venerdì 31 maggio 2013

Procol Harum - A Whiter Shade of Pale, live in Denmark 2006














" Noi non siamo né dell'oggi, né di ieri. 
Siamo di un'era immensa".



Carl Gustav Jung  


Uno dei significati etimologici della parola "adolescenza", significa "avere un proprio odore". Mentre il corpo infantile porta con sé il profumo neutro dell'odore di campo ( le teste dei bambini hanno tutte lo stesso odore ), il corpo dell'adolescente genera nuove forme e, di conseguenza, nuovi odori. La giovinezza è l'età dove ogni corpo acquisisce un odore singolare. La neutralità pacifica del corpo che sa di campo, è alterata da secrezioni strane, più marcate, evidenti, forti, per alcuni genitori rivoltanti, che esigono di essere riconosciuti.



Massimo Recalcati



giovedì 30 maggio 2013

Piero Ciampi canta Livorno












" Che ne è del padre nella stagione della sua " evaporazione"? (.....) Massimo Recalcati avanza una tesi di estremo interesse: il padre di cui abbiamo bisogno è un padre assente, la cui funzione non è quella del comando, ma della testimonianza di ciò che non sta nella nostra disponibilità, del limite che taglia come un'alterità ineludibile la nostra esperienza. Ma il problema che resta aperto è appunto questo: è possibile tradurre il puro nome del padre assente in una forma istituzionale che ne trasformi l'autorità in potere effettivo?



Roberto Esposito

umberto d





" Canto i cani sventurati: quelli che vagabondano solitari tra gli scavi sinuosi delle immense città: e quelli che hanno mormorato all'uomo abbandonato, con occhi accesi e spirituali: " Prendimi con te, e delle nostre due disperazioni faremo forse una sorta di felicità!".


Beaudelaire

mercoledì 29 maggio 2013

Balanescu Quartet - Waltz







.. E liberaci dalle facce dei faccendieri. Amen.


vincent 

shake a tail feather ( 1980 )





Immagini da consigliare a tutti i miscredenti, cinici e disincantati che si rifiutano di prendere in seria considerazione l'idea  della resurrezione dei nostri poveri corpi.


vincent  










La Giustizia Italiana, una splendida femmina non-schierata come la sogna una buona parte di noi italiani. Sintesi perfetta della nostra avversione naturale per la Legge, e l'altrettanto naturale propensione a prolungare l'attaccamento alle mammelle della Grande Madre Mediterranea.
Non è per noi il Diritto, perché ognuno di noi è storto a modo suo!



vincent 

martedì 28 maggio 2013

Shame (2011) Soundtrack - New York, New York "Theme"





Il sesso opera in noi ciò che più desideriamo e al tempo stesso temiamo. Il sesso ci spossessa.
Alcuni di noi non riescono a sopportare che, alla fine di una storia, l'immagine di quell'intimo disastro possa continuare a vivere e mostrarsi nella donna "amata".

E la nostra ingenuità è tale da farci credere che basti eliminare la persona-testimone per cancellare dalla scena della realtà il collasso della nostra identità.
Abbiamo sperimentato un "mancamento" e nulla ancora sospettiamo di quale beneficio si possa trarre dal sostare nella sospensione temporale di un naufragio.
Il delitto è sempre figlio di un tempo ammutinato.



vincent   




Corpo elettorale



vincent







da un articolo di un quotidiano:

Stavolta è Roma, capitale corrotta di un paese strangolato dalla crisi e dalla criminalità organizzata. Una Roma vista dal basso, dai bar dove le slot-machines succhiano soldi alla povera gente".

Ecco una buona occasione per provare a dare una definizione decente di " povera gente".

"Dicesi povera gente quella parte di umanità che mai si farebbe succhiare i soldi dalle slot-machines. 

Quella cui si riferisce l'articolo, propongo di chiamarla: " misera gente".



vincent


lunedì 27 maggio 2013

Dhafer Youssef - Un Soupir Eternel



Una quantità inimmaginabile di benzo(a)pirene, diossina, metalli e polveri micidiali, trasformata in una altrettanto inimmaginabile quantità di denaro pompata in terrestri banche svizzere e definitivamente " smaterializzata" in Orion, Sirius, Antares, Venus. Stelle. Nomi di stelle per Fondi. Fondi di Paradisi Fiscali. Dall'inferno dell'ILVA.. il Paradiso!

