martedì 31 gennaio 2012




" Ogni malattia è un problema musicale,
e ogni guarigione una soluzione musicale"                                         Novalis



La musica scava il cielo                        Beaudelaire

lunedì 30 gennaio 2012




" Napoli è una Pompei che non è mai stata sepolta, non è una città, è un mondo.
Il mondo antico, precristiano, rimasto intatto alla superficie del mondo moderno."

                                                              C. Malaparte, La Pelle



Semplice, aver male all'osso,
- o alla pelle-
ma succhielli- tra i nervi-
straziano in modo più squisito
- terribile-
come una pantera nel guanto.                           E. Dickinson

venerdì 27 gennaio 2012




"Ogni spirito autentico deve sentirsi uno spirito primo; perchè nel mondo, che ha inizio con lui, non c'è storia; i suoi padri o antenati, dai quali riceve cultura e forza e maniera e attitudine, sono contemporanei della sua anima e agiscono in lui, non prima di lui."
                                                                                                                Rilke, diari
                                                                                                                 


" Oh! Libertà, la bella libertà
quando si va nei campi estivi
per lasciarvi il nostro corpo perituro".
                                                                                Hokusai, haiku


"La natura proprio dalle forze del sonno trae le potenze di crescita delle piante"

                                                                                             R. Steiner

giovedì 26 gennaio 2012




"Io sono povero,
le mie gambe
sono le sue colonne,
il mio capo è cupola d'oro.

Le cose salde e immobili crollano,
ciò che non ha requie
permane intatto.                                         Antica poesia per Shiva

la caduta




Fummo bocche spalancate di gigli,
mirra,
alito degli dei fummo,
e come cirri liberi
abitammo un vasto tempo.

Casti cigni del giardino,
soffuse iridescenze
traboccanti quel tanto amore
che tesseva le nostre vesti.

Terra grigia ora siamo,
spazio generato dal distacco,
aratro e figli, nostalgia,
inascoltato dolore.


vincent

.

mercoledì 25 gennaio 2012







" Il medico può seppellire i propri errori.
L'architetto può al massimo piantare dei rampicanti."              F.L.Wright






C'è qualcosa di ostinatamente minorenne, nel nostro rapporto con l'autorità, la legge, lo Stato.

                                                                                                       B.Spinelli

martedì 24 gennaio 2012




V'è, forse , in noi Orientali, un'inclinazione ad accettare i limiti, e le circostanze della vita. Ci rassegnamo all'ombra così com'è, e senza repulsione. La luce è fievole? Lasciamo che le tenebre c'inghiottano, e scopriamo loro una beltà. Al contrario, l'Occidentale crede nel progresso e vuol mutare di stato. Ê passato dalla candela al petrolio, dal petrolio al gas, dal gas all'elettricità, inseguendo una chiarità che snidasse sino all'ultima particella d'ombra.

                                              J. Tanizaki, Libro d'ombra, 1933











Lady Astor a Winston Churchill dopo una animata discussione: " Se fossi sua moglie le metterei del veleno nel caffè!" E lui, di rimando: " E io, se fossi suo marito, lo berrei!" 

lunedì 23 gennaio 2012




..Fra un bicchiere di neve,
e un caffè come si deve,
quest' inverno passerà!                                      Ivano Fossati






Lo sapevate che, quando a Mosca sono in programma grandi eventi, decine di aerei decollano per spargere ioduro d'argento, azoto liquido e polvere di cemento sulle nuvole in modo da scoraggiare le precipitazioni prima che arrivino nel cielo della capitale?



vincent









A volte passeggio tra le rovine della capitale cecena. Parlo con i suoi abitanti, li guardo negli occhi, ripenso alle loro storie e mi rendo conto che la mia mente rifiuta di credergli, contesta, respinge i loro racconti. Semplicemente per proteggersi. Ci credo e non ci credo, vorrei non farmi contaminare. Sono realmente qui, ma allo stesso tempo è come se fossi in un film...

