sabato 31 dicembre 2011




Fuggi con  me, maliarda
presto o tardi
una scala di seta
estrarrò dalla tasca!
                                        V. Majakovskij






" Signore, mi scusi, non l'ho fatto apposta!"

Maria Antonietta al boia, per avergli pestato involontariamente il piede sul patibolo.







Tutti cerchiamo nelle amanti un'infermiera notturna, una mano per l'agonia.
Ci sappiamo mortali mentre immaginiamo, desiderandolo, che la donna non lo sia, e vogliamo garze dalla sua misteriosa condizione non mortale.
                                                                                                  



G. Ceronetti










venerdì 30 dicembre 2011








Attenzione! La nave è ormai in mano al cuoco di bordo e le parole che trasmette il megafono del comandante non riguardano più la rotta, ma ciò che si mangerà domani
                                                                                                                       


 S. Kierkegaard



..E senza lo scenario della neve,
per me l'inverno è solo una bugia.

                 Emily Dickinson                 



da: " L'ultima intervista" di Roberto Bolano

domanda: " Ha mai rubato un libro che poi non le è piaciuto?"
risposta: " Mai. Il bello di rubare libri ( e non casseforti ) è che si può esaminarne il contenuto con calma prima di commettere il crimine."






Non disperate mai. Lasciate in infusione più a lungo.
                                                                                              


 Henri Michaux

dis-astro








" Lo sai cosa vuol dire disastro?", chiede la passeggera con cui ho chiacchierato sul parapetto,"è la mancanza di stelle che spaventa i naviganti. Vuol dire andare senza gli astri che indicano la strada."

                                                                                                                         

Paolo Rumiz   

giovedì 29 dicembre 2011






Le passioni dell'anima rendono abitabile il deserto: il  deserto è ovunque disertiamo il cuore.
I santi non sono morti: vivono nella passione leonina dell'anima, nelle immagini tentatrici, nelle fantasie sulfuree e nei miraggi: la via dell'amore.
Il nostro cammino attraverso il deserto della vita è il risveglio della bestia, quell'insonne sentinella del desiderio, della sua zampa ingorda, calda e insonne come il sole, esplosiva come lo zolfo, che incendia l'anima.                                     
                                                                                       


James Hilmann

porta a porta









" Si arriva all'assassinio per amore o per odio; alla propaganda dell'assassinio solo per malvagità".

                                                                                  Italo Svevo, La coscienza di Zeno

per Eluana




Cristo sospeso,
vita ad ogni costo
oltraggio alla vita.
E i perfetti nessuno che pontificano
argomentando
di " coscienza vegetale"
sul  corpo tuo inerte
che nessuna possibile fotosintesi
potrà mai far fiorire.

A deporti dalla croce,
la volontà d'amore dell'"assassino",
la pietà sua operosa,
la fedeltà a ciò che di più sacro
ebbe in dono:
le intenzioni che mossero
il cuore tuo di figlia.


vincent 





.. sulla via assolata




Sulla via assolata, dentro al vecchio
tronco cavo che da lungo tempo
serve a bere e piano in sè rinnova
uno specchio d'acqua, la mia sete
calmo; l'acqua limpida e il suo flusso
prendo in me nel cavo della mano.
Bere è troppo, è un atto che tradisce,
mentre questo gesto in cui m'indugio
porta un'acqua chiara alla coscienza.

E così potrebbe riposarmi
se tu fossi qui, posare piano
la mia mano sulla fresca curva
della spalla o al limite del seno.

                                                  Rainer Maria Rilke

mercoledì 28 dicembre 2011








... queste macchie di lutto rinunciate all'amore
                                                                                      Fabrizio De Andrè

i love Syria







 Dopo un'elezione particolarmente dubbia, un gruppo di consiglieri di Assad (padre) andò dal presidente a portargli i risultati: " Ci sono buone notizie, signor Presidente, lei è più popolare in Syria di quanto sia mai stato prima, il 99% della gente ha votato per lei. Appena l'1% si è astenuto, cosa potrebbe chiedere di più?". "Solo una cosa" si dice Assad abbia risposto," I loro nomi e indirizzi".

