martedì 29 agosto 2017




La tradizione di scolpire immagini del Buddha nelle pareti delle montagne a uso dei pellegrini era molto diffusa: incoraggiavano e proteggevano il viandante e lo ispiravano a confrontarsi con tranquillità e fiducia con la propria sofferenza nel cammino, nei pericoli, nella lontananza da casa. ( .... ) 
La loro distruzione a opera dei talebani nel 2001 ferisce innanzitutto le popolazioni locali che da sempre identificavano il loro territorio al di là della fede religiosa e ferisce l'Occidente che tutt'ora si considera custode della storia del pianeta e fornisce al mondo politico e mediatico un ennesimo motivo per fomentare sentimenti anti-islamici. Ora le grandi figure, apparizioni inaspettate e surreali nel mezzo di monti sono sparite, ma le nicchie vuote ritengono ancora il ricordo, l'energia e la presenza del Buddha. Liberate dalla forma stessa, sono la perfetta incarnazione di due concetti fondamentali del buddismo, " anica ", l'impermanenza di tutte le cose e " suniata ", il vuoto, ovvero la comprensione profonda della non esistenza del tutto. Se il Buddha li avesse visti dissolversi in una nuvola di polvere, avrebbe sorriso.


John Eskenazi










Le scritte nei bagni pubblici 
mi dicono il dolore
del giovane che scrive,
solo, nei bagni pubblici.

Solo, con la scrittura 
di chi l'ha preceduto,
in un colloquio muto,
fitto, nei bagni pubblici.

Anch'io una volta ho scritto,
solo, nei bagni pubblici,
affidando il dolore
agli insulti peggiori.

Qui si scrive soltanto
di odio, nei bagni pubblici,
ma di un odio che gira
come una sigaretta fra compagni.


Valerio Magrelli





venerdì 25 agosto 2017


L'umanità ( come insieme di nazioni con caratteristiche proprie e comuni in una realtà inospitale) pensandola profondamente cessa di esistere. Un mago di teatro con un gesto ipnotizzante te la fa scomparire in un fiat. Quando Truman prese la decisione di sperimentare la bomba sulla carne dell'uomo aveva di fronte un " problema strategico " , l'illusionista gli aveva oscurato la visione dell'umanità. Questa è meglio rappresentata da fasci di linee e punti colorati di Kandinsky che da immagini di grandi folle in movimento. Che un Dio-Demiurgo ci veda come noi guardiamo un Kandinsky è un pensiero " dreadful ", un pensiero che agghiaccia.


Guido Ceronetti, Insetti senza Frontiere





martedì 22 agosto 2017

Hybris e eclissi ( della Democrazia )


Sembra che il nostro eroe, cedendo ad un impulso, si sia tolto per un momento gli occhialini protettivi targati NASA. Ho idea che intendesse sfidare a viso aperto le potenze infere del Sole Nero.
Come l'amico Putin, che ama bombardare le nuvole, sembra che il puntiglio di questi moderni Cavalieri dell'Apocalisse sia quello di misurarsi con la potenza della Natura. Vogliono, credo, mostrare a noi miseri mortali che la loro legge, quella del consumo ad oltranza, non può e non deve essere soggetta a limiti. Figuriamoci se il sole mi può costringere ad indossare degli occhiali, figuriamoci se una nuvola può impedirmi di godere di un cielo perfettamente azzurro alla parata militare.
I Greci, che se ne intendevano, ne fecero il tema ricorrente della Tragedia. Aristotele la descrisse nella sua Poetica. È di Hybris che stiamo parlando.


vincent





domenica 20 agosto 2017



.. quello spazio dove nessuno è straniero perché lo sono tutti.


Mario Vargas Llosa



sabato 19 agosto 2017


Il gruppo disciplinato dei soldati del plotone di esecuzione, nel quadro delle fucilazioni del 3 maggio 1808, raffigura una razionalità distorta, divenuta efficiente esercizio della violenza; la luce della lanterna aderisce alle vittime, braccia protese nella crocifissione.