da: " Cecenia,il disonore russo", di Anna Politkovskaja

domenica 22 gennaio 2012

nel nome del figlio






Dove sono finiti i padri? In quale mare si sono persi? Film e libri sembrano rilanciare, di fronte a questa assenza inquietante, una inedita domanda di padre: non casualmente ne parlano, tra gli altri, l'ultimo cinema di Clint Eastwood, gli ultimi romanzi di due tra i più grandi scrittori viventi: " La strada" di Cormac McCarthy e " Nemesi" di Philip Roth. Ma anche i film " Biutiful" di Alejandro Gonzàlez Inarritu e, sebbene in modi diversi, " Tree of life" di Terrence Malick.
La difficoltà dei padri a sostenere la propria funzione educativa e il conflitto di generazioni che ne deriva, è nota da tempo e non solo agli psicoanalisti. I padri latitano, si sono eclissati o sono divenuti compagni di giochi dei loro figli. Ma il bisogno e il desiderio di riferimenti restano. Per interpretare questa nuova atmosfera possiamo evocare la figura omerica di Telemaco come il rovescio di quella di Edipo. Se il complesso edipico di Freud ruotava attorno alla dinamica del conflitto tra le generazioni, tra padri e figli, quello che potremmo chiamare il complesso di Telemaco definisce l'attesa dei figli nei confronti dei padri, la speranza che qualcosa possa ancora fare ed essere " padre". Edipo viveva il proprio padre come un rivale, come un ostacolo sulla propria strada. I suoi crimini sono i peggiori dell'umanità: uccidere il proprio padre e possedere sessualmente la propria madre. L'ombra della colpa cadrà su di lui e lo spingerà al gesto estremo di cavarsi gli occhi. Telemaco, invece, coi suoi occhi guarda il mare, scruta l'orizzonte. Aspetta che la nave di suo padre- che non ha mai conosciuto- ritorni per riportare la Legge nella sua isola dominata dai Proci che gli hanno occupato la casa e che godono impunemente e senza ritegno delle sue proprietà. Telemaco si emancipa dalla violenza parricida di Edipo; egli cerca il padre non come un rivale con il quale battersi, ma come un augurio, una speranza, come la possibilità di riportare la Legge sulla propria terra. Se Edipo è la tragedia della trasgressione della Legge, Telemaco incarna l'invocazione della Legge; egli prega affinchè il padre ritorni dal mare e pone in questo ritorno la speranza che vi sia ancora giustizia per Itaca. Mentre lo sguardo di Edipo finisce per spegnersi nella furia dell'auto-accecamento, come marchio della colpa, quello di Telemaco si rivolge all'orizzonte per vedere se qualcosa torna dal mare. Certo, il rischio di Telemaco è la malinconia, la nostalgia per il padre glorioso, per il grande re di Itaca che ha espugnato Troia. La domanda di padre, come Nietzsche aveva intuito bene, nasconde sempre l'insidia di coltivare un'attesa infinita e melanconica di qualcuno che non arriverà mai. È il rischio di confondersi con uno dei due vagabondi protagonisti di Aspettando Godot di Samuel Beckett. Lo sappiamo: Godot è il nome di un'assenza. Eppure, come Telemaco, sappiamo anche che qualcosa torna sempre dal mare, come racconta con forza e poesia rare l'ultimo recente spettacolo teatrale di Mario Perrotta ( Odissea ) imperniato proprio sulla figura di Telemaco.
Noi siamo nell'epoca dell'evaporazione del padre, ma siamo anche nell'epoca di Telemaco; le nuove generazioni guardano il mare aspettando che qualcosa del padre ritorni. Certo, Telemaco s'aspetta di vedere le vele gloriose della flotta vincitrice del padre-eroe. Ma Telemaco potrà ritrovare il proprio padre solo nelle spoglie di un migrante senza patria. In gioco non è affatto una domanda di restaurazione della sovranità smarrita del padre padrone. Non è una domanda di potere e di disciplina, ma di testimonianza. Sulla scena non ci sono più padri-padroni, ma solo la necessità di padri-testimoni. Se il balcone di S.Pietro, come mostra bene " Habemus papam" di Nanni Moretti, resta vuoto, se l'afonia che colpisce il padre-papa risulta inguaribile, resta altrettanto urgente la domanda che qualcuno possa assumere la responsabilità pubblica della parola e tutte le sue conseguenze. La domanda di padre non è più domanda di modelli ideali, di dogmi, di eroi leggendari e invincibili, di gerarchie immodificabili, di un'autorità repressiva, ma di atti, di scelte, di passioni capaci di testimoniare, appunto, come si possa stare in questo mondo con desiderio e, al tempo stesso, con responsabilità. Il padre che oggi viene invocato non può più essere il padre che ha l'ultima parola sulla vita e sulla morte, sul senso del bene e del male, ma solo un padre radicalmente umanizzato e vulnerabile, incapace di dire qual è il senso ultimo della vita ma capace di mostrare, attraverso la testimonianza della propria vita, che la vita può avere un senso.
La psicoanalisi insegna che la paternità autentica è una responsabilità senza pretese di proprietà.
Questo significa, per esempio, non avere progetti sui propri figli, non esigere che diventino ciò che le nostre aspettative narcisistiche si attendono, ma significa anche trasmettere alle nuove generazioni la fede nei confronti dell'avvenire, la fede verso la loro capacità di progettare il futuro. Sappiamo che nel nostro tempo questa nozione di responsabilità è stravolta. Non solo la crisi della famiglia, ma anche la crisi della cosiddetta etica pubblica rivelano uno scivolamento pericoloso verso un pervertimento della responsabilità, ovvero verso una proprietà senza responsabilità.
Nelle ultime tornate elettorali l'indignazione civile verso il berlusconismo, come espressione culturale paradigmatica della degenerazione ipermoderna della funzione paterna, si è manifestata in modo elettivo attraverso il voto delle nuove generazioni le quali, come Telemaco, non vogliono rinunciare a guardare il mare, ad avere un orizzonte per le proprie vite. Certo la nostalgia del padre-eroe è una malattia ed è sempre in agguato, ma il tempo del ritorno glorioso del padre è per sempre alle nostre spalle. L'afonia del padre-papa resta inguaribile; dal mare non tornano monumenti, flotte invincibili, capi-partito, leader autoritari e carismatici, uomini-dei, ma solo frammenti, pezzi staccati, padri fragili, vulnerabili, nuovi sindaci dal sorriso gentile, poeti, registi, insegnanti precari, migranti, lavoratori, semplici testimoni di come si possa trasmettere ai propri figli e alle nuove generazioni la fede nell'avvenire, il senso dell'orizzonte, una responsabilità che non rivendica alcuna proprietà.