Tratto dal libro: " Dalla montagna sacra" di W. Dalrymple 






Se vuoi conoscere un oggetto devi indagare le relazioni da cui esso viene illuminato.
Devi assumere un punto di vista che presuppone l'intelligenza del mondo.
                                                                                                   
                                                                                            Giuseppe Leonelli, medico

lunedì 26 dicembre 2011




Tutte le lettere d'amore sono ridicole

Tutte le lettere d'amore sono 
ridicole.
Anch'io ho scritto ai miei tempi lettere d'amore,
come le altre,
ridicole.
Le lettere d'amore, se c'è l'amore,
devono essere
ridicole.
Ma dopotutto
solo coloro che non hanno mai scritto
lettere d'amore
sono
ridicoli.
Magari fosse ancora il tempo in cui scrivevo
senza accorgermene
lettere d'amore
ridicole.
La verità è che oggi
sono i miei ricordi
di quelle lettere
a essere ridicoli.
( Tutte le parole sdrucciole
come tutti i sentimenti sdruccioli,
sono naturalmente
ridicole).

                                          Fernando Pessoa







" Io sento con tutte le mie forze che la storia dell'uomo è come quella del grano: anche se non saremo piantati nella terra per germogliare, non importa; saremo macinati lo stesso per diventare pane."

                                                                                                                    V. Van Gogh

oggi sposi




" Le nozze sono tempo alto, tempo festivo. Ma sono più ancora: non soltanto una rossa macchia di tempo nella grigia serie dei giorni e delle lune, ma qualcosa che nel tempo rinvia all'esistenza di un ordine atemporale. Sono il preannuncio di gioie eterne, e ne sono un assaggio pregustato.
Così scompare in pochi giorni ciò che per anni è stato risparmiato, vengono preparati cibi e offerti vini che la vita quotidiana ignora. Si reggono veli e strascichi, si cantano canzoni e si danzano danze, ci si scambia giuramenti e si innalzano voti che soltanto il giorno nuziale conosce. Anche il più povero indossa l'abito della festa, e fra chi passa di lì non c'è chi non sia invitato. Così un'ora può compensare una vita."                                            
                                                            E. Junger, Lo scarabeo spagnolo                                     

domenica 25 dicembre 2011



" Sono come le pulci, i poeti / acquattati nel pelo del mondo."
                                                                                                        Biancamaria Frabotta

sabato 24 dicembre 2011

Gela






Cariata casbah,
di fogne nisba,
orda di parabole
tu no,
non ti fermasti
ad Eboli.



vincent

venerdì 23 dicembre 2011

solstizio d'inverno









Tocca restare svegli in basso nell'oscurità intraterrestre, intracorporale dei diversi corpi che l'uomo terrestre abita: quello della terra, quello dell'universo, il suo proprio.
Laggiù nelle "profondità", negli inferi il cuore veglia, non si concede riposo, si riaccende in se stesso.

                                                                                        Maria Zambrano, Chiari del bosco

mercoledì 21 dicembre 2011

.






 "Il fanciullo vede tutto in una forma di novità, è sempre ebbro.
Nulla somiglia tanto a quella che chiamiamo ispirazione, quanto la gioia
con cui il fanciullo assorbe la forma e il colore."       
                                                                                              Beaudelaire, le peintre de la vie moderne

martedì 20 dicembre 2011

da i detti di confucio




Una volta un discepolo chiese:" Se un re vi affidasse un giorno un territorio da governare secondo le vostre idee, che cosa fareste prima di tutto?".
Confucio rispose:
" Rettificare   i nomi."
E poi spiegò al suo discepolo sconcertato:
" Se i nomi non sono corretti, se non corrispondono alla realtà, il linguaggio non ha oggetto, l'azione diventa impossibile e così tutti gli affari umani si disgregano e amministrarli diventa futile e impossibile. Perciò il primo compito di un vero uomo di Stato è quello di rettificare i nomi." 

lunedì 19 dicembre 2011




" Se l'Universo è di fattura divina, all'uomo tocca sostenerla.
E così ha da essere il suo cuore, vaso d'immensità e punto
invulnerabile della biancia."                                                            Maria Zambrano



"Nessuna strada ha mai condotto
nessuna carovana
fino a raggiungere
il suo miraggio;
ma solo i miraggi
hanno messo in moto le carovane."                   Henri Desroche

venerdì 16 dicembre 2011

nel mistero dell'innocenza..





