venerdì 31 luglio 2015

Questa è l'acqua


Questa è l'acqua

di David Foster Wallace
trascrizione del discorso di David Foster Wallace per la cerimonia delle lauree al Kenyon College, 21 maggio 2005


Un saluto a tutti e le mie congratulazioni alla classe 2005 dei laureati del Kenyon College. Ci sono due giovani pesci che nuotano uno vicino all'altro e incontrano un pesce più anziano che, nuotando in direzione opposta, fa loro un cenno di saluto e poi dice: " Buongiorno ragazzi. Com'è l'acqua?" I due giovani pesci continuano a nuotare per un po', e poi uno dei due guarda l'altro e gli chiede: " Ma cosa diavolo è l'acqua?" È una caratteristica comune ai discorsi nelle cerimonie di consegna dei diplomi negli Stati Uniti di presentare delle storielle in forma di piccoli apologhi istruttivi. La storia è forse una delle migliori, tra le meno stupidamente convenzionali nel genere, ma se vi state preoccupando che io pensi di presentarmi qui come il vecchio pesce saggio, spiegando cosa sia l'acqua a voi giovani pesci, beh, vi prego, non fatelo. Non sono il vecchio pesce saggio. Il succo della storia dei pesci è solamente che spesso le più ovvie e importanti realtà sono quelle più difficili da vedere e di cui parlare. Espresso in linguaggio ordinario, naturalmente diventa subito un banale luogo comune, ma il fatto è che nella trincea quotidiana in cui si svolge l'esistenza degli adulti, i banali luoghi comuni possono essere questioni di vita o di morte, o meglio, è questo ciò che vorrei cercare di farvi capire in questa piacevole mattinata di sole. Chiaramente, l'esigenza principale in discorsi come questo è che si suppone vi parli del significato della vostra educazione umanistica, e provi a spiegarvi perché il diploma che state per ricevere ha un effettivo valore sul piano umano e non soltanto su quello puramente materiale. Per questo lasciatemi esaminare il più diffuso stereotipo nei discorsi fatti a questo tipo di cerimonie, ossia che la vostra educazione umanistica non consista tanto " nel fornirvi delle conoscenze ", quanto " nell'insegnarvi a pensare ".
Se siete come me quando ero studente, non vi sarà mai piaciuto ascoltare questo genere di cose, e avrete tendenza a sentirvi un po' insultati dall'affermazione che dobbiate aver bisogno di qualcuno per insegnarvi a pensare, poiché il fatto stesso che siete stati ammessi a frequentare un college così prestigioso vi sembra una dimostrazione del fatto che già sapete pensare. Ma vorrei convincervi che lo stereotipo dell'educazione umanistica in realtà non è per nulla offensivo, perché la vera educazione a pensare, che si pensa si debba riuscire ad avere in un posto come questo, non riguarda affatto la capacità di pensare, ma piuttosto la scelta di cosa pensare. Se la vostra assoluta libertà di scelta su cosa pensare vi sembrasse troppo ovvia per perdere del tempo a discuterne, allora vorrei chiedervi di pensare al pesce e all'acqua, e a mettere tra parentesi anche solo per pochi minuti il vostro scetticismo circa il valore di ciò che è completamente ovvio.
Ecco un'altra piccola storia istruttiva. Ci sono due tizi che siedono insieme al bar in un posto sperduto e selvaggio in Alaska. Uno dei due tizi è credente, l'altro è ateo, e stanno discutendo dell'esistenza di Dio, con quell'intensità particolare che si stabilisce più o meno dopo la quarta birra. E l'ateo  dice: " Guarda, non è che non abbia ragioni per non credere. Ho avuto anche io a che fare con quella roba di Dio e della preghiera. Proprio un mese fa mi sono trovato lontano dal campo in una terribile tormenta, e mi ero completamente perso e non riuscivo a vedere nulla, e facevano 45 gradi sotto zero, e così ho provato: mi sono buttato in ginocchio nella neve e ho urlato: " Oh Dio, se c'è un Dio, mi sono perso nella tormenta, e morirò tra poco se tu non mi aiuterai ". E a questo punto, nel bar, il credente guarda l'ateo con aria perplessa: " Bene, allora adesso dovrai credere ", dice, " sei o non sei ancora vivo? " E l'ateo, alzando gli occhi al cielo: " Ma no, è successo invece che una coppia di eschimesi, che passava lì per caso, mi ha indicato la strada per tornare al campo ". È facile interpretare questa storiella con gli strumenti tipici dell'analisi umanistica: la stessa precisa esperienza può avere due significati totalmente diversi per due persone diverse, avendo queste persone due diversi sistemi di credenze e due diversi modi di ricostruire il significato dell'esperienza. Poiché siamo convinti del valore della tolleranza e della varietà delle convinzioni, in nessun modo la nostra analisi umanistica vorrà affermare che l'interpretazione di uno dei due tizi sia giusta e quella dell'altro falsa o cattiva. E questo va anche bene, tranne per il fatto che in questo modo non si riesce mai a