lunedì 31 dicembre 2012

Ramsey Lewis Trio The 'In' Crowd




Con i migliori auguri di un magnifico 1966!

il denaro sogna..








" La natura si rinnova, il denaro non si rinnova; la natura ha le cellule, e grazie ad esse lascia morire gli organismi, ma mantiene se stessa ed evolve. Il denaro non ha queste proprietà, e tuttavia, è evidente, tende a volerle conquistare. Il denaro dà segno di qualche cosa, vuole diventare autogenerativo, vuole produrre altro denaro da se stesso, mira a una specie di eternità e vitalità che in realtà ruba all'essere umano, all'umanità. (.....) Non c'è libro, non c'è opera d'arte che non si sciupi nel corso di qualche secolo. Il denaro vorrebbe per sé una eternità aurea: io sono l'oro e come oro sono imperituro, riluco nei millenni, non conosco distruzione e fine, anzi ho in me il misterioso potere di rigenerazione".




Giuseppe Leonelli  









domenica 30 dicembre 2012










.. bisogna essere in due per fare un grande ritratto. È indispensabile una collaborazione stretta tra modello e artista mentre lottano per avvicinarsi l'uno all'altro,



John e Katya Berger











" Dio risolve tutti i problemi dei suoi seguaci,
ma se non si è uno di loro bisogna trovare la soluzione
in un bicchiere di vino o nella propria pipa".



Riccardo Doelker



sabato 29 dicembre 2012











" Quando si ama, si ama indipendentemente dalla morte, anzi, quando si vuole qualcosa lo si vuole contro la morte, contro l'evidenza della morte. Tutto il volere che si limita entro i confini della morte ( voglio ancora un anno di salute... voglio ancora un organo... voglio ancora una casa, un'altra casa... voglio ancora un pezzo di terreno... un'altro pò di cibo...) è pura ripetizione, non è volontà, è sopravvivenza. La volontà umana non è sopravvivenza, non è il ripetere animale, non è circolare passivamente dentro i cicli della vita, ma è imporre a questi una direzione, un essere. Questo è il volere".



Giuseppe Leonelli





due poesie di Patrizia Valduga






Calati  giù, o notte dell'amore,
fammi dimenticare la mia vita,
accoglimi nel seno del tuo cuore,
liberami dal mondo e dalla vita!




So solo quello che mi basta a stento
per non sprecare i battiti del cuore,
perché sapere, sappilo, è un tormento:
è sempre chi più sa che ha più dolore. 





venerdì 28 dicembre 2012

peccato mortale 2









Inflazionare la Parola fatale
con domandine del tipo:
" Amore, mi passeresti il sale?"



vincent

giovedì 27 dicembre 2012











" Che Cristo sia nato in una stalla perché non trovava posto negli alberghi, è una cosa che un carcerato può capire meglio di altri".



Dietrich Bonhoeffer, pastore luterano impiccato dai nazisti





peccato mortale 1







In barba ai passerotti
- e alle belle loro piume-
lasciare che le briciole
finiscan nel pattume.



vincent






mercoledì 26 dicembre 2012

Sting: Cold song. (7/14) Live from Durham Cathedral 2009









Stanco di tutto ciò che viene dalle parole, parole non linguaggio,
me ne andai sull'isola innevata.
Non ha parole la natura selvaggia.
Le sue pagine non scritte si estendono in ogni direzione.
Mi imbatto nelle orme di un cerbiatto.
Linguaggio non parole.



Thomas Transstromer 



buon compleanno, Bina!