"Nel mistero dell'innocenza che viene esaltata e in quella che invece si sacrifica sta l'enigma del fanciullo divino dentro di noi"
                                                                                        Giuseppe Leonelli

In Luca è glorificata l'innocenza: la compostezza di Maria, il cielo trapuntato di stelle, pastori in preghiera, cori angelici, aliti tiepidi nella stalla.. è pura meraviglia, la meraviglia che suscita la visione dell'Albero della Vita.
Così Massimo Scaligero: " L'imaginare luminoso, come favola vera, ricostituisce forme di vita con linee di forza sottratte alle strutture dell'errore e della paura".
In Matteo, l'innocenza viene sacrificata: il turbamento di Giuseppe, la minaccia, la paura, la necessità della fuga; è la cacciata dall'Eden.
 Se la scena di Luca avviene in un tempo senza transito, in Matteo non c'è tempo da perdere; mangiato il frutto dell'Albero della Conoscenza, la regale sovranità del tempo è ormai asservita all'incantesimo dello spazio.
Allora la vicenda di Gesù, fino al compimento del dodicesimo anno, è la storia del ricongiungimento dei due alberi;in lui viene riunito ciò che fu separato.
In che modo questa vicenda ci riguarda ?
Maria Zambrano, a proposito del cuore scrive: " Posto che nel mentre che è figlio del tempo esso(il cuore) profetizza un regno che lo oltrepassa rivelandolo in qualche modo in quegli istanti in cui il cuore si tiene in sospeso e tiene in sospeso l'essere che abita sopra il tempo; negli istanti privilegiati: estasi date a tutti i mortali, nel dolore senza limiti, e nella pienezza della vita in cui i contrari e divergenti, quantomeno amore e libertà, ragione e passione, si unificano".
Ecco, dolore e pienezza di vita o, se preferite, dolore e meraviglia sono nell'umano racconto ciò che mette in moto o ciò che può, per un istante, rendere immoto il cuore.
Perchè il compito del cuore è mettere in relazione la luce-meraviglia con il peso-dolore.
E il linguaggio che il cuore impara ad articolare entrando in rapporto con le forze della meraviglia e del dolore, maturando il suo sè, si fa pensiero del cuore.
Ma la misura di questo pensiero è un bene fragile.
Si, perchè la luce della meraviglia è preda ambìta per i delìri che vorrebbero dissolverlo questo nostro cuore, così come il peso del dolore lo è per la disperazione che lo vorrebbe pietrificato; annichilito per una menzogna perchè, come ci ricorda M.Scaligero:" Il dolore della lontananza è l'incapacità di attuare nel mondo la comunione che il cuore ha già in sè con gli enti del mondo".
La capacità di percepire questa comunione in nessun modo attenua il dolore, ma gli offre un luogo capace di contenerlo, così come il tepore che circonda la mangiatoia non incendia la stalla; già, una mangiatoia.. quale luogo più appropriato per accogliere un essere destinato a farsi pane ed essere mangiato.
Luce-meraviglia e Peso-dolore: è nel crocevia del loro incontro che precipita e s'addensa la sostanza spirituale capace di generare il cuore fisico.
Allora, forse, la nascita in noi del fanciullo divino, il nostro personalissimo Natale, non è legata alla nostalgia di un paradiso perduto dal quale fummo cacciati.
Gli esseri della Meraviglia e del Dolore chiedono di riunirsi.
Lo stanno chiedendo a noi.
Solo noi possiamo far posto in quel luogo che dimora nella croce di fuoco inscritta nel cuore degli esseri umani.
                                    Auguro a tutti un Natale
                                                                 buono,
                                                                 bello e
                                                                  vero.   



vincent

lunedì 12 dicembre 2011


Ein-Bustan: giardino di pace


Ya raba kalina eishin basalaam
Nurek nur zrir fee albi sar kbir
Ya raba kalina eishin basalaam

Con l'aiuto di dio vivremo in pace
la tua luce è piccola ma la luce nel mio cuore è grande
con l'aiuto di dio vivremo in pace

Fondato da genitori di bambini ebrei e arabi, Ein-Bustan è il primo asilo Waldorf arabo-ebraico bilingue e biculturale in Israele  

giovedì 8 dicembre 2011

Pete Seeger: Where Have All the Flowers Gone?