discutere da dove abbiano origine questi schemi e credenze individuali. Voglio dire, da dove essi vengano dall'INTERNO dei due tizi. Come se l'orientamento fondamentale verso il mondo di una persona e  il significato della sua esperienza fossero in qualche modo intrinseci e difficilmente modificabili, come l'altezza e  il numero di scarpe, o automaticamente assorbiti dal contesto culturale, come il linguaggio. Come se il modo in cui noi costruiamo il significato non fosse un fatto personale, frutto di una scelta intenzionale. Inoltre, c'è anche il problema dell'arroganza. Il tizio non credente è totalmente certo nel suo rifiuto della possibilità che il passaggio degli eschimesi abbia qualche cosa a che fare con la sua preghiera. Certo, ci sono un sacco di credenti che appaiono arroganti e anche alcune delle loro interpretazioni. E sono probabilmente anche peggio degli atei, almeno per molti di noi. Ma il problema del credente dogmatico è esattamente uguale a quello del non credente: una certezza cieca, una mentalità chiusa che equivale a un imprigionamento così totale che il prigioniero non s'accorge nemmeno di essere rinchiuso.
Il punto che vorrei sottolineare qui è che credo che questo sia una parte di ciò che vuole realmente significare insegnarmi a pensare. A essere un po' meno arrogante. Ad avere anche solo un po' di coscienza critica su di me e le mie certezze. Perché una larga percentuale di cose sulle quali tendo a essere automaticamente certo risulta essere totalmente sbagliata e deludente. Ho imparato questo da solo e a mie spese, e così immagino sarà per voi una volta laureati.
Ecco un esempio della totale falsità di qualche cosa su cui tendo ad essere automaticamente sicuro: nella mia esperienza immediata, tutto tende a confermare la mia profonda convinzione che io sia il centro assoluto dell'universo, la più reale e vivida e importante persona che esista. Raramente pensiamo a questa specie di naturale, fondamentale egocentrismo, perché è qualche cosa di socialmente odioso. Ma in effetti è lo stesso per tutti noi. È la nostra configurazione di base, codificata nei nostri circuiti fin dalla nascita. Pensateci: non c'è nessuna esperienza che abbiate fatto di cui non ne siate il centro assoluto. Il mondo, così come voi lo conoscete, è lì davanti a VOI o dietro di VOI, o alla VOSTRA sinistra o alla VOSTRA destra, sulla VOSTRA TV o sul VOSTRO schermo. E così via. I pensieri e i sentimenti delle altre persone devono esservi comunicati in qualche modo, ma i vostri sono così immediati, urgenti, reali.
Adesso vi prego di non pensare che io voglia farvi una lezione sulla compassione o la sincerità o altre cosiddette " virtù ". Il problema non è la virtù. Il problema è di scegliere di fare il lavoro di adattarsi e affrancarsi dalla configurazione di base, naturale e codificata in noi, che ci fa essere profondamente e letteralmente centrati su noi stessi, e ci fa vedere e interpretare ogni cosa attraverso questa lente del sé. Le persone che riescono ad adattare la loro configurazione di base sono spesso descritti come " ben adattati ", che credo non sia un termine casuale. Considerando la trionfale cornice accademica in cui siamo, viene spontaneo porsi il problema di quanto di questo lavoro di autoregolazione della nostra configurazione di base coinvolga conoscenze effettive e il nostro stesso intelletto. Questo problema è davvero molto complicato. Probabilmente la più pericolosa conseguenza di un'educazione accademica, almeno nel mio caso, è che ha permesso di svilupparmi verso della roba super-intellettualizzata, di perdermi in argomenti astratti dentro la mia testa e, invece di fare semplicemente attenzione a ciò che mi capita sotto al naso, fare solo attenzione a ciò che capita dentro di me. Come saprete già da un pezzo, è molto difficile rimanere consapevoli e attenti, invece di lasciarsi ipnotizzare dal monologo costante all'interno della vostra testa ( potrebbe stare succedendo anche in questo momento ). Vent'anni dopo essermi laureato, sono riuscito lentamente a capire che lo stereotipo dell'educazione umanistica che vi " insegna a pensare " è in realtà solo un modo sintetico per esprimere un'idea molto più significativa e profonda: " imparare a pensare " vuol dire in effetti imparare a esercitare un qualche controllo su come e cosa pensi. Significa anche essere abbastanza consapevoli e coscienti per scegliere a cosa prestare attenzione e come dare un senso all'esperienza. Perché, se non potrete esercitare questo tipo di scelta nella vostra vita adulta, allora sarete veramente nei guai. Pensate al vecchio luogo comune della " mente come ottimo servitore, ma pessimo padrone ". Questo, come molti luoghi comuni, così inadeguati e poco entusiasmanti in superficie, in realtà esprime una grande e terribile verità. Non a caso gli adulti che si suicidano con armi da fuoco quasi sempre si sparano alla testa. Sparano al loro pessimo padrone. E la verità è che molte di queste persone sono in effetti già morte molto prima di aver premuto il grilletto. 
