono nutriti
Venti fantoccio e onde fantoccio
Marinai fantoccio nelle loro tombe
Fiore fantoccio, stelo fantoccio
Smontati dal tempo fantoccio
Fantoccio io e fantoccio tu
Tedesco fantoccio
Ebreo fantoccio Presidenti fantoccio ordinano
Alle truppe fantoccio di bruciare le terre
Fuoco fantoccio, fiamme fantoccio
Si nutrono di tutti i nomi fantoccio

Gli amanti fantoccio rapiti
Voltano le spalle a tutto questo
Il lettore fantoccio scuote la testa
E porta a letto la moglie fantoccio
Fantoccio io e fantoccio tu
Tedesco fantoccio ebreo fantoccio

I Presidenti fantoccio ordinano
Alle truppe fantoccio di bruciare le terre
Fuoco fantoccio, fiamme fantoccio
Si nutrono di tutti i nomi fantoccio
La notte fantoccio scende a recitare
L'atto successivo al giorno fantoccio


Traduzione italiana del testo originale di Leonard Cohen: Yuri Garrett

martedì 26 maggio 2020














Tutti quei poveri cuori infilzati dalla freccia di Cupìdo, i teschi, le àncore, i mini panda in via di estinzione dall’aria un po’ triste o con in mano un palloncino, o quelli maliziosi piazzati in zona pubica con il piccolo fallo e la scritta: Just for fun.
Ecco, molto presto tutto questo si troverà retrocesso a paccottiglia tardo-romantica.
Arriva il Tatuaggio a Punti Quantici.
Descrizione:

Si tratta di un inchiostro intelligente ( !? ) che viene inoculato sottopelle fatto di nanocristalli ( !? ), che poi sarebbero i famosi Punti Quantici, che emettono luce nel vicino infrarosso: hanno un diametro di 4 milionesimi di millimetro e sono incapsulati in microparticelle bio compatibili che formano delle sfere del diametro di 20 millesimi di millimetro.
La somministrazione avviene attraverso i microaghi di un cerotto. Una volta applicato il cerotto i microaghi ( 1,5 mm. ) si dissolvono parzialmente rilasciando il loro contenuto nel giro di due minuti.
Invisibile a occhio nudo, il tatuaggio resiste per almeno 5 anni e può essere letto con la fotocamera dello smartphone priva del filtro per gli infrarossi.

Ve li immaginate i vecchietti del 2050, a riguardarsi braccia, gambe e glutei, rinnovando i bei ricordi del tempo che fu, con la birretta in mano...avranno i lucciconi.



vincent 

lunedì 25 maggio 2020








Li chiamiamo Virologi.
Li ascoltiamo rapiti, incantati dal loro sapere.
Il loro racconto sulla diffusione del covid19 ci trasforma in oggetti.
Oggetti di trasmissione.
Oggetti inermi usati da un “ nemico “ invisibile che ci utilizza per saziare il suo fatale istinto meccanico di replicazione.
Unico attrezzo in fondo ancora utile a segnalare un residuo di soggettività, la mascherina.
Sì, perché, malgrado nasconda i tratti dell’identità, tutti noi , confidando di sbarrare la porta al “ mostro “ con quell’aggeggio di tela dimostriamo di non aver ancora perduta del tutto l’attitudine all'ingenuità che ci caratterizza come simpaticamente umani.
Dunque li chiamiamo Virologi.
Il loro compito è cercare di cancellare ogni traccia di soggettività.
D'altra parte, chi ha l'occhio ipnotizzato sulla lente di un vetrino che se ne fa della soggettività?
L'occhio della tecnoscienza ricorda quello del Ciclope.
Solo che questa volta non è stata la scaltrezza di Ulisse ad accecarlo.
Un microscopio è bastato a cancellare la vista di coloro che, nello stesso momento in cui conquistano l'infinitamente piccolo, perdono l'Uomo.

Hanno il compito di diffondere la paura del contagio.
E intanto ci contagiano  con la paura.

Ma il potere della paura è il potere del nulla.

La paura attira a sé la corrente del tempo proveniente dal futuro per trascinarla nel vortice del suo buco nero. Nei riti di sanificazione, per difenderci dalla minaccia del nulla, sacrifichiamo il presente, il sorgere spontaneo della nostra fiducia nella bellezza della vita e del mondo.

I riti della pasqua di sanificazione non prevedono resurrezioni.

