sabato 26 novembre 2011

Sirene e Serafini





Io dunque tutto le dissi per ordine, e poi mi parlava parole Circe sovrana: " Così tutto questo è compiuto; ma ora tu ascolta come io ti parlo: te lo rammenterà ancora il Dio. Alle Sirene prima verrai, che gli uomini stregano tutti chi le avvicina. Chi ignaro approda e ascolta la voce delle Sirene, mai più la sposa e i piccoli figli tornato a casa festosi l'attorniano, ma le Sirene col canto armonioso stregano, sedute sul prato: pullula in giro la riva di scheletri umani marcenti; sull'ossa le carni si disfano. Ma fuggi e tura gli  orecchi ai compagni, cera sciogliendo profumo di miele, perchè nessuno di loro le senta: tu invece, se ti piacesse ascoltare, fatti legare nell'agile nave i piedi e le mani ritto sulla scarpa dell'albero. A questo le corde ti attacchino sicchè tu goda ascoltando la voce delle Sirene."                                                                                                      

                                                                                                                           Omero, Odissea

In sanscrito, l'etimologia del nome Sirena si ricollega all'aggettivo " seirios", di Sirio, l'astro del sole ardente; e in ebraico " saraf" è ardere, splendere da cui Serafim, Serafino. 
In Ulisse, che è Nessuno e quindi tutti noi, rischiamo l'annientamento: l'Ardore degli dei è disumano! Meglio seguire il consiglio della maga, l'umanità ce la conquistiamo stando ben ritti sulla scarpa dell'albero, nella verticalità dell'Io.  

                                                                            vincent        

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