E vi dico anche quale dovrebbe essere l'obiettivo reale su cui si dovrebbe fondare la vostra educazione umanistica: come evitare di passare la vostra confortevole, prosperosa, rispettabile vita adulta, come dei morti, incoscienti, schiavi delle vostre teste e della vostra solita configurazione di base per cui " in ogni momento " siete unicamente, completamente, imperiosamente soli. Questo potrebbe suonarvi come un'iperbole o un'astrazione senza senso. Cerchiamo di essere concreti. Il fatto puro e semplice è che voi laureati non avete ancora nessuna idea di cosa " in ogni momento " significhi veramente. Questo perché nessuno parla mai, in queste cerimonie delle lauree, di una grossa parte della vita adulta americana. Questa parte include la noia, la routine e la meschina frustrazione. I genitori e i più anziani fra di voi sapranno anche troppo bene di cosa sto parlando.
Tanto per fare un esempio, prendiamo una tipica giornata da adulto, e voi che vi svegliate la mattina, andate al vostro impegnativo lavoro da colletto-bianco-laureato-all'università, e lavorate duro per otto o dieci ore, fino a che, alla fine della giornata, siete stanchi e anche un po' stressati e tutto ciò che vorreste sarebbe di tornarvene a casa, godervi una bella cenetta, e forse rilassarvi un po' per un'oretta, per poi ficcarvi presto nel vostro letto perché, evidentemente, dovrete svegliarvi presto il giorno dopo per ricominciare tutto da capo. Ma, a questo punto, vi ricordate che non avete nulla da mangiare a casa. Non avete avuto tempo di fare la spesa questa settimana a causa del vostro lavoro così impegnativo, per cui, uscendo dal lavoro, dovete mettervi in macchina e guidare fino al supermercato. È l'ora di punta e il traffico è parecchio intenso. Per cui per arrivare al supermercato ci mettete moltissimo tempo, e quando finalmente arrivate, lo trovate pieno di gente, perché naturalmente è proprio il momento del giorno in cui tutti quelli che lavorano come voi cercano di sgusciare in qualche negozio di alimentari. E il supermercato è disgustosamente illuminato e riempito con della musica di sottofondo abbrutente o del pop commerciale, ed è proprio l'ultimo posto in cui vorreste essere, ma non potete entrare e uscire rapidamente, vi tocca vagare su e giù tra le corsie caotiche di questo enorme negozio super-illuminato per trovare la roba che volete e dovete manovrare con il vostro carrello scassato nel mezzo delle altre persone, anche loro stanche e di fretta come voi, con i loro carrelli ( eccetera, eccetera, ci dò un taglio poiché è una cerimonia piuttosto lunga ) e alla fine riuscite a raccogliere tutti gli ingredienti della vostra cena, e scoprite che non ci sono casse abbastanza aperte per pagare, anche se è l'ora-di-punta-di-fine-giornata. Così la fila per pagare è incredibilmente lunga, che è una cosa stupida e  che vi fa arrabbiare.  Ma voi non potete sfogare la vostra frustrazione sulla povera signorina tutta agitata alla cassa, che è super stressata da un lavoro la cui noia quotidiana e insensatezza supera l'immaginazione di ognuno di noi in questa prestigiosa Università.
Ma in ogni modo, finalmente arrivate in fondo a questa fila, pagate per il vostro cibo, e vi viene detto " buona giornata " con una voce che è proprio la voce dell'oltretomba. Quindi dovete portare quelle orrende, sottili buste di plastica del supermercato nel vostro carrello con una ruota impazzita che spinge in modo esasperante verso sinistra, di nuovo attraverso il parcheggio affollato, pieno di buche e di rifiuti, e guidare verso casa di nuovo attraverso il traffico dell'ora di punta, lento, intenso, pieno di SUV, ecc.
A tutti noi questo è capitato, certamente. Ma non è ancora diventato parte della routine della vostra vita effettiva di laureati, giorno dopo giorno, settimana dopo settimana, anno dopo anno. Ma lo sarà. E inoltre ci saranno tante altre routine apparentemente insignificanti, noiose e fastidiose. Ma non è questo il punto. Il punto è che è proprio con stronzate meschine e frustranti come questa che interviene la possibilità di scelta. Perché il traffico e le corsie affollate del supermercato e la lunga coda alla cassa mi danno il tempo di pensare, e se io non decido in modo meditato su come pensare e a cosa prestare attenzione, sarò incazzato e infelice ogni volta che andrò a fare la spesa. Perché la mia naturale configurazione di base è la certezza che situazioni come questa riguardino solo me. La MIA fame e la MIA stanchezza e il MIO desiderio di andarmene a casa, e mi sembrerà che ogni altra persona al mondo stia lì ad ostacolarmi. E chi sono poi queste persone che mi ostacolano? E guardate come molti di loro sono repellenti, e come sembrano stupidi e bovini e con gli occhi spenti e non-umani nella coda alla cassa, o anche come è fastidioso e volgare che le persone stiano tutto il tempo a urlare nei loro cellulari mentre sono nel mezzo della fila. E guardate come tutto ciò sia profondamente e personalmente ingiusto.