Perfetta controimmagine dell'opera alchemica, il piombo della fatica umana trasformato non nell'oro della dignità ma nella polvere di montagne di denaro spalate e spedite oltre confine. 




Con vampiri di tale livello, vanno adeguati la produzione e il consumo di aglio.

vincent

   


 L'oggetto bramato è la realtà che il soggetto è nel profondo, ma non possiede.

L'altro gli sembra altro, perché non sa incontrare il proprio essere profondo
dove può trovare l'altro.


L'altro non viene mai realmente cercato
perché viene cercato dove non è: dove appare. 

Chi non trova il proprio essere profondo
o essere interiore



non può incontrare l'altro.
Ma può incontrarlo
se cerca il lui ( lei )
il proprio essere.



Massimo Scaligero 


   

domenica 26 maggio 2013

elogio della cartaccia ( ligure )



Credetemi, in Liguria, il pesce al cartoccio è storia di ristoranti con clientela straniera e non da cucine di casa, e comunque è una faccenda di cuochi svogliati e clienti di salute malferma e impreciso olfatto. Se uno mette le mani su del pesce davvero fresco, e pesce di quello vero, pescato e non raccolto in un orto di mare, non è così stupido da incartarlo ma gli toglie un pò di buzzo e lo sbatte su una gratella che è ancora madido di acqua di mare. E se per caso il pesce è della pezzatura giusta, se è triglia o acciuga o boga o occhiatella, o pignéi ( novellame ) allora gli appetenti in salute si danno alla frittura. Che modo migliore non c'è, perché la frittura nobilita una suola di scarpa se è il caso. Quelli del cartoccio dicono che fa male, lo dicono perché fa male al cuoco, essendo la cottura più difficile e delicata. Lo ripetono i dietologi che hanno in odio il bene e il buono a causa di madri senza cuore che friggevano nell'olio di morchia. Detto ciò, se non al cartoccio, la frittura è certamente cottura alla cartaccia. La cartaccia gialla, la spessa, ruvida carta da macellaio, non l'orribile e insipido scottex. E come riceve, la carta dà, e il profumo di una frittura è anche vivido sentimento del suo inconfondibile afrore. Per questo va servita e consumata nella cartaccia. Una cartata di acciughe, o di trigliette e pignéi, questo è il tipico piatto ligure che dovrebbe essere dichiarato patrimonio dell'umanità.



Maurizio Maggiani   


Un dolore spostato.. non può essere sposato.
vincent

sabato 25 maggio 2013

scena finale film ''OLTRE IL GIARDINO''.










" Ma c'è un'altra luce e un altro amore per la luce e
che non cerca di ridurla a un'altra luce: è quella forma di amore assoluto che si chiama adorazione: questa forma d'amore chiede alla luce di raccogliersi così come la carne sta raccolta in sé. Le chiede di entrare nella carne, di farsi come questa misteriosa e raccolta. (.....) E questa è la luce della Resurrezione. Che penetri nella vita stessa della carne, nel suo processo, e nella stessa agonia. Prima che di vedere chiede che la luce si comunichi nei corpi, per vederli quindi già trasfigurati da essa senza che abbiano perso niente della loro materialità. (.....) Prendere possesso di tutto ciò che di corporeo c'è in un corpo; vederlo da dentro , e sentirlo anche nella sua stessa superficie luminosa: che non ci sfugga proprio mentre è visto nella luce e che, nell'essere illuminato, non perda nulla della sua condizione ombrosa, di quella magica oscurità delle tenebre dove i corpi hanno più intensità che nella luce, che non si perda il mistero della nuda esistenza nelle tenebre".



Maria Zambrano, "I Luoghi della Pittura"  









A immagine di Dei fummo concepiti.
La somiglianza ce la conquistiamo.
Per-donandoci.