Fatalmente, il contatto tra corpi si trasforma nel fantasma del contagio.
Unica risposta utile: educarsi a percepire la qualità dell'istante.
Il suo inestimabile valore, la nostra intera vita come un unico istante.
Lo so che talvolta la paura s'ingoia in un istante tutto il futuro, ma solo la coscienza dell'istante possiede la magia di ristabilire, annullando la paura, la legge dell'amore.

La freccia di Eros scocca in un istante.  
Eros è carne, sudore, lacrime e tutto si consuma in un istante.
Certo che ci sarà dolore, e il dolore potrà sembrarci eterno.
Ma non appena la coscienza avrà separato da sé quell'eternità, scoprirà che anche il tempo del dolore era fatto di un solo istante.
L'istante necessario a spezzare una forma durata il tempo di un istante.

Troppo astratto? Aria fritta?

Leggo che con i bambini sarà molto difficile riuscire a far rispettare le regole del distanziamento.
Un bambino non è spaventato dal futuro.
Quello che un bambino fatica a sopportare è che ogni singolo istante della sua vita possa non essere colmo. Colmo di bontà. Colmo di bellezza. Colmo di verità.

Se è vero che la paura deriva il suo potere dal nulla che evoca, allora i più esposti saranno coloro che non avranno messo a punto una mappa dei pozzi.
Possedere una mappa affidabile dei pozzi è la  condizione necessaria per attraversare il deserto.
Significa potersi avvalere della ricchezza del tutto immateriale conquistata in quanto Viaggiatori Consapevoli della propria vita.

Quante volte, nel pericolo, si è gridato: Prima le donne e i bambini!

Ecco, da ora in poi saremo noi maschi adulti quelli più bisognosi di protezione...




vincent   








Shirin Neshat, senza titolo, 1996

domenica 17 maggio 2020

CID








Mi stavo scervellando per riuscire a spiegare ai non addetti ai lavori il quadro patologico causato dal coronavirus e che viene indicato con la sigla CID, ovvero Coagulazione Intravasale Disseminata.
Poi ad un tratto, ecco la soluzione! È un’immagine puntuale, presa dalla vita reale e che tutti possiamo capire: Concentrazione della ricchezza nelle mani di pochissimi.





dal momento che, una volta letto, è necessario un minimo esercizio del pensiero per capire, confido che questo post non potrà essere censurato.



vincent

giovedì 14 maggio 2020

Scambi








È il 6 febbraio, un Frecciarossa deraglia a Ospedaletto Lodigiano.
27 feriti per fortuna non gravi, i due macchinisti muoiono nella motrice staccatasi dal resto del convoglio. Accorrono soccorritori, forze dell’ordine, curiosi. Si forma quello che adesso 
chiameremmo un assembramento. Causa evidente del disastro: il blocco di uno scambio.
Di lì a pochi giorni, a Codogno, provincia di Lodi - tanto vicino a Milano che un innamorato si faceva la strada a piedi per incontrare la bella Gigogin - viene ricoverato un uomo che accusa una forte insufficienza respiratoria. E qual’è la causa di una insufficienza respiratoria? Il blocco di uno scambio. Sia alla stazione di Ospedaletto ( ?! ) Lodigiano che, in drammatica sequenza, nelle terapie intensive assistiamo allo scatenarsi incontrollato di blocchi di scambio.
Una “ prova dell’aria “ in un mare in tempesta.
Poco m’importa nella scena che sto cercando di descrivere se “ la narrazione “ che ci è stata fornita dai media sia vera o truccata. Resta il fatto incontestabile che di quelle immagini per un paio di mesi  la nostra vita psichica si è comunque “ alimentata “. Anche e forse soprattutto se ne abbiamo messo in discussione l’autenticità.
Una “ prova dell’aria “ in un mare in tempesta.
Si muore “ avendo la sensazione di affogare “
Si tenta di guarire “ ricevendo la sguardo “ di un essere umano che affoga.
Questo l'unico scambio possibile.
Ma perché si bloccano gli scambi?
Perché improvvisamente nel mondo va collassando la funzione essenziale da cui dipende la vita?
Quale vita è possibile in assenza di scambi?

