mercoledì 28 febbraio 2018


Perché lo spettacolo del mare è così infinitamente ed eternamente piacevole? Perché il mare offre a un tempo l'idea di immensità e del suo movimento (....) Dodici o quattordici leghe di liquido in movimento bastano a dare l'idea di bellezza più alta che sia stata offerta all'uomo sul suo abitacolo transitorio.

Charles Baudelaire, Il mio cuore messo a nudo 



martedì 27 febbraio 2018


È delle città come dei sogni: tutto l'immaginabile può essere sognato ma anche il sogno più inatteso è un rebus che nasconde un desiderio, oppure il suo rovescio, una paura. Le città come i sogni sono costruite di desideri e di paure, anche se il filo del loro discorso è segreto, le loro regole assurde, le prospettive ingannevoli e ogni cosa ne nasconde un'altra.

Calvino, Le città invisibili 




Non potrei vivere 
Senza lo scambio termico 
Senza tenerti i sogni nelle mani.
Sai tu la mia temperatura 
Sei tu il maestro del tempo di cottura.

Vittorio Lingiardi




martedì 20 febbraio 2018



" Nella vita siate regolari e ordinati, così da poter essere violenti e originali nel vostro lavoro "


Gustave Flaubert




Palermo, Mandamento Tribunali


lunedì 19 febbraio 2018

Voi guardate con sospetto alle manovre di Google o di Facebook pensando che ci sia sempre un ritorno economico o qualche oscuro piano. Ma le cose non stanno così. Dietro c'è una nuova forma di religione. E, proprio per questo, è molto più pericoloso.

Garcia Martinez




domenica 18 febbraio 2018


Il mare e la spiaggia rappresentano infiniti rapporti tra uomo e donna.

Winnicott, Gioco e realtà 





Il segreto del mio lungo matrimonio? Andiamo al ristorante due volte a settimana. Ceniamo a lume di candela. Musica romantica e qualche passo di danza... lei ci va il martedì e io il venerdì.

Henry Youngman



sabato 17 febbraio 2018

venerdì 16 febbraio 2018


" Ci vogliono parecchi luoghi dentro di sé per avere qualche speranza di essere se stessi "

Jean Bertrand Pontalis




mercoledì 14 febbraio 2018


La grande informazione, e quella visiva soprattutto, crede di portare il mondo in casa, mentre in effetti aumenta la distanza che ci separa dall'esistente. Lavora sullo spettacolo, il lontano che diventa vicino e il vicino che reso in modo spettacolare sembra sempre più lontano. È l'inafferrabile, e tutto diventa sconosciuto, è una anestesia dello sguardo. Ma la soglia vera dello sconosciuto è molto vicina, e probabilmente si annida in una piccola fessura dello stagnante mondo del conosciuto.


Da un'intervista a Luigi Ghirri del marzo 1984. Foto di Luigi Ghirri




martedì 13 febbraio 2018


Perché a volte, quando tutto sembra tragicamente bloccato ( e in Italia, in Europa e nel mondo le cose sembrano essere a questo punto ), quando fantasmi e demoni riprendono a bollire nelle viscere del mondo, quando tutto sembra essere sotto la cappa del delirio e del male, quando sembra che non possa venire più nulla da parte di una politica asservita, né da ogni altra parte, è dai territori meno sorvegliati della letteratura ( meno sorvegliati perché si crede che non contino nulla ) che può arrivare ancora qualcosa. Dalla sua parola consustanziata e dalla sua invenzione, che possono aprire dei passaggi, delle crune: da una letteratura gravida di pensiero, precognizione, visione; dalla poesia; dalla tracimazione della musica; dal pigmento colorato della pittura che si reinventa il mondo...Come è successo altre volte in passato, quando, da zone che si credevano marginali e da persone sulle quali nessuno avrebbe scommesso un soldo bucato sono riuscite a passare forze sotterranee e dormienti che hanno rimesso in movimento il pensiero, i sogni, i desideri, che hanno riaperto gli orizzonti delle vite individuali e del mondo.


Antonio Moresco




lunedì 12 febbraio 2018


Non è vero! La razza, quel che chiami così, è solo questa grande accozzaglia di poveracci del mio stampo, cisposi, pulciosi, cagoni, che son cascati qui inseguiti da fame, peste, tumori e freddo, arrivati già vinti dai quattro angoli della terra.


L.F. Céline, Viaggio al Termine della Notte




domenica 11 febbraio 2018


" Lo sforzo dei prossimi anni sarà riaddestrare l'umanità all'uso delle parole "


Emilio Isgrò



martedì 6 febbraio 2018

domenica 4 febbraio 2018



Bisognerebbe saper attendere, raccogliere, per una vita intera e possibilmente lunga, senso e dolcezza, e poi, proprio alla fine, si potrebbero forse scrivere dieci righe valide. Perché i versi non sono, come crede la gente, sentimenti ( che si acquistano precocemente), sono esperienze. Per scrivere un verso bisogna vedere molte città, uomini e cose, bisogna conoscere gli animali, bisogna capire il volo degli uccelli e comprendere il gesto con cui i piccoli fiori si aprono al mattino. Bisogna saper ripensare a itinerari in regioni sconosciute, a incontri inaspettati e congedi previsti da tempo, a giorni dell'infanzia ancora indecifrati, ai genitori che eravamo costretti a ferire quando portavano una gioia e non la comprendevamo ( era una gioia per qualcun altro), a malattie infantili che cominciavano in modo così strano con tante profonde e grevi trasformazioni, a giorni in stanze silenziose e raccolte e a mattine sul mare, al mare soprattutto, a mari, a notti di viaggio che passavano con un alto fruscío e volavano assieme alle stelle - e ancora non è sufficiente poter pensare a tutto questo. Bisogna avere ricordi di molte notti d'amore, nessuna uguale all'altra, di grida di partorienti e di lievi, bianche puerpere addormentate che si rimarginano. Ma bisogna anche essere stati accanto ad agonizzanti, bisogna essere rimasti vicino ai morti nella stanza con la finestra aperta e i rumori intermittenti. E non basta ancora avere ricordi. Bisogna saperli dimenticare, quando sono troppi, e avere la grande pazienza di attendere che ritornino. Perché i ricordi in sé ancora non sono. Solo quando diventano sangue in noi, sguardo e gesto, anonimi e non più distinguibili da noi stessi, soltanto allora può accadere che in un momento eccezionale si levi dal loro centro e sgorghi la prima parola di un verso.


R.M.Rilke, I quaderni di Malte Laurids Brigge



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