vincent

giovedì 23 maggio 2013

fortapàsc


a proposito di " impostori "



dedicato a Debora




Gli " impostori" possiedono la combinazione per aprire la nostra cassaforte.
Entrano nel nostro " sancta santorum".
Ci rapinano e spariscono. E ci lasciano nel vuoto.
Separati da ciò che di più prezioso pensiamo contenga la nostra anima.
Ci vuole tempo per accorgerci che senza l'astuzia dello scassinatore avremmo finito col perdere il contatto con quell'intimo tesoro.
Perché il denaro va speso, e le casseforti chiedono di essere svuotate.
Sì, ci vuole tempo per arrivare a comprendere la delicatezza del compito affidato agli "impostori".
Loro che di questo, per nostra fortuna, nulla sospettano.
E poi c'è dell'altro.
Sì perché, dopo ancora un pò di tempo, potrebbe apparirci chiaro ancora qualcos'altro.
Che non di oggetti preziosi si trattava, ma di cianfrusaglia lasciata lì a oziare nella sospensione temporale di un cassetto blindato.
E che il vuoto che il mascalzone di turno ci ha lasciato è ora il vero tesoro.



vincent  











" Chi di noi non è per la pace e per la pacificazione? Ma la pace è esigente, molto esigente. Non può esistere senza condizioni. La pace è la conseguenza della verità e della giustizia. Altrimenti pacificare significa solo normalizzare".



G. Zagrebelsky

mercoledì 22 maggio 2013

Il sig. Maurizio Ferraro, padre di Chiara-ventun anni affetta da autismo- candida la figlia al Campidoglio nella lista del dott. Marino. Intervistato, dichiara:" Si deve avere il coraggio di mostrare l'esclusione e di disturbare i luoghi del potere".
Passi per il verbo mostrare che rimanda al termine monstrum, ma il sig, Ferraro, mi chiedo, si è posto il problema di quanto possa essere disturbante per la delicata sensibilità di sua figlia la frequentazione con i luoghi del potere?

Ha pensato che la sua Chiara, in una riunione intercomunale, potrebbe trovarsi accanto il sindaco Renzi travestito da Fonzie?



     









" Gli artisti creano il comico; e poiché ne hanno studiato e raccolto i diversi elementi, sanno che questo o quell'essere è comico, ed è tale solo a patto di ignorare la propri natura; allo stesso modo, per una legge opposta, l'artista non è tale se non a condizione di essere duplice e di non ignorare nessun fenomeno della sua doppia natura".



Beaudelaire 


domenica 19 maggio 2013

l'angelo e la pazienza










" La gente è sempre concentrata su ciò che è presente,
e non pone la giusta attenzione su ciò che è assente".



Rudolf Steiner 



Siamo come " condotti per mano" a focalizzare la nostra attenzione su ciò che appare evidente, e in tal modo abilmente resi distratti riguardo a tutto quello che non si mostra sulla scena del mondo.
" Lo spettacolo deve continuare!"
Slogan che spiega alla perfezione di come il mantenere i riflettori accesi sulla passerella del teatrino quotidiano sia l'astuzia necessaria a far sì che poco o niente trapeli di quello che si muove dietro le quinte.


vincent  

venerdì 17 maggio 2013











" Se dopo la mia morte qualcuno volesse scrivere la mia biografia, bastano due date, quella della mia nascita e quella della mia morte: fra l'una e l'altra tutti i giorni sono miei".



Alberto Caeiro, eteronimo di F.Pessoa

Face to Face, intervista a Carl Gustav Jung, 3/4 (sottotitoli in italiano)

giovedì 16 maggio 2013

basta dirlo..










" Quante parole, sia pure in porzioni di 140 battute o meno, per esprimere il vero movente del mito, la fuga dalla noia, la rottura della routine. (.....) La morale è molto semplice: l'aspirazione alla creatività è la cosa più comune, dunque meno creativa, del mondo".



Maurizio Ferraris

Face to Face, intervista a Carl Gustav Jung, 2/4 (sottotitoli in italiano)

mercoledì 15 maggio 2013








La guerra, che è natura stessa del sangue,
chiede la resa nel dono della Parola.
Può essere una richiesta di aiuto,
un improvviso abbandono,
una confessione di fragilità.
Che se il dolore s'ingruma
in allusioni, cinismi o sentenze feroci,
è in suo potere mozzare un collo,
torcere un osso,
incurvare una gobba.
Allora è crimine che si prende la scena intera,
ùltima la sua conquista.



vincent  

intervista a Carl Gustav Jung 1/4




Intervista rilasciata a Kusnacht ( Svizzera ) da Carl Gustav Jung nel marzo 1959 a John Freeman per il programma televisivo della BBC " Face to Face".



martedì 14 maggio 2013



" Va tacito e nascosto" Sarah Connoly , dal Giulio Cesare atto 1 scena 8

sulla pronuncia del nome






 Per trovare il termine " palestinese" usato nell'attuale eccezione, bisogna arrivare al 1967. Fino ad allora, infatti, la variegata popolazione araba di Palestina non aveva ancora adottato per sé una particolare definizione.