" Basta assistere ai tentativi di Stanlio e Ollio di sistemarsi in una cuccetta di treno per capire che nella vita non c'è niente di semplice".                           

                                                                                                                    Osvaldo Soriano

Assekrem







" Da quando vivo qui, ho imparato a non aver fiducia nei miei occhi.
Non sono loro che mi sveleranno la natura delle cose nel cuore dell'universo.
Nel deserto molte cose evidenti alla vista sono solo effetti ottici.
So che l'essenza di ciò che cerco potrò trovarla in minimi segni.
Vado esplorando il deserto in cerca di tracce e per distinguerle non mi servono gli occhi.
Non è sperando di vederlo che la cammella si mette alla ricerca del suo piccolo."

                                                           Padre Charles de Foucauld

martedì 6 dicembre 2011






" Si direbbe che la grande distinzione fra l'arte che vale e l'arte così-così sia da ricercare nell'intento posto al cuore dell'arte, nei programmi della coscienza che si celano dietro il testo. 
C'entra invece l'amore.
La disciplina necessaria a far parlare quella parte di sè capace di amare anzichè quella parte che vuole solo essere amata."                                                                  
                                                                                       Foster Wallace

Leonard Cohen -If it be your will

Bebo & Cigala - Inolvidable



Paul Fusco, fotografo di Look Magazine, con tre macchine fotografiche e trenta pellicole a colori, era sul treno che trasportò il feretro di Robert Francis Kennedy da New York alla Union Station di Washington fino al cimitero di Arlington, dove Bob Kennedy venne sepolto poco lontano dal fratello John. Questi i suoi ricordi di quel giorno.
"  Nell'ultimo vagone i servizi segreti decisero di mettere la bara di Bobby, la appoggiarono per terra, poi dissero ai familiari e agli amici di prendere posto nella penultima carrozza. Erano loro ad aver preso il comando del treno e non volevano discussioni. Ma i ferrovieri pensarono che sarebbe stata un'offesa alla folla che attendeva e appena il convoglio cominciò a muoversi la sollevarono e la appoggiarono sugli schienali dei sedili. Era una sistemazione instabile e precaria, ma così il feretro si poteva vedere attraverso i finestrini. Era l'8 giugno, un giorno caldissimo, un anticipo d'estate. Il viaggio durò più di otto ore attraverso cinque Stati: New York, New Jersey, Pennsylvania, Delaware e Maryland. Il treno si fermava spesso per dare la precedenza agli altri convogli, impiegammo quasi il triplo del tempo che si impiega normalmente. Ma era la velocità giusta per un funerale. Quel treno è stato il vero funerale, quello dell'America, è durato un'intera giornata, era fatto per il popolo. Era il  funeral train.(.....) Ero pieno d'ansia ma mi bastò guardare fuori dal finestrino per capire: vidi la folla e tutto fu chiaro. Abbassai il finestrino, allora si poteva fare, e cominciai a scattare. Rimasi nella stessa posizione per otto ore a fotografare la gente accanto ai binari. Quella era la storia.

lunedì 5 dicembre 2011




Beveva un'aranciata
sullo sfondo di parrucchieri
e agenzie turistiche,
mentre il suo vicino
la incantava con versi cretini.
E tuttavia si chiamava Antigone.






"Quando c'è un'inondazione la prima cosa che manca è l'acqua potabile"

                                                                                   proverbio catalano              

l'uomo non inciampa nelle montagne,ma nei cumuli di terra smossi dalle talpe.
confucio

Crazy Love - Marianne Faithfull

Chavela Vargas El ultimo trago

venerdì 2 dicembre 2011

Mai di Andrei Voznessenskij




Mai smetterò di amarti
e ti dimenticherò
quando venerdi sarà mercoledi,
quando le rose cresceranno dappertutto,
azzurre come uova di tordo.
Quando il topo griderà:  "chicchiricchì".
Quando la casa si reggerà sul comignolo,
quando il salame mangerà l'uomo.
E quando ti sposerò.

