sabato 31 agosto 2019







Potete forse tenere i bambini fuori dai confini di oggi,
ma nel loro domani voi non ci sarete.



Michele Smargiassi

sabato 24 agosto 2019







Dei primi 12 presidenti americani, 10 erano proprietari di schiavi; all’inizio dell’800, l’uomo più ricco d’America era un broker di schiavi del Rhode Island; la Wall Street di New York si chiama così per il Muro, davanti al quale si svolgevano le compravendite degli schiavi.



Enrico Deaglio, L’America? Chiamatela Schiavocrazia

venerdì 23 agosto 2019







Conosco delle barche
che restano nel porto per paura
che le correnti le trascinino via con troppa violenza.
Conosco delle barche che arrugginiscono in porto
per non aver mai lasciato una vela fuori.
Conosco delle barche che si dimenticano di partire
hanno paura del mare a furia di invecchiare 
e le onde non le hanno mai portate altrove,
il loro viaggio è finito prima di iniziare.
Conosco delle barche talmente incatenate
che hanno disimparato come liberarsi.
Conosco delle barche che restano ad ondeggiare
per essere veramente sicure di non capovolgersi.
Conosco delle barche che vanno in gruppo
ad affrontare il vento forte al di là della paura.
Conosco delle barche che si graffiano un po’ 
sulle rotte dell’oceano dove le porta il loro gioco.
Conosco delle barche 
che non hanno mai smesso di uscire una volta ancora,
ogni giorno della loro vita
e che non hanno paura a volte di lanciarsi
fianco a fianco in avanti a rischio di affondare.
Conosco delle barche 
che tornano in porto lacerate dappertutto,
ma più coraggiose e più forti.
Conosco delle barche straboccanti di sole
perché hanno condiviso anni meravigliosi.
Conosco delle barche 
che tornano sempre quando hanno navigato.
Fino al loro ultimo giorno,
e sono pronte a spiegare le loro ali di giganti
perché hanno un cuore a misura di oceano.




Jacques Brel



lunedì 19 agosto 2019

Pasolini, ancora sul Vangelo - Elogio della vecchiaia






Chissà se riconsegnando la televisione al bianco e nero si potrebbe riottenere dagli ospiti di una trasmissione " culturale " questa antica gentilezza, questo rispetto per la parola, e più di tutto l'ascolto, questo educato ascolto delle ragioni dell' altro..


vincent

sabato 17 agosto 2019








Ogni aristocrazia è tale perché con una mano arraffa la roba,
e con l’altra scrive il galateo per consumarla.




Stefano Balassone

domenica 11 agosto 2019








Per scacciare il desiderio di mordicchiarsi le unghie, chiuse gli occhi e pensò alla danza d’amore delle aquile.
Iniziava con il maschio e la femmina che si studiavano, planando in cerchi simili a giri di walzer. Il maschio a quota più alta, la femmina più in basso. Potevano continuare per giorni. Toccava alla femmina decidere quando trasformare il walzer in un tango. Lo faceva con grazia, infischiandosene delle correnti d’aria e della forza di gravità, ruotando su sé stessa e librandosi in volo rovesciato: schiena alla terra e sguardo rivolto al futuro compagno. Un invito ad avvicinarsi. Lentamente, però, perché l’irruenza non era né concessa né ammessa. Una cabrata, un’altra più stretta. Le ali che si sfioravano, l’artiglio che lambiva le penne più robuste poi, se la femmina lo permetteva, una carezza alle piume morbide del ventre. Il tocco leggero fra i due rostri acuminati, il primo bacio, chiedeva al maschio di dare prova di forza e generosità. Il maschio quindi si allontanava, scrutava fra arbusti, alberi o rocce e non appena avvistava una lepre, una marmotta o un furetto, chiudeva le ali e a velocità folle piombava sulla preda, l’afferrava con gli artigli e tornava in cielo per offrirla alla femmina. E se lei accettava di mangiare dal suo becco, nella stessa maniera in cui aveva ricevuto il cibo quando era un pulcino, la danza si concludeva in un vortice di passione, trasformandosi nella melodia segreta che avrebbe accompagnato i due rapaci fino alla fine dei loro giorni. Perché l’amore delle aquile era strano, pericoloso e per sempre.



Luca D’Andrea, L’animale più pericoloso



Foto di Ouka Leele

venerdì 9 agosto 2019








Il tempo adesso a noi pare scaduto, qualunque sia l’iniziativa, governo horror che continua, governo che cade nell’horror, non tormentateci più. Ci dedicheremo alla caccia alle farfalle, alla rilettura del Manzoni, allo Judo, alle ricette senza besciamella, all'esperanto, ci iscriveremo al gruppo terrapiatta o a quello forse più attuale che sostiene l'estinzione del genere umano. Basta non vedere più la faccia demoniaca del nostro secondo figlio della povera Maria Vergine che chissà come è pentita di quel peccato. Dimenticare. Aspettare. Sperare in nuovi ultracorpi che invadano il Papeete Beach e altri luoghi di culto, per ridare il senno e la vita agli italiani attualmente sostituiti dai famosi non-morti del Trono di Spade.




Natalia Aspesi






“ Si è rotto il rapporto di fiducia. Non ci sono le condizioni per andare avanti “



Matteo Salvini

giovedì 8 agosto 2019

martedì 6 agosto 2019









Non riconosco alcun principio esterno al mio agire, perché ho trovato in me stesso la causa dell’azione, l’amore per l’azione. Non esamino razionalmente se la mia azione sia buona o cattiva: la compio perché l’amo.




Rudolf Steiner, La filosofia della libertà 

venerdì 2 agosto 2019







Il 1910 fu l’anno del passaggio della cometa di Halley. Ricorderò brevemente che la cometa era già apparsa in cielo nel 1835, l’anno di nascita di Mark Twain. Mark Twain disse che non sarebbe morto finché quella luce, quella polvere scintillante, non fosse ricomparsa in cielo; e così fu: nel 1910 la cometa di Halley tornò e Mark Twain morì.



Jorge Luis Borges, Il Tango
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