Così da un sito che ci informa sulle vicende che portarono alla  fondazione dello Stato di Israele il 14 maggio 1948. Nascita peraltro dichiarata unilateralmente un giorno prima che l'ONU stessa, come previsto, ne sancisse la creazione. 


Cosa significa " adottare per sé una particolare definizione"?
Attraversando quali vicende il popolo ebraico è giunto ad " adottare di sé una particolare definizione"?
Non sono certo in grado di farlo le 12 tribù, e allora a tracciare il cammino ci pensa un essere divino che cambia il nome di Giacobbe in quello di Israele.
Ma non è forse vero che la storia della pronuncia di quel nome sarà costellata da laceranti confronti con invasioni, diaspore, distruzioni di templi, deportazioni?
(E non è forse altrettanto vero che la pronuncia del proprio nome scatena nella vita di ogni essere umano violente tempeste di destino?)
Cos'è, d'altra parte, il Sionismo se non un tentativo maturo di " adottare per sé una particolare definizione"?
Ma perché ciò potesse avvenire, fu necessario " l'Altro da sé".
E quale migliore " Altro da sé" se non quello da cui si proviene e che tanto vorremmo dimenticare.
Un Altro capace di ripresentare alla memoria il marchio della nostra condizione natale.
E che a sua volta chiede di nascere.
I Palestinesi, che il sito israeliano di cui sopra ci invita a non considerare tali- almeno relativamente a quel periodo- sono all'epoca dei fatti niente di più che tribù sparse sul territorio.
Sarà la ferocia dei metodi di Israele a interrare il seme , la voglia di essere popolo.
E da popolo, lo spero con tutto il cuore,  giuridicamente una nazione.
Per quegli strani effetti che producono talvolta gli specchi, ecco che ora Davide ha il volto coperto con la kefiah e tira sassi a Golia che abbatte ulivi e villaggi dentro un carro armato.
È a questo che servono i "nemici".
A farci indignare. E dall'indignazione per quell'ingiusto subire provare a pronunciare il proprio nome. Versare financo il sangue e imparare che la pronuncia di quel nome è atto che attiene al sacro. E continuare testardi a fare tutto quello che è in nostro potere perché si affermi il bene supremo della pace.




vincent   







martedì 7 maggio 2013



Il Gatto Cosmico, Paul Klee





I Cinesi vedono l'ora nell'occhio dei gatti.
Un giorno un missionario, andando in giro per i sobborghi di Nanchino, si accorse di aver scordato  l'orologio, e chiese a un ragazzetto che ora fosse.
Il monello del celeste impero prima esitò; poi ci pensò su e rispose: "Ve lo dico tra un attimo". Qualche istante dopo ricomparve, reggendo tra le braccia un gatto grosso e robusto, e fissandolo, come si dice, nel bianco degli occhi, affermò senza esitare:" Manca pochissimo a mezzogiorno". Ed era vero.
Per me, se io mi chino sulla bella Féline, - perfetto il suo nome - lei che è insieme il vanto del suo sesso, l'orgoglio del mio cuore e il profumo della mia mente: sempre, di giorno o di notte, nell'abisso dei suoi occhi adorabili, io vedo distintamente l'ora, sempre la stessa, un'ora sconfinata, solenne, grandiosa come lo spazio, non più smembrata in minuti, non in secondi - un'ora immobile, che non è segnata dagli orologi, lieve come un sospiro, veloce come un guizzo di palpebre.
E se qualche sfacciato venisse a turbarmi quando il mio sguardo riposa su quel delizioso quadrante, se qualche Gnomo disonesto e intollerante, un Demone del contrattempo, venisse a dirmi:" Che guardi con tanta attenzione? Che cerchi negli occhi di questo essere? Ci vedi forse l'ora, mortale scialone e infingardo?", io risponderei senza esitare:" Sì, ci vedo l'ora: è l'Eternità!".