Mario Porro, Ombra, Doppiozero.com





giovedì 17 agosto 2017


Dio non moltiplica ai virtuosi pecore e cammelli
e nulla toglie per l'omicidio e lo spergiuro.
Si è nascosto tanto a lungo che ci si è dimenticati
della sua apparizione
nel roveto ardente e nel petto d'un giovane ebreo
pronto a soffrire per tutti quelli che furono e saranno.


da: " Consigli " di Czeslaw Milosz




mercoledì 16 agosto 2017


Caro Robert, sono un'attrice italiana abbastanza considerata nel nostro paese, attrice di teatro con alcune esperienze cinematografiche, troppo poche per sperare di incontrarti un giorno. Eppure io lo meriterei, perché ti amo da quando avevo 14 anni. Conosco a memoria i tuoi fianchi larghi, lo stomaco che si appoggia e copre la cintura dei pantaloni, le gambe che dondolano camminando. Per questo tuo corpo che non sono mai riuscita a vedere senza eccitarmi io ho costretto fidanzati, conoscenti e parenti a camminare tutti con i piedi in dentro, come te. Inutile dire che ho visto tutti i tuoi film, pur odiando le tue partner che a volte ti preferivano Gregory Peck, come ne " Il promontorio della paura ". L'America puritana ti ha fatto interpretare personaggi negativi e violenti perché non sapeva come contenere quel tuo corpo erotico che si gonfiava sotto le camicie militari avanzando sullo schermo con il petto in avanti, il ventre che accarezzava al suo passaggio mobili e persone.
Io amo tutto di te perché tutto è ambiguo, osceno e speranzoso. E quando ti vedo amo di più la vita. Tutte le tue rotondità sono un inno all'abbandono e io, che non mi abbandono mai, aspetto che tu venga un giorno dall'America in via del Governo Vecchio, 22 Roma per toccarti con un dito e rendermi conto che quella meraviglia che sei per me esiste veramente.

Negli anni Ottanta Piera Degli Esposti scrisse questa lettera a Robert Mitchum. Senza spedirla mai.
Dopo quasi vent'anni lo incontrò.. e gliela lesse.





lunedì 14 agosto 2017

" Chi è stato morsicato da un serpente teme anche una corda attorcigliata "

Proverbio persiano




domenica 13 agosto 2017

A great day in Harlem!


Ad Art Kane, giovane e poco esperto freelance statunitense, piacevano di sicuro le sfide: perché convocare i più grandi artisti jazz viventi alle 10 di una calda mattina d'agosto sull'asfalto del quartiere nero di Harlem a New York pareva quasi uno scherzo. L'orario infatti per il fuso orario di questi musicisti corrispondeva alla notte fonda per i comuni mortali; inoltre se era pur vero che l'appello era partito per conto della nota rivista Esquire, Art Kane era un emerito sconosciuto che non aveva ancora mai scattato una fotografia da professionista.

E invece fu davvero un gran giorno ad Harlem, quel 12 agosto 1958. Perché nella sorpresa generale alla chetichella cominciarono a comparire uno dopo l'altro la bellezza di 57 fra i più grandi musicisti jazz del Novecento. Qualche nome per rendere l'idea: Count Basie ( che stanco di aspettare si sedette in prima fila, in compagnia di alcuni ragazzini abitanti del quartiere ), Dizzie Gillespie ( che, ultimo a destra, fece uno dei suoi celebri scherzi al suo maestro Roy Eldridge, chiamandolo per fargli una linguaccia proprio al momento dello scatto ), Coleman Hawkins, Art Blakey, Gene Krupa, Gerry Mulligan ( gli ultimi due facilmente riconoscibili nel gruppo per il " pallido " colore del viso ), Red Allen, Thelonious Monk ( con uno dei suoi immancabili copricapi ), Jimmy Rushing, Sonny Rollins, Lester Young ( anche lui accompagnato dal suo inseparabile cappello ).

Come potete vedere erano rappresentate tutte le epoche del jazz ( dallo stile tradizionale di New Orleans, allo Swing, al Be Bop, Hard Bop, Post Bop, Dixiieland, ecc... ), tutti gli strumenti più importanti ( compresa la voce ), come anche tanti colori e provenienze di questa musica ( nella maggioranza afroamericana troviamo infatti bianchi di diversa origine immigrata come Max Kaminsky, Pee Wee Russel, Krupa e Mulligan, ma anche il pellerossa Oscar Pettiford ). E una qualificata rappresentanza femminile ( Maxine Sullivan, Mary Lou Williams ), a non farci dimenticare quante importanti figure femminili hanno contribuito a creare il mito del jazz.