Oppure, se la mia configurazione di base è più vicina alla coscienza sociale e umanistica, posso passare un bel po' di tempo nel traffico di fine giornata a essere disgustato da tutti quei grossi, stupidi SUV e Hummers e furgoni con motori a 12 valvole, che bloccano la strada e consumano il loro costoso, egoistico serbatoio da 40 galloni di benzina, e posso anche soffermarmi sul fatto che gli adesivi patriottici e religiosi sembrano essere sempre sui veicoli più grandi e più disgustosamente egoisti, guidati dai più brutti, più incoscienti e aggressivi dei guidatori. ( Attenzione, questo è un esempio di come non bisogna pensare ). E posso pensare che i figli dei nostri figli ci disprezzeranno per aver sprecato tutto il carburante del futuro e avere probabilmente fottuto il clima, e che noi tutti siamo viziati e stupidi ed egoisti e ripugnanti, e che la moderna civiltà dei consumi faccia proprio schifo, e così via.
Avete capito l'idea.
Se scelgo di pensare in questo modo in un supermercato o sulla superstrada, va bene. Un sacco di noi lo fanno. Tranne che il fatto di pensare in questo modo diventa nel tempo così facile e automatico che non è nemmeno una vera scelta. Diventa la mia configurazione di base. È questa la modalità automatica in cui vivo le parti noiose, frustranti, affollate della mia vita da adulto, quando sto operando all'interno della condizione automatica e inconscia di essere il centro del mondo, e che i miei bisogni e i miei sentimenti prossimi sono ciò che determina le priorità del mondo intero.
In realtà, naturalmente, ci sono molti modi diversi di pensare in questo tipo di situazioni. Nel traffico, con tutte queste macchine ferme e immobili davanti a me, non è impossibile che una delle persone nei SUV abbia avuto un orribile incidente d'auto nel passato, e adesso sia così terrorizzata dal guidare che il suo terapista le ha ordinato di prendere un grosso e pesante SUV, così che possa sentirsi abbastanza sicura quando guida. O che quell'Hummer che mi ha appena tagliato la strada sia forse guidato da un padre il cui figlio piccolo è ferito o malato nel sedile accanto a lui, e stia cercando di portarlo in ospedale, ed abbia quindi legittimamente molto più fretta di me: in effetti sono io che blocco la SUA strada.
Oppure posso sforzarmi di considerare la possibilità che tutti gli altri nella fila alla cassa del supermercato siano stanchi frustrati come lo sono io, e che alcune di queste persone probabilmente abbiano una vita molto più dura, noiosa e dolorosa della mia. 
Di nuovo, vi prego di non pensare che vi stia dando dei consigli morali, o vi stia dicendo che dovreste pensare in questo modo, o che qualcuno si aspetta da voi che lo facciate. Perché è difficile. Richiede volontà e fatica, e se voi siete come me, in certi giorni non sarete capaci di farlo, o più semplicemente non ne avrete voglia.
Ma molte altre volte, se sarete abbastanza coscienti da darvi la possibilità di scegliere, voi potrete scegliere di guardare in un altro modo a questa grassa signora super-truccata e con gli occhi spenti che ha appena sgridato il suo bambino nella coda alla cassa. Forse non è sempre così. Forse è stata sveglia per tre notti di seguito tenendo la mano del marito che sta morendo di un cancro alle ossa. O forse questa signora è l'impiegata meno pagata della motorizzazione, che proprio ieri ha aiutato vostra moglie a risolvere un orribile e snervante problema burocratico con alcuni piccoli atti di gentilezza amministrativa. Va bene, nessuno di questi casi è molto probabile, ma non è nemmeno completamente impossibile. Dipende da cosa volete considerare. Se siete automaticamente sicuri di sapere cos'è la realtà, e state operando sulla base della vostra configurazione di base, allora voi, come me, probabilmente non avrete voglia di considerare possibilità che non siano fastidiose e deprimenti. Ma se imparate realmente a concentrarvi, allora saprete che ci sono altre opzioni possibili. Avrete il potere di vivere una lenta, calda, affollata esperienza da inferno del consumatore, e renderla non soltanto significativa, ma anche sacra, ispirata dalle stesse forze che formano le stelle: amore, amicizia, la mistica unità di tutte le cose fuse insieme. Non che la roba mistica sia necessariamente vera. La sola cosa che è vera con la V maiuscola è che sta a voi decidere di vederlo o meno.