giovedì 1 dicembre 2011

ciao Lucio




 Si sa, si è compagni perchè ci si spartisce il pane.
Con te, con Valentino e tanti altri, in quelle riunioni un pò carbonare a P.zza del Grillo ci spartimmo il pane della scomunica.
Oggi che m'arriva la notizia che sei " diversamente vivo", quando si dice la coincidenza, sto qui in cucina davanti al forno cercando di far lievitare una pagnotta di grano duro.
So che negli ultimi anni della tua vita nessun lievito riuscì a far lieve il tuo dolore.
Caro Lucio, adesso che niente è concluso, un pezzetto di questa pasta madre lo metterò da parte per il tuo viaggio.



vincent 

mercoledì 30 novembre 2011



Les chercheuses de poux

Quand le front de l'enfant, plein de rouges tourmentes,
Implore l'essaim blanc des rèves indistincts,
Il vient près de son lit deux grandes soeurs charmantes
Avec de frèles doigts aux ongles argentins.

Elles assoient l'enfant devant une croisée
Grande ouverte où l'air bleu baigne un fouillis de fleurs,
Et dans ses lourds cheveux où tombe la rosée
Promènent leurs doigts fins, terribles et charmeurs.

Il écoute chanter leurs haleines craintives
Qui fleurent de longs miels végétaux et rosés,
Et qu'interrompt parfois un sifflement, salives
Reprises sur la lèvre ou désir de baisers.

Il entend leurs cils noirs battant sous les silences
Parfumés; et leurs doigts électriques et doux
Font crépiter parmi ses grises indolences
Sous leurs ongles royaux la mort des petits poux.

Voilà que monte en lui le vin de la Paresse,
Soupir d'harmonica qui pourrait délirer;
L'enfant  se sent, selon la lenteur des caresses,
Sourdre et mourir sans cesse un désir de pleurer.   


 Le cercatrici di pidocchi

Quando la fronte giovane, rossa per le bufere,
Implora il bianco sciame dei bei sogni indistinti,
Accanto al letto vengono due graziose sorelle
Che hanno fragili dita dalle unghie argentine.

Fan sedere il ragazzo a una finestra aperta
dove l'azzurro inonda una macchia di fiori,
E nei capelli grevi coperti di rugiada
Muovon le dita fini, terribili e maliarde.

Egli ascolta cantare quegli aliti sospesi,
Odorosi di un miele lungo e rosa di pianta,
interrotti talvolta da un sibilo, saliva
Ripresa sulle labbra o bramosia di baci.

Ode le ciglia nere battere nel silenzio
Profumato e le dita elettriche e soavi
Che fanno crepitare nella grigia indolenza
Sotto l'unghie regali la morte dei pidocchi.

Ecco che sale in lui il vino dell'Accidia,
Sospiro di un'armonica che potrebbe impazzire;
Secondo la lentezza delle carezze, sente
Sorgere in lui e spegnersi una voglia di pianto.