Testo interamente tratto dal sito Mazz Jazz

Come ciliegina sulla torta vale la pena riferire il commento di Dizzie Gillespie:
" Gran bell'idea, un'occasione unica per incontrare così tanti talenti musicali senza dover andare a un funerale! "




mercoledì 9 agosto 2017


Bello e invincibile è l'intelletto umano.
Né inferriata, né filo spinato, né libri al macero,
Né verdetto di bando possono niente contro di lui.
Egli stabilisce nella lingua le idee generali
E ci guida la mano, scriviamo quindi con la maiuscola 
Verità e Giustizia, e con la minuscola menzogna e offesa.
Egli sopra ciò che è innalza ciò che dovrebbe essere.
Nemico della disperazione, amico della speranza.
Non conosce Ebreo né Greco, schiavo né signore,
Affidandoci in gestione il comune patrimonio del mondo
Dall'immondo strepito di parole slabbrate
Salva frasi austere e chiare.
Egli ci dice che tutto è sempre nuovo sotto il sole.
Apre la mano rappresa di ciò che è già stato.
Bella e giovane assai è Filo-Sofìa
E la poesia sua alleata al servizio del Bene.
Appena ieri la natura ha festeggiato la loro nascita.
Ai monti ne hanno dato notizia l'unicorno e l'eco.
Famosa sarà la loro amicizia, il tempo loro senza confini.
I loro nemici si sono condannati alla distruzione.


Czeslaw Milosz





lunedì 7 agosto 2017


Fu a Vincennes. È fiera, ma si lascia legare al palo docilmente. I due dragoni le fanno un nodo finto, come le comparse in un dramma a lieto fine. Potrebbe liberarsi facilmente ma non lo fa. Tiene alla Storia, mica al teatro. Rifiuta di farsi bendare gli occhi. Vuole vedere l'alba. Al comandante del plotone di esecuzione dice: " Non è per niente che Mata Hari vuol dire Luce del Mattino ". Sente la musica del fuoco. Non sentirà, per sua fortuna, la tromba degli zuavi che attacca sbadigliando una stonata marcia funebre. È il 15 ottobre del 1917. Dieci mesi prima, quando erano venuti ad arrestarla nella sua camera d'albergo dalla vasca da bagno era uscita nuda, nata per sbalordire quei semplici gendarmi. Già. È andata a letto con tutti gli uomini, con principi e milionari, con Céline e Marinetti, ma ha amato solo gli ufficiali. " Preferisco essere l'amante di un ufficiale povero che l'amante di un banchiere ricco ". Le piacciono i soldi e fare l'amore senza pensare ai soldi.
Sospettata di spionaggio, aveva subìto un curioso processo, in cui l'aula del tribunale era la ribalta di un teatro e le prove della sua colpevolezza fantasiose come la sua vita ( trentadue anni più tardi, il procuratore Mornet, che aveva sottoscritto la condanna a morte, avrebbe dichiarato alla radio: " Non c'era di che frustare un gatto " ). Nemico della frivolezza, il nuovo secolo aveva giudicato e giustiziato non lei, ma quell'Epoca che continuiamo a chiamare Bella.

Tratto da: Falene, 237 vite quasi perfette di Eugenio Baroncelli

Nella foto, Margaretha Geertruida Zelle detta Mata Hari il giorno prima dell'esecuzione.





venerdì 4 agosto 2017


Si parte da un dettaglio qualsiasi, talvolta di poco conto, e senza volerlo si giunge a scoprire grandi princìpi.


George Simenon 





In Italia il fascismo non torna per il semplice motivo che non se ne è mai andato.

Claudio Vercelli, Né destra né sinistra, semmai peggio



martedì 1 agosto 2017


Ma prima di tutto la vita cerca il suo corpo, il dispiegarsi del corpo che è già arrivata ad avere, il corpo indispensabile. E cerca un altro corpo sconosciuto. È così che il primo impeto vitale che sussiste in lui nel corso delle epoche conduce l'uomo a cercare un altro corpo propriamente suo, il corpo sconosciuto. Quando inventa apparecchi meccanici che glielo procurino tramite una certa scienza, questo risultato viene chiamato progresso tecnico. Ed esso altro non è se non il cieco impeto della vita che si trascina per un corpo, per il suo corpo, per i suoi corpi, dato che nessuno le basta.


Maria Zambrano, I Beati




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