Questa, credo, sia la libertà data da una vera educazione, di poter imparare ad essere " ben adattati ". Voi potrete decidere con coscienza che cosa ha significato e che cosa non lo ha. Potrete scegliere in cosa volete credere. Ed ecco un'altra cosa che può sembrare strana, ma che è vera: nella trincea quotidiana in cui si svolge l'esistenza degli adulti non c'è posto per una cosa come l'ateismo. Non è possibile non adorare qualche cosa. Tutti credono. La sola scelta che abbiamo è su che cosa adorare. E forse la più convincente ragione per scegliere qualche sorta di Dio o una cosa di tipo spirituale da adorare - sia essa Gesù Cristo o Allah, sia che abbiate fede in Geova o nella Santa Madre Wicca, o nelle Quattro Nobili Verità, o in qualche inviolabile insieme di principi etici - è che praticamente qualsiasi altra cosa in cui crederete finirà per mangiarvi vivo. Se adorerete il denaro o le cose, se a queste cose affiderete il vero significato della vita, allora vi sembrerà di non averne mai abbastanza. È questa la verità. Adorate il vostro corpo e la bellezza e l'attrazione sessuale e vi sentirete sempre brutti. E quando i segni del tempo e dell'età si cominceranno a mostrare, voi morirete un milione di volte prima che abbiano ragione di voi. Ad un certo livello tutti sanno queste cose. Sono state codificate in miti, proverbi, luoghi comuni, epigrammi, parabole, sono la struttura di ogni grande racconto. Il trucco sta tutto nel tenere ben presente questa verità nella coscienza quotidiana. Adorate il potere, e finirete per sentirvi deboli e impauriti, e avrete bisogno di avere sempre più potere sugli altri per rendervi insensibili alle vostre proprie paure. Adorate il vostro intelletto, cercate di essere considerati intelligenti, e finirete per sentirvi stupidi, degli impostori, sempre sul punto di essere scoperti. Ma la cosa insidiosa di queste forme di adorazione non è che siano cattive o peccaminose, è che sono inconsce. Sono la configurazione di base. 
Sono forme di adorazione in cui scivolate lentamente, giorno dopo giorno, diventando sempre più selettivi su quello che volete vedere e su come lo valutate, senza essere mai pienamente consci di quello che state facendo. E il cosiddetto " mondo reale " non vi scoraggerà dall'operare con la configurazione di base, poiché il cosiddetto " mondo reale " degli uomini e del denaro e del potere canticchia allegramente sul bordo di una pozza di paura e rabbia e frustrazione e desiderio e adorazione di sé. La cultura contemporanea ha imbrigliato queste forze in modo da produrre una ricchezza straordinaria e comodità e libertà personale. La libertà di essere tutti dei signori di minuscoli regni grandi come il nostro cranio, soli al centro del creato. Questo tipo di libertà ha molti lati positivi. Ma naturalmente vi sono molti altri tipi di libertà, e del tipo che è il più prezioso di tutti, voi non sentirete proprio parlare nel grande mondo esterno del volere, dell'ottenere e del mostrarsi. La libertà del tipo più importante richiede attenzione e consapevolezza e disciplina, e di essere veramente capaci di interessarsi ad altre persone e a sacrificarsi per loro più e più volte ogni giorno in una miriade di modi insignificanti e poco attraenti.
Questa è la vera libertà. Questo è essere istruiti e capire come si pensa. L'alternativa è l'incoscienza, la configurazione di base, la corsa al successo, il senso costante e lancinante di aver avuto, e perso, qualcosa di infinito.
Lo so che questa roba probabilmente non vi sembrerà molto divertente o ispirata, come un discorso per questo genere di cerimonie dovrebbe sembrare. In questo consiste però, per come la vedo io, la Verità con la V maiuscola, scrostata da un sacco di stronzate retoriche. Certamente, siete liberi di pensare quello che volete di tutto questo. Ma per favore non scartatelo come se fosse un sermone ammonitorio alla Dr. Laura. Niente di questa roba è sulla morale o la religione o il dogma o sul grande problema della vita dopo la morte. La Verità con la V maiuscola è sulla vita PRIMA della morte. È sul valore reale di una vera istruzione, che non ha quasi nulla a che spartire con la conoscenza e molto a che fare con la semplice consapevolezza, consapevolezza di cosa è reale ed essenziale, ben nascosto, ma in piena vista davanti a noi, in ogni momento, per cui non dobbiamo smettere di ricordarci più e più volte: " Questa è acqua, questa è acqua ".
È straordinariamente difficile da fare, rimanere coscienti e consapevoli nel mondo adulto, in ogni momento. Questo vuol dire che anche un altro dei grandi luoghi comuni finisce per rivelarsi vero: la vostra educazione è realmente un lavoro che dura tutta la vita. E comincia ora. 
Auguro a tutti una grossa dose di fortuna.