Arthur Rimbaud

lunedì 28 novembre 2011

..quella tela bianca



"Esiste un aneddoto leggendario che riguarda il lavoro di Emilio Vedova come insegnante presso l'Accademia di Belle Arti di Venezia. Quando un allievo si trovava paralizzato di fronte alla tela bianca, incapace di procedere, vittima dell'inibizione, il maestro interveniva immergendo uno spazzolone in un secchio di colore e imprimendo un violento colpo sulla tela. Questa offesa traumatica sortiva un effetto immediato; l'allievo liberato dall'angoscia e dall'inibizione poteva procedere nel suo lavoro. Il gesto del maestro contiene una duplice verità. La prima verità è che se l'arte, come dichiara Lacan, è una "organizzazione del vuoto", questo non significa affatto che il vuoto sia un dato di partenza per l'artista. Piuttosto si tratta di produrre il vuoto come condizione basica di ogni processo creativo. Il colpo di spazzolone che si getta con forza sulla tela immacolata cerca il vuoto, cerca l'aria, l'ossigeno. Il vuoto della tela infatti non è affatto vuoto; è piuttosto sempre troppo pieno. Pieno di cosa? Di tutta la storia dell'arte, di tutte le immagini già viste nell'arte che ci ha preceduti. La tela bianca è affollata di saperi, di opere, di citazioni, di stereotipi, di ciò che è già stato fatto, visto e conosciuto. Ogni tela porta su di se il peso di ieri; è una stratificazione invisibile di memoria. Filosofie dell'arte, standard della composizione, esperienze pittoriche, citazioni, correnti di pensiero, stili, maniere, tutto un sapere invisibile ma denso si deposita sul bianco della tela ricoprendolo di una ragnatela impercettibile che genera sudditanza e inibizione.
Cosa ci insegna il colpo di spazzolone del maestro? Se questo pieno non si svuota non c'è possibilità di creazione; è necessario un azzeramento preliminare, una sospensione, uno svuotamento di questo pieno. Non di meno questo gesto ci mostra anche che la presenza ingombrante di segni morti non è mai un'esperienza contingente. La tela bianca è sempre piena di saperi morti, di elementi inerti, di ideali monumentali, di opere irraggiungibili. Ogni processo creativo eredita la memoria di ciò che è già avvenuto. Ma questa eredità può essere tradita nella forma della ripetizione scolastica oppure può dare vita a un atto autenticamente creativo. Il colpo di spazzolone vuole allentare l'obbedienza del soggetto alle regole codificate della tradizione affinchè qualcosa di nuovo possa venire alla luce. Per questo occorre fare il vuoto, occorre una quota necessaria di oblio, una dimenticanza, una sospensione di quel codice. La condizione di possibilità di ogni processo creativo è che vi sia vuoto. Altrimenti il soggetto resta ipnotizzato dalla tela bianca, resta trattenuto perchè ogni atto sarebbe inadeguato rispetto all'Ideale della tradizione. Accade anche ai nostri studenti davanti alla propria tesi di laurea. Bisogna dimenticare quello che si è letto, quello che già si sa, occorre fare il vuoto, per provare a dire qualcosa di proprio. Per questo per Vedova essere pittore significava, come egli usava dire, essere tutti i giorni sull'orlo del precipizio, sul bordo del vuoto."


                                                                                                                 Massimo Recalcati

sabato 26 novembre 2011

distico di Pietro Bembo per il sepolcro di Raffaello







" Ille hic est Raphael timuit quo sospite vinci rerum magna parens et moriente mori"
Ovvero:
" Qui giace Raffaello dal quale, egli vivente, la gran madre di tutte le cose, la Natura, temette di essere vinta e, lui morto, di morire."

Sirene e Serafini





Io dunque tutto le dissi per ordine, e poi mi parlava parole Circe sovrana: " Così tutto questo è compiuto; ma ora tu ascolta come io ti parlo: te lo rammenterà ancora il Dio. Alle Sirene prima verrai, che gli uomini stregano tutti chi le avvicina. Chi ignaro approda e ascolta la voce delle Sirene, mai più la sposa e i piccoli figli tornato a casa festosi l'attorniano, ma le Sirene col canto armonioso stregano, sedute sul prato: pullula in giro la riva di scheletri umani marcenti; sull'ossa le carni si disfano. Ma fuggi e tura gli  orecchi ai compagni, cera sciogliendo profumo di miele, perchè nessuno di loro le senta: tu invece, se ti piacesse ascoltare, fatti legare nell'agile nave i piedi e le mani ritto sulla scarpa dell'albero. A questo le corde ti attacchino sicchè tu goda ascoltando la voce delle Sirene."                                                                                                      

                                                                                                                           Omero, Odissea

In sanscrito, l'etimologia del nome Sirena si ricollega all'aggettivo " seirios", di Sirio, l'astro del sole ardente; e in ebraico " saraf" è ardere, splendere da cui Serafim, Serafino. 
In Ulisse, che è Nessuno e quindi tutti noi, rischiamo l'annientamento: l'Ardore degli dei è disumano! Meglio seguire il consiglio della maga, l'umanità ce la conquistiamo stando ben ritti sulla scarpa dell'albero, nella verticalità dell'Io.  

                                                                            vincent        

giovedì 24 novembre 2011

" Come ha sottolineato Marx e poi in modo più diffuso Simmel, tra l'espansione del ruolo del danaro e quella della libertà individuale esiste una correlazione fortissima. Il danaro possiede la straordinaria capacità di incrementare la libertà dell'individuo, perché chi desidera un bene oggi non deve chiedere l'autorizzazione a nessuno, seguire regole o principi,   ma solo possedere la somma necessaria per acquistarlo (.....)  espansione della libertà individuale ed espansione della forma danaro sono quindi due facce della stessa medaglia: da un lato il danaro favorisce la dissoluzione di tutti i legami che frenavano l'affermazione della libertà individuale, dall'altra l'espansione di quest'ultima richiede la smisurata estensione della forma danaro e del mercato".