Beaudelaire 

lunedì 6 maggio 2013

Duke Ellington - African Flower





Nanimarquina, figura umana disegnata da Eduardo Chillida nel 1948

peccato mortale 5










La fretta dell'applauso-killer, che arriva puntuale ad 
assassinare
l'eroico silenzio denso di forme
cui volentieri porgerei ascolto
alla fine d'ogni buon concerto.
Colto o non colto.




vincent



Dhafer Youssef Quartet alla rassegna "Jazz Sous Les Pommiers" il 13 maggio 2010 

domenica 5 maggio 2013










Sono Ardore e Umiltà, per misteriose vie, a generare Bellezza.



Vincent

femminicidio?










Non viene mai uccisa una femmina.
Viene uccisa una donna.
E non è mai un uomo a uccidere questa donna.
È un maschio travolto dal terrore di perdere la sua femmina.




vincent 

sabato 4 maggio 2013









A chi può mai venire in mente
.. un papi costituente?



vincent












 Signore, fa che io veda il mio volto così com'era prima che io nascessi!".




Preghiera buddista














 Fatti non foste a viver come Drupi!



Alighieri-Crozza

giovedì 2 maggio 2013









Luca Zaia vuole costringerci ad esercitare una sorta di razzismo al contrario.
Ma il contrario del razzismo è ancora razzismo.
Si, perché se io nomino qualcuno - invece di discriminarlo - per il sesso o la  razza, continuo a comportarmi da razzista.
Abbiamo bisogno di lei perché è donna e di colore?
O perché c'è urgenza di sensibilità e competenza?
E perché non aspettiamo, per dare giudizi, che  sensibilità e competenza si manifestino nel  fare politico e sociale?  



vincent  









.. e da lì si andava a S.Marco, a vedere il Beato. Beato lui, pensavo, che vedeva gli angeli. Io non ero mai riuscito neppure a vedere il mio angelo custode, eppure la sera, prima di andare a letto, mi giravo alla svelta pensando di sorprenderlo, o mi guardavo di spalle allo specchio. E chiedevo: zio, come si fa a vedere gli angeli? E lui mi rispondeva: bisogna saper tenere il pennello per vedere gli angeli.



Antonio Tabucchi  


mercoledì 1 maggio 2013

GIOVANNI SOLLIMA - Un violoncello per Satie






Marianna ha 24 anni e scrive dal cantiere di un palazzo del Cinquecento dove presta gratis la sua opera di restauratrice, in attesa di un contratto che chissà quando arriverà. Il suo sogno era lavorare con la Maestra che firma il restauro. Ha scoperto una donna insensibile e una professionista approssimativa, abile solo nel conoscere la " gente giusta": alla sua ombra spocchiosa faticano tecnici formidabili. Poi ci sono i muratori impegnati nella ristrutturazione del palazzo, in maggioranza non italiani. Ogni tanto si perdono nei gesti precisi di Marianna: 
"Ma non fai prima a buttare quel pezzo e a rifarlo daccapo?". Lei spiega che si tratta di un reperto rinascimentale e i muratori arretrano di un passo, intimiditi dal peso della Storia. Un giorno uno di loro, un egiziano dal volto solenne, ha sgridato due colleghi albanesi:" Parlate italiano! Se qui ognuno usa la sua lingua, come facciamo a capirci?". E lì, dice Marianna, " nella mente mi si è srotolato un mondo di pensieri: la torre di Babele e la nostra lingua che ci legava tutti in quella stanza, un cantiere multietnico che costruisce il nuovo sulla nostra storia, dove i padroni non si accorgono della competenza e dell'umanità di chi lavora per loro, delle tante piccole formiche che rimettono insieme i pezzi del passato e vedono nell'Italia un occasione per vivere, la nazione più emozionante che il Mediterraneo abbia generato".
Buon Primo Maggio, Marianna, lavoratrice senza stipendio e sognatrice coi piedi saldamente appoggiati alle nuvole. Anche se il primo maggio tornerà a essere una festa soltanto quando saremo riusciti a dare certezze alle formiche di talento come te.



Massimo Gramellini




Sono sicuro che Gramellini non se la prenderà se mi sono permesso di sostituire al nome - Laura - della sua lettrice quello di mia nipote Marianna. È che le corrispondenze sono tante e tali che sarebbe stato impossibile resistere alla tentazione.
Sia a Laura che a Marianna, comunque, un gioioso Primo Maggio! 


vincent  








" L'astratto uccide, il concreto salva".



Sylvia Plath
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