giovedì 30 luglio 2015

La testa che appare nel tondo a destra è quella di Walter Palmer, il dentista che ha pagato 54000 dollari per poter uccidere Cecil, un enorme leone di 13 anni. 
I peluche che i bambini del paese in Minnesota hanno deposto all'ingresso del suo studio raccontano bene l'indignazione di tutti quelli che non hanno l'esigenza di imbracciare un'arma per sentirsi uomini.
Questa la ricostruzione della scena: il Palmer, dopo aver attirato il leone fuori dalla zona protetta con dei pezzi di carne, lo trafigge con una freccia. Lo uccide solo dopo una lunga agonia e poiché al momento della foto di rito si accorge del collare elettronico che l'Università di Oxford utilizzava per studiare i movimenti di Cecil, GLI TAGLIA IL COLLO PER POTERLO RIMUOVERE.
Morale della triste storia: l'animale, nient'altro che anima-le può essere.
A bestia può incarognire solo l'uomo.

vincent






martedì 28 luglio 2015

Abbiamo sorriso di Totò..


Abbiamo sorriso di Totò che vendeva ai turisti la Fontana di Trevi. La realtà supera la fantasia, se è vero che, tra le possibili garanzie dello Stato debitore, i creditori considerano imprese pubbliche, isole, porti, ferrovie, monumenti, ecc. Quanto sarà valutato il Partenone e, forse, per l'appunto la Fontana di Trevi?

Gustavo Zagrebelsky


E quanto sarà legittimo il dubbio sul fatto che i creditori - non privati cittadini ma speculatori internazionali - sapessero molto bene che il debitore mai avrebbe potuto onorare il debito?
Continuo a farti credito consapevole di stringere il cappio intorno al tuo collo?

vincent







domenica 26 luglio 2015

sto morendo, ma..