F. Cassano

























































mercoledì 23 novembre 2011

da: " un pensiero profondo per la politica" B.Spinelli La Repubblica del 23,11,2011

" Anche la parola blindare andrebbe bandita: nasce dal linguaggio militare tedesco( lo scopo è rendere l'avversario cieco, blind)." 

contro lo stress alleva asini!



Dai trulli pugliesi a Teramo e poi fino in Spagna per salvare dall'estinzione il pregiato asino di Martina Franca. Un'avventura sposata dal dipartimento di scienze cliniche veterinarie della facoltà di
Medicina Veterinaria di Teramo che ha preso a cuore la causa della razza meglio nota come " mammut". Per far riprodurre le asine e rinforzare così la specie sono stati scelti asini di razza catalana che, ai tempi della dominazione spagnola, si era già incrociata con quella di Martina Franca, " rinsanguando", come si dice, la specie.  

lunedì 21 novembre 2011




Mohamed Bouazizi   29 marzo 1984 - 4 gennaio 2011         Angelo dell'indignazione

l'annunciazione di R.M.Rilke




Tu non sei più vicina 
a Dio di noi;
siamo lontani tutti.
Ma tu hai stupende mani benedette,
nascono chiare a te dal manto,
luminoso contorno:
io sono il giorno, la rugiada,
ma tu, tu sei la pianta.
Sono stanco ora, la strada è stata lunga,
perdonami, ho scordato
ciò che Egli, immenso sul trono gemmato
e assiso sul sole,
manda a dire a te che mediti
( mi ha vinto la vertigine).
Vedi: io sono l'origine,
ma tu, tu sei la pianta.
Ho steso le mie ali,
immenso nella piccola casa;
quasi manca lo spazio
alla mia grande veste.
Eppure non fosti mai così sola,
vedi, mi senti appena;
nel bosco io sono un soffio di vento,
ma tu, tu sei la pianta.
Gli angeli tutti sono presi
da un turbamento nuovo:
certo il desiderio non fu mai
così immenso e vago.
Forse ora s'annunzia qualcosa
che tu comprendi in sogno.
Salute a te, la mia anima vede:
tu sei pronta e attendi:
tu sei la grande,eccelsa porta,
presto verranno ad aprirti.
Tu che sola intendi il mio canto:
in te si perde la mia parola
come nella foresta.
Sono venuto a compiere
il sogno millenario.
Dio mi guarda, mi abbacina...
ma tu, tu sei la pianta.

tepori

Schiuma nella brace un legno,
il succo di remote primavere
sbava, frigge e
muore;
il cuore,
un sacrificio
mi riscalda.




vincent


domenica 20 novembre 2011

il regolo calcolatore



" Il regolo calcolatore consta di due sistemi di numeri e lineette combinati con straordinaria accortezza: due tavolette scorrevoli verniciate di bianco, a sezione trapezoidale piatta, mediante le quali si risolvono in un baleno i più intricati problemi, senza sciupare inutilmente un solo pensiero; è un piccolo simbolo che si porta nella tasca del panciotto e si sente come una riga dura e bianca sul cuore."                                                                                              

                                                     Musil, l'uomo senza qualità                                                             

sabato 19 novembre 2011



"Le navi in porto sono al sicuro; ma non è per questo che sono state costruite!"

Benazir Bhutto

L'Angelus di Jean Francois Millet





" Forse suonerà paradossale, ma è vero che coloro che nella città devono dimenticare come cresce un chicco di avena, o uno di segale o di miglio, nei loro cuori vengono purtroppo separati dalle sorgenti morali più profonde della nostra esistenza."

R. Steiner

venerdì 18 novembre 2011

errata corrige

Non sai mai dove sei,
non sei mai dove sai.

giorgio caproni

pavimento della villa romana del tellaro

 
 
 
Ulisse, Achille, Diomede e, poco visibile, il corpo senza vita di Ettore nell'angolo in basso a destra.
Liberi dalla tirannide del tempo, fissano un punto che potrebbe essere scambiato per un vuoto; non penso si tratti di un vuoto, credo sia un'origine, forse la mano del burattinaio


vincent.
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