Ma è poi così vero che tutto precipita in pochissimo tempo? Nessun segno che preceda il dramma?
Sì, dramma, perché, anche se molti di noi che esercitano giustamente il diritto di critica accusano i media e i governi di essersi ormai ridotti a far da cassa di risonanza di innominabili interessi, malgrado tutto ciò sia non solo legittimo ma anche vero, resta nondimeno vero che è nei vortici di questo mare in tempesta che tutti noi viviamo, scriviamo, ci indigniamo, ci addormentiamo o vegliamo in un confronto febbrile con fatti, opinioni contrastanti, spesso presenze fantasmatiche.

 In verità di tempo ne abbiamo avuto a sufficienza. 
Ancora prima di incontrare lo sguardo severo di Greta.
Prima che l'attuale guarnigione di virologi potesse saturare ogni spazio di informazione.
Esponenti di una nobile scienza al servizio dell'uomo ci avevano da tempo avvertito sulla difficoltà a respirare di quell'organismo vivente che chiamiamo Terra.
In una non meno drammatica prova del fuoco avevamo già visto ardere e dissolversi nel fumo un numero incalcolabile di ettari di foresta.

La Terra intera fatica a respirare.

E sta succedendo, è strano a dirsi ma è così, che anche tutti noi, respirando - si fa per dire - nello spazio oscuro di una mascherina, finiamo con invertire la direzione del Co2, anidride carbonica che dovremmo liberare verso la natura circostante, sovraccaricando così il sangue di un prodotto di scarto. E se risponde a verità che il respiro è mosso da un infinito spirito conoscitivo, la fatica a respirare non rischia di trasformarsi nell'intorpidimento progressivo di questa pulsione essenziale alla vita?
Vegetalizzare il respiro sarà o magari è già ipnotizzare la curiosità?
Cos'altro è la curiosità se non una domanda di scambio?
A cosa si riduce una vita che rinuncia all'azzardo della contaminazione?
E piuttosto che accettare il corpo a corpo con l'azzardo accetta di vivere - o meglio sopravvivere - avendo come meta ultima da realizzare la Perfetta Asepsi?
Distanze calcolate al centimetro.
Movimenti che nulla possono concedere alla spontaneità.
Le nobili manifestazioni del calore umano come cause di infezioni.
Il Prossimo come contagio.

In cosa si trasforma una vita che non vuole saperne di morire?



vincent    



   


   

venerdì 8 maggio 2020









Se indugiamo in pensieri e speculazioni abituali, il respiro fa il suo dovere come un cane che aspetta obbedientemente ai nostri piedi e fornirà ai polmoni quel minimo d’aria che abitualmente ci facciamo bastare. Ma quando qualcosa di “ altro “ si affaccia - nell’immaginazione o nella realtà concreta - il respiro agisce immediatamente. Questo “ altro “ può essere una persona o un pensiero sorprendente, un odore, un ricordo, un immagine. La reazione di espandere i polmoni accogliendo più aria non si riferisce a pensieri o immagini precisi, ma semplicemente al fatto che prima eravamo distratti e assenti a noi stessi e ora siamo entrati in relazione con qualcosa o con qualcuno. È come se il respiro “ - simile al cane che aspettava un segnale per scattare su e uscire all’aperto - “ preferisse “ non rimanere nella coscienza abituale e nelle percezioni note. Come se il respiro fosse davvero un infinito spirito conoscitivo. 