" Sto morendo, ma non potrei essere più impegnato a vivere"

L'ultima mail di James Hillman





mercoledì 22 luglio 2015

La Leccion de Tango (Sally Potter) sub esp - Tangueando en la lluvia.avi

Protetta a sua insaputa


" Io Lucia Borsellino l'ho sempre protetta. Più di quanto lei sappia ".

Rosario Crocetta


Essere protetti a nostra insaputa.
Ecco, per il Governatore questo è il livello più sofisticato di " protezione " cui si possa accedere.
È un vero peccato che Lucia Borsellino non si dimostri in grado di coglierne l'eccezionale portata.
Peccato che a Lucia Borsellino l'unico senso di protezione venga dall'applicazione della Legge.


vincent








martedì 21 luglio 2015

Hashtag la victoria siempre!




E, dal momento che una delle conquiste per il popolo cubano sarà l'accesso libero alla rete:
Hashtag la victoria siempre!

lunedì 20 luglio 2015


sul dolore


Il dolore è una di quelle chiavi che servono ad aprire non solo i segreti dell'animo ma il mondo stesso. Quando ci si avvicina a quei punti in cui l'uomo si mostra all'altezza del dolore, o superiore a esso, si accede alle sorgenti della sua forza e al mistero che si nasconde dietro il suo potere. (.....) A volte banchettiamo e vagabondiamo ignari sulla sua superficie come facevano Sindbad il marinaio e i suoi compagni sul dorso del mostro, scambiandolo per un'isola.


Ernst Jünger






domenica 19 luglio 2015

ma di cosa si preoccupano i Greci?


Isolotto di Strongyli, vicino l'isola di Castellorizo.
Proclamato Sito Archeologico per decisione del Consiglio Archeologico Centrale greco.
La torre quadrata della fortezza servì come faro nel periodo bizantino e ottomano.
Confine orientale della Comunità Europea prima dell'adesione di Cipro.
Acquistata in " saldo " - compresi i 9 abitanti - da Johnny Deep per 4,2 milioni di dollari.
Le cronache estive riferiscono che anche Angelina Jolie e Brad Pitt ci stanno facendo un pensierino..
Ma di cosa si preoccupano i Greci?

vincent






venerdì 17 luglio 2015


Tutti noi siamo..


Tutti noi siamo degli io; ognuno di voi, di voi che mi leggete è un io ( .... ) E io non difendo né predico un io puro ( .... ) Difendo e predico, invece, l'io impuro, quello che è, allo stesso tempo, se stesso e tutti gli altri insieme. Perché io - ah lettori miei! - pretendo di essere allo stesso tempo io e voi, di essere in qualche modo, e in qualche momento, ciascuno di voi. Perché se io, Miguel de Unamuno, non fossi anche, allo stesso tempo, ciascuno di voi lettori, voi non mi leggereste.

Miguel de Unamuno





giovedì 16 luglio 2015




.. Le vie del Signore sono veramente infinite!

Una delle prime immagini dell'incontro ravvicinato con Plutone, pianeta ai confini del sistema solare.
Nei prossimi mesi la sonda continuerà a inviarci dati e immagini. E c'è da scommettere che le sorprese non mancheranno.

vincent






mercoledì 15 luglio 2015



Perché l'esiliato - da tanto tempo ormai - è venuto a trovarsi tra i piani più diversi della vita storica, sub-storica e privata. Ha conosciuto di tutto: dall'essere considerato un eroe, un eroe sopravvissuto, al disprezzo con cui certe coscienze reagiscono di fronte alla presenza viva di un enigma.


Maria Zambrano






martedì 14 luglio 2015




Artisti, scrittori e scienziati erano, nei primi anni del Novecento, un po' come la generazione Erasmus d'oggi. Viaggiavano, si scambiavano e si rubavano idee, diventavano amici e si scrivevano pur parlando lingue diverse. Si sentivano europei, prima che italiani, francesi o tedeschi. Poi la luce si è spenta di colpo, le comunicazioni si sono interrotte, ed eccoli su trincee opposte, a massacrarsi a vicenda. In questi giorni, quando leggo sui giornali, sui blog o sui social, giornalisti e intellettuali anche autorevoli rispolverare le comode figurine del crucco ottuso e prepotente o, all'opposto, del greco levantino e scansafatiche, ho l'impressione che quell'incubo potrebbe ritornare, cento anni dopo, sotto altra forma: senza armi, magari, se non quelle della finanza e della demagogia, ma comunque un bagno di sangue. 