                                                                                                          Massimo Recalcati

sabato 21 gennaio 2012


Leonard Cohen





Domanda: " Ha una compagna di 25 anni più giovane, ma la sua reputazione di tombeur de femmes resta proverbiale. Ci sono ancora ventenni che l'aspettano dopo i concerti."

Risposta: " Alla mia età è un sollievo avere una certa reputazione con le donne, così non devi perdere tempo in interminabili preliminari." 





venerdì 20 gennaio 2012







" Morire per una religione è più semplice che viverla con pienezza; lottare in Efeso contro le fiere è meno duro ( migliaia di martiri oscuri lo fecero ) che essere Paolo, servo di Gesù Cristo: un atto è meno che tutte le ore di un uomo. La battaglia e la gloria sono cose facili."

                                                                                                    Jorge Luis Borges






" Avere ricordi non basta. Si deve poterli dimenticare, quando sono molti, e si deve avere la grande pazienza di aspettare che ritornino. Perchè i ricordi di per sè stessi ancora non sono. Solo quando divengono in noi sangue, sguardo e gesto, senza nome e non più scindibili da noi, solo allora può darsi che in una rarissima ora sorga nel loro centro e ne esca la prima parola di un verso."

Rilke, I Quaderni di Malte Laurids Brigge

giovedì 19 gennaio 2012








" L'infanzia è un coltello piantato in gola che non si tira via facilmente."

dal film " La donna che canta"






" Quando una signora dice no, vuol dire forse;
quando dice forse vuol dire si;
e quando dice si,
non è una signora."                                           Flaubert







I relitti non narrano solo il passato ma predicono anche il futuro.