Eva Pattis Zoja

domenica 3 maggio 2020

Immunità di gregge







Ultimamente, per il vostro bene, vi abbiamo tormentato con due messaggi contraddittori.
Il primo recita: “ Se ne esce tutti insieme o non se ne esce “
Il secondo, quello decisivo, : “ Diffidate, diffidate sempre, anche di un solo starnuto. E ancora di più diffidate del più silenzioso e invisibile degli untori: il portatore sano. “
In pratica: reciprocità = infettività.
O, se preferite: affettività = infettività.
Ma vi abbiamo offerto su un piatto d’argento la soluzione.
Mandate in giro i vostri avatar digitali, quelli che si agitano nella luce livida della rete.
Potete muoverli a piacimento, farli ballare, cantare, recitare prosa e poesia, commuoversi, mandare baci e carezze mentre voi ve ne state acquattati al sicuro nelle vostre tane.
Faranno loro tutto il necessario per simulare la socialità.
Ve la ricordate, no, la vecchia buona socialità, quella che ancora faceva conto sulla carne e sulle ossa? Lo farete smaterializzandovi in uno tsunami di pixel assemblati in modo da far invidia alla vostra perduta presenza fisica, più belli e performanti che dal vivo!
Ma poi cos’è il vivo, cos’è il vero?
Come sanno i mistici, null’altro che Maja, pura illusione.
Ridotti a copia conforme della Maja, sessosanguesudorelacrime virtuali popoleranno di lustro in lustro la terra.
È la nostra dichiarazione di guerra alla morte: vi rendiamo eterni.
Eternamente affamati. Ma non di verità.
Affamati di rigore. Affamati di ordine rigoroso.
Qualche brivido di freddo toccherà metterlo in conto, ma vuoi mettere la soddisfazione di una tale conquista. La scansione millimetrica, ma che dico, nanometrica del vostro codice genetico, il perfetto controllo dei vostri parametri biologici in tempo reale.
A che serve il pressappochismo delle idee, o l’illusione di coltivare addirittura degli ideali?
Volete cambiare il mondo? Unitevi a noi!
Ma non vi siete accorti che già da tempo parlate come noi?
Per dire che vi state preparando a riprendere il lavoro usate espressioni del tipo: 
“ Le imprese scaldano i motori “
Il problema è che, come macchine, siete decisamente imperfetti.
Ma ci si può lavorare.
Non ci sarà nessun bisogno di sostituire il lavoro umano con dei robot, uomini liberi da lavori noiosi e ripetitivi possono trasformarsi in intralcio pericoloso per l’ordine pubblico.
Potrebbero addirittura mettersi in cuore - sempre di mezzo questo benedetto cuore - di sviluppare la propria creatività. Per quello che abbiamo in mente è necessaria l’obbedienza.
Il lockdown, per esempio, finalizzato com’è al bene di tutti, è perfetto.
Obbedisci e obbedendo ti senti anche altruista.
È la quadratura del cerchio.
Tanto la realtà, i numeri, le percentuali, quella è materia da addetti ai lavori.
E poi l’obbedienza, diciamocelo, per voi che ultimamente siete stati educati all’ignoranza da sfoggiare come un merito, è un lavacro salutare appena sufficiente.
Ormai siete voi ad invocarla: “ Immunità di gregge! “
Ma presto saprete da che cosa è sicuramente immune un gregge.
Dall’individualismo. La vostra malattia.
Certo, l’effetto collaterale sarà il tramonto dell’individualità.
Ma ormai siamo sicuri che cominciate a capire quanto i vostri capricci identitari siano un ostacolo all’ordinato funzionamento del sistema.
Abbiamo lucidamente dimostrato ormai da tempo che le vostre pretese animiste o addirittura spiritualiste non siano che funzioni, espressioni del vostro codice genetico.
Sarebbe sbagliato pensare che da ciò debba derivare una rinuncia a quella che chiamate " la nostra umanità ". Anzi, riconoscendo la nuda verità del meccanismo che vi rende esseri viventi ne riceverete come un senso di liberazione, sì, di sollievo.
Avete ragione, fino a tempi non tanto lontani abbiamo esercitato, o meglio, ci avete costretti a esercitare metodi selvaggi. Eravamo agli esordi, l'inesperienza fa danni ma può e deve essere perdonata. Alla nostra maniera, in fondo, non siamo altro che sognatori.
Coltiviamo il sogno della perfezione.
Ci vorrà tempo, tutto il tempo che serve, ma aboliremo la morte.
Sarete del tutto liberati da quelle immagini disperate che avete dovuto subire.
Morire sarà ben presto una specie di lusso, un privilegio riservato a quelli di voi che non vorranno adeguarsi; o almeno saranno loro a considerarlo tale.
Voi potrete godervi il nuovo stato, eternamente grati al sistema che, ad un prezzo più che sopportabile - la rinuncia al vizio del dubbio - farà di voi quelli che in fondo avete sempre desiderato essere: le rotelline ben oleate di un ingranaggio  finalmente esentati dal pensiero di indagarne lo scopo, la sua misteriosa finalità.
Liberi della sola libertà che avete da sempre sognato: quella che vi scioglie dal gravame di dover riflettere sul significato della vostra vita.
Rinunciando alla pretesa di realizzarvi, vi ritroverete come d'incanto realizzati.
Adesso godetevi pure la fine - si fa per dire - delle restrizioni.
Al suono della campanella, finita la ricreazione, si torna in classe..




vincent         


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