Riccardo Chiaberse











lunedì 13 luglio 2015


Eppure è così: siamo narcisisti, incestuosi, masochisti, sadici, parricidi, spontaneamente attratti e respinti dai caratteri fisici o morali che differiscono dai nostri, dunque siamo spontaneamente aggressivi nei confronti degli altri. Ma con queste cose possiamo " convivere ", come si dice; d'altronde non possiamo fare diversamente. Una parola d'amore è spesso il nostro solo modo - più efficace, più profondo, più durevole della terapia farmacologica o dell'elettroterapia - per rimediare a questo stato di cose dovuto certo al nostro destino biologico, ma anche e al tempo stesso a parole inadatte, malevole.


Julia Kristeva 







domenica 12 luglio 2015



Nel suo " Notes Towards a Definition of Culture " il grande conservatore T.S.Eliot osserva che in alcuni momenti l'unica possibile scelta è tra l'eresia e il non credere; per tener viva una religione bisogna cioè creare nel suo corpo principale una frattura settaria. È questa la nostra posizione oggi riguardo all'Europa: solo una nuova " eresia " ( rappresentata in questo momento da Syriza ) può salvare quello che vale la pena di salvare dei valori europei: la democrazia, la fiducia nelle persone, la solidarietà egualitaria... L'Europa che vincerà se Syriza verrà messa fuori gioco sarà un' " Europa dai valori asiatici " ( che ovviamente nulla ha a che fare con l'Asia ma molto con la tendenza netta e attuale del capitalismo contemporaneo a sospendere la democrazia ).


Slavoj Zizek






venerdì 10 luglio 2015


Il vero obiettivo di prestare denaro ai debitori non è ottenere il rimborso del debito lucrando, ma perpetuare il debito a tempo indefinito, tenendo il debitore in perenne dipendenza e subordinazione (....) È che ai vertici non si vuole che il debito venga del tutto ripagato. I finanziatori accusano i paesi indebitati di non mostrare sufficiente senso di colpa, li accusano di sentirsi innocenti.


Slavoj Zizek







martedì 7 luglio 2015


No, Van Gogh non era pazzo, ma le sue pitture erano pece greca, bombe atomiche, la cui angolazione, confrontata con tutte le altre pitture che imperversavano in quell'epoca, sarebbe stata capace di turbare gravemente il conformismo larvale della borghesia.


Antonin Artaud





lunedì 6 luglio 2015



La fine della giornata allude a quella di ogni altra cosa, ricorda ineluttabilmente che tutti noi ci spegneremo come il sole, anche se nel trambusto della mattina e nella fattività del pomeriggio ce ne siamo dimenticati o ci siamo sforzati di farlo. Il tramonto è come il trauma: ti induce a mettere le cose in prospettiva, a definire quel che conta.


Gabriele Romagnoli




domenica 5 luglio 2015

Altare di Zeus a Pergamo, attualmente " conservato " al Pergamon Museum di Berlino
197,159 A.C.





Sculture frammentarie del Frontone del Partenone, capolavori di Fidia attualmente " collocate " presso il British Museum di Londra.
440, 432 A.C.



Nike di Samotracia, " protetta " nel museo del Louvre di Parigi.
190 A.C.



Pensionato greco in lacrime davanti alla sua banca.
2015 D.C.



Quanta attenzione e cura per " collocare ", " conservare ", " proteggere " l'antico splendore.
Splendore generato da un'arte sorta per glorificare il sangue versato in battaglia.
Perché in quel tempo remoto la difesa dei confini apparteneva al sacro.
Il nostro tempo, che finalmente prova ad immaginare paesi e popoli liberi da frontiere, in quest'uomo riverso a terra subisce la più misera delle sconfitte.

vincent

venerdì 3 luglio 2015



Grazie, è un utile suggerimento per un uso profittevole della faccia di Giovanardi.

vincent

mercoledì 1 luglio 2015


" Le poesie scritte sulla sabbia non servono né agli editori né alle riviste.
Il loro editore è il vento. Un buon editore ".


Alvar Aalto, architetto






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