                                                                             P. Rumiz

mercoledì 18 gennaio 2012







" Se lei si attiene alla natura, a quanto in essa vi è di semplice, di piccolo, che è invisibile ai più e può d'un tratto farsi grande e incommensurabile: se prova questo amore per le umili cose, e con semplicità, da servitore cerca di conquistare la fiducia di ciò che sembra povero: allora tutto le diverrà più facile, più uniforme, quasi più conciliante, forse non nell'intelletto, che stupido indugia, ma nella sua più intima e vigile coscienza e conoscenza."

   Rilke, Lettere a un giovane poeta                                                                                                    .

martedì 17 gennaio 2012

de-sidera!

 






"In un tempo abitato da monadi che godono senza limiti di una libertà triste la psicoanalisi è chiamata a essere una sentinella della dimensione creativa del desiderio, che già nel suo etimo indica un cielo aperto... Se infatti sidera in latino vuol dire stelle, sarà proprio di questo che si parla: dell'attesa e la ricerca della propria stella."

                                                                                 M. Recalcati                       








" Studiando l'arte giapponese, si vede un uomo indiscutibilmente saggio, filosofo e intelligente, che passa il suo tempo a fare che? A studiare la distanza tra la Terra e la Luna? No. A studiare la politica di Bismark? No. A studiare un unico filo d'erba. Ma quest'unico filo d'erba lo conduce a disegnare tutte le piante, e poi le stagioni, e le grandi vie del paesaggio e infine gli animali, e poi la figura umana. Così passa la sua vita e la sua vita è troppo breve per arrivare a tutto. Ma insomma, non è quasi una vera religione quella che ci insegnano questi giapponesi così semplici e che vivono in mezzo alla natura come se fossero essi stessi dei fiori?"

V.V. Gogh, Lettere a Theo, settembre 1888  

lunedì 16 gennaio 2012

Cimitière







" Ya-t-il d'arrière-goût de la vie dans ces tombes?
Et les abeilles, trouvent elles dans la bouche des fleures
un presque-mot qui se tait?
O fleurs, prisonniers de nos instincts de bonheur, 
revenez-vous vers nous avec nos morts dans les veines?
Comment échapper à notre emprise, fleurs?
Comment ne pas être nos fleurs?
Est-ce de tous ces petales que la rose s'eloigne de nous?
Veut-elle être rose-seule, rien-que-rose?
Sommeil de personne sous tant de paupières?

R.M. Rilke, Cimitière, ottobre 1925 

    

domenica 15 gennaio 2012








"Il dolore che nella chitarra schiva la sofferenza protetto dall'Angelo che accorda minuziosamente il sentimento e lo orienta passo passo verso ciò che non ha fine, in alto.
Custodisce la musica il segreto della giustezza del sentire, le cifre del calcolo infinitesimale del soffrire."
                                                                                     M. Zambrano, Chiari del bosco
"



L'ansia è la vertigine della libertà!                                 S. Kierkegaard 

sabato 14 gennaio 2012

Mudra







" Eccole, queste piccole fragili ballerine, come mutate in gazzelle; entrambe le braccia lunghe, sottili, come tracciate in una sola linea, attraverso le spalle, attraverso il torso snello eppure massiccio ( con la snellezza piena delle immagini di Buddha), come in una sola linea a lungo lavorata al martello, fino ai polsi, sui quali le mani entrano in scena come attori, mobili e autonome nel loro agire. E quali mani: mani di Buddha che sanno dormire, che, alla fine di tutto, si posano lisce, dita accostate a dita, per indugiare accanto a grembi, giacendo, il palmo volto in alto, oppure erte sul polso, in una infinita richiesta di silenzio."

Rilke, parlando dei " Mudra", le mani del Buddha ritratte negli acquarelli cambogiani di Rodin.  

con-cor-dia








Forse è troppo facile, ma questa nave da crociera italiana così ridotta si chiama Concordia.




vincent

venerdì 13 gennaio 2012

galassie








Quelli del radiogiornale, bontà loro, mi informano quasi giornalmente sui movimenti spiraliformi della "Galassia Ligresti".
Un essere umano considerato il centro attrattivo di un numero innominabile di stelle, può ancora essere definito un essere umano?


vincent








"La noia è l'uccello incantato che cova l'uovo dell'esperienza."