domenica 23 dicembre 2012

un presepe vivente




" Don Salvatore, il più giovane prete di Anacapri, sollevò la culla dal reliquiario, il sacrestano accese i ceri e si misero in cammino. Veniva davanti a tutti un ragazzino del coro, suonando un campanello, poi due figlie di Maria in abiti bianchi e veli azzurri, poi il sacrestano, dondolando l'incensiere, e quindi don Salvatore con la culla in braccio. Mentre passavano per il villaggio, gli uomini si scoprivano, le donne sollevavano i loro piccoli perché potessero vedere il Santo Bambino, con la corona d'oro in testa e un sonaglio d'argento a forma di sirena intorno al collo; i monelli gridavano l'uno all'altro: " Il Bambino! Il Bambino!" Alla porta di S. Michele stava tutto il mio personale con le mani cariche di rose, per dare il benvenuto all'illustre ospite. La migliore stanza della casa veniva trasformata in una camera per bambini, piena di fiori e inghirlandata di rosmarino e d'edera. Sopra un tavolo coperto dalla nostra più bella tovaglia ardevano due candele, perché ai bambini non piace essere lasciati al buio. (......) Accanto alla culla qualche umile balocco, quel che il nostro villaggio poteva produrre, per tener compagnia al Bambino; una bambola calva, unica sopravvissuta all'infanzia di Giovanna e Rosina, un ciuchino di legno imprestato dalla figlia maggiore di Elisa, un sonaglio a forma di corno contro il malocchio. In un cestino sotto il tavolo stava il gatto di Elisa addormentato con i suoi sei gattini neonati, portati lì apposta per l'occasione. Per terra, in un grande vaso di terracotta stava tutto un arboscello di rosmarino in fiore. Sapete perché il rosmarino? Perché quando la Madonna lavò la biancheria del Bambino Gesù, mise il suo camiciolino ad asciugare su un arboscello di rosmarino". Don Salvatore depositava la culla nel suo reliquiario e affidava il Bambino alle mie donne, con le più premurose raccomandazioni di sorvegliarlo e di stare attente che avesse tutto quello che potesse desiderare. I bambini d'Elisa giocavano tutto il giorno sul pavimento per tenergli compagnia, e all'Ave Maria tutti si inginocchiavano davanti alla culla, recitando le preghiere. Alla fine Giovannina versava ancora un pò d'olio nella lampada per la notte, e dopo aver aspettato un poco finché il bambino si fosse addormentato, ognuno se ne andava in punta di piedi". 


" Durante il mio soggiorno in S. Michele ricevevo la visita del Bambino ogni anno, il più grande onore che mi potesse venir concesso".


Axel Munthe 







  







Morgan matto da legare - parte 7 di 7


giovedì 20 dicembre 2012

fedeltà alla Terra







" La Terra deve diventare organo di conoscenza. Occorre usare la Terra per guardare il cielo, per interrogarlo, per interrogare la vita. Non interrogate la vita solo partendo da voi stessi, dal vostro corpo, dalla vostra storia personale e famigliare, interrogate la vita tenendo presente che c'è la Terra e che voi siete ad essa intimamente collegati. La Terra è un organo della conoscenza del mondo, è un organo attraverso cui l'uomo può esplorare la propria identità. (......) Se riuscirete, grazie a questo, a buttar via le gabbie imprigionanti delle antiche rappresentazioni, allora il vostro rapporto con la Terra sarà quello di scoprirne la lucidità, e quando avrete scoperto che la Terra è lucida e che è un organo di conoscenza, non avrete più paura della morte. Non avere paura della morte significa essere diventati un nuovo essere, una nuova specie umana".




Giuseppe Leonelli  







FABRIZIO DE ANDRE' DORI GHEZZI IL SUONATORE JONES.






La " bambina" che sorride e applaude accanto a Dori Ghezzi si chiama Fernanda Pivano e ha già da qualche tempo abbandonato l'involucro fisico. Ma lasciando come dono alla Terra la sua inestinguibile curiosità contaminante;  morbo meraviglioso che inutilmente cerchereste nei trattati di patologia generale. 










" Era solo una partita di allenamento a scuola, loro erano a corto di un " uomo". Avevo circa dieci anni, li pregai di farmi giocare. "Oh, va bene. Andiamo, allora". Così mi dissero. In un istante mi ero liberata di cappotto e cappello. Per le scarpe non ho avuto problemi, visto che ho sempre indossato stivali da ragazzo. Conoscevo le regole. E alla fine è arrivata la mia occasione. Ho afferrato la palla- posso ancora sentirne la pelle umida e il suo inconfondibile odore, vedere il filo delle cuciture- e ho corso, ed ero così desiderosa di provare a segnare che non ho passato il pallone. Forse avrei dovuto, invece ho corso ancora. E ho visto il ragazzo che veniva verso di me, l'ho schivato ed ero senza fiato, il cuore pulsava forte, le ginocchia tremavano. Sì, l'ho fatto. Poi ho schiacciato il pallone a terra, proprio sulla linea. Faccia a terra, per un momento tutto è diventato nero. Poi mi sono tirata su, ho pulito le ginocchia con le mani".