                                                                                                         W. Benjamin








Volete sapere cosa sta succedendo al teatro delle marionette? Guardate il viso dei bambini!

                                                                                                         Joop Van Daam, medico

giovedì 12 gennaio 2012





Eppure l'uomo soltanto può l'impossibile.
Egli distingue, giudica e sceglie..
e all'istante può dare durata.                                   W. Goethe







" Ci sono giorni in cui uno desidera andare dal barbiere, non per farsi tagliare i capelli- non ne avrebbe bisogno- ma soltanto per sentirsi toccare."
                                                                                               S. Bellow

martedì 10 gennaio 2012



" Bisogna essere sacerdoti per conoscere la spaventosa monotonia del peccato".

dal film: " Sotto il sole di Satana" di Maurice Pialat

camille claudel




"Guidata dalla sua follia come un'invisibile arcangelo."

                                                                       Curzio Malaparte



"Il bello è come Dio, un frammento del bello contiene il bello intero."

                                                                                             Auguste Rodin

come l'amore..




Come l'amore, anche il cancro supera i confini, annulla le distanze, penetra in tutte le barriere, vince tutti gli ostacoli; come l'amore non si ferma davanti a niente, si espande su ogni cosa, penetra in tutti i settori della vita, domina la vita intera; come l'amore anche il cancro tende all'immortalità, e come lui non teme la morte. Così il cancro, di fatto, è l'amore precipitato nell'ombra.
                                                                                                              
                                                                                                            Rudiger Dahlke   

lunedì 9 gennaio 2012




Si scrive per rifarsi della sconfitta subìta ogniqualvolta abbiamo parlato a lungo.

M. Zambrano



Credo nel sole anche quando non splende;
credo nell'amore anche quando non lo sento;
credo in Dio anche quando tace.

Scritta su un muro di una cantina a Colonia dove ebrei si nascosero per tutta la guerra






Si racconta che Pablo Picasso, a un ufficiale tedesco che osservando il suo dipinto "Guernica" gli chiedeva: " Siete stato voi a fare questo?", abbia risposto: " No, voi!".
                                                                                                                         Ennio Flaiano

sabato 7 gennaio 2012



..questo è Pierre Rabhi, un uomo che ha fecondato terre polverose con il suo sudore, con un lavoro che ristabilisce la catena della vita che interrompiamo continuamente.      Yehudi Menuhin



Le cose più importanti della vita non sono cose.                  G. Burzagli



Con le sorgenti la Terra guarda il cosmo.                    R.Steiner



Come un fiume,
l'uomo sulla terra si fa un letto.
E col pennello della libertà
dipinge arabeschi.
Solo la necessità sta d
                                                                                                  i
                                                                                                  r                                                                                                      
                                                                                                  i
                                                                                                  t
                                                                                                  t
                                                                                                  a

come un manico di scopa.


                                                                             vincent

venerdì 6 gennaio 2012

perdettero la stella, un giorno..




Perdettero la stella, un giorno.
Come si fa a perdere la stella?
Per averla troppo a lungo fissata.
I due re bianchi,
ch'erano due sapienti di Caldea
tracciarono al suolo dei cerchi
col bastone.
Si misero a calcolare, si grattarono
il mento..
Ma la stella era svanita come svanisce
un'idea,
e quegli uomini la cui anima
aveva sete di essere guidata,
piansero innalzando le tende di cotone.
Ma il povero re nero, disprezzato
dagli altri,
si disse: " Pensiamo alla sete che non è
la nostra.
Bisogna dar da bere, lo stesso, agli
animali."
E mentre sosteneva il suo secchio per
l'ansa,
nello specchio del cielo
in cui bevevano i cammelli,
egli vide la stella d'oro che danzava in
silenzio.                                                                 Edmond Rostand

giovedì 5 gennaio 2012








I nomadi residuali, quelli dei piccoli circhi e delle giostre, anche se equipaggiati di mega roulottes costosissime, rimandano all'errare di Abele; anche se maestri nell'uso del coltello come Caino, hanno l'aura che appartiene ai viandanti, ai pochi che nel nostro tempo alzano lo sguardo al cielo avendo nel cuore il sentimento che il firmamento abbia uno sguardo per loro.


vincent    
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