dai ricordi di Emily Valentine, prima donna in un campo di rugby nel 1887 






 

mercoledì 19 dicembre 2012










Come si può evitare che un sacrosanto sciopero si trasformi nell'ennesimo showpero?



vincent








" Ciò che non va in lacrime, va in sospiri".



proverbio spagnolo



 

lunedì 17 dicembre 2012







" L'inciviltà delle immagini già scricchiola sotto il peso di un paio di miliardi di fotografie prodotte ogni giorno. Non potremo mai consumare tutte le immagini che fabbrichiamo. Saremo travolti dal surplus iconogenico, dalle scorie dell'iperproduzione visuale. Affogati dai nostri doppi, soffocati dai duplicati del mondo".


Michele Smargiassi



venerdì 14 dicembre 2012

The Sting (2/10) Movie CLIP - Name's Lonnegan (1973) HD





La cronaca racconta che, poco dopo le 13, quando il sig. Silvio Berlusconi si materializza nel gran salone dell'Accademia Reale di Belle Arti di Bruxelles, sotto il gran lampadario scende letteralmente il gelo.

Fa molto piacere prendere atto di come, con il trascorrere del tempo, le modalità che seguono il trapasso dei tiranni e la loro definitiva soppressione, depongano i segni barbari della violenza fisica preferendo loro la presa per i fondelli e lo sberleffo. D'altra parte è già da vari anni che molti di noi auspicano il seppellimento definitivo del buffone di turno tramite risata.
Archiviata per sempre la stagione di Piazzale Loreto, è nelle Accademie di Belle Arti che si fa giustizia, armati di implacabile ironia. Complimenti all'Europa, che non ha mancato l'occasione! Non so a voi, ma a me è venuta in mente la trappola perfetta di Paul Newman e Robert Redfort del film: " La Stangata". 



vincent    
   






giovedì 13 dicembre 2012

s. lucia







" Venne una donna e disse: " I' son Lucia, 
lasciatemi pigliar costui che dorme,
sì l'agevolerò per la sua via".


Dante, Purgatorio 







" La fine del mondo domanda un'attesa passiva, non certo l'azione. Insomma, se il mondo sta per finire, è perché in fondo abbiamo la sensazione di averlo già perso. E lo abbiamo perso proprio perché non lo sappiamo più trasformare. (.....) Il mondo va trasformato e non solo conservato. Deve essere un orizzonte di possibilità. Solo così si supera l'ossessione della fine del mondo".



Michael Fossel   

martedì 11 dicembre 2012

sull'intelligenza







Che cos'è dunque l'intelligenza? E qual'è il contenuto dell'intelligenza umana? Posso spiegarvelo meglio dipingendo un'immagine davanti alla vostra anima. E ci sono molte signore qui che capiranno meglio degli altri. Pensate di stare davanti a uno specchio, di guardare nello specchio. L'immagine che lo specchio vi restituisce non è qualcosa di reale. È proprio come siete voi ma non è qualcosa di reale. Nasce dal riflesso dello specchio. Tutto quello che avete nell'anima quanto a intelligenza, quanto a contenuto dell'intelletto, è solo un'immagine riflessa. In essa non vi è alcuna realtà. E così come la vostra immagine riflessa viene evocata solo dallo specchio, così ciò che si rispecchia come intelligenza viene evocato solo attraverso l'organo fisico corrispondente del vostro corpo: attraverso il cervello. L'uomo è intelligente solo grazie al suo corpo. E proprio come non potete toccarvi, se cercate di afferrare la vostra immagine riflessa, così non riuscirete a capire lo spirito, se vi rivolgete solo all'elemento intellettualistico, perché lì dentro lo spirito non c'è. Quel che si capisce, per quanto intelligente sia, non può mai contenere lo spirito, ma solo l'immagine dello spirito. Non potete sperimentare lo spirito, finché rimanete nell'ambito dell'intelligenza. Per questo l'intelligenza è così allettante: perché dà un'immagine dello spirito, ma tuttavia è un'immagine riflessa e non lo spirito stesso. E quindi, perché far la fatica di familiarizzarsi con il vero mondo spirituale, se già lo si fa - o quanto meno si crede di farlo- con la sua immagine riflessa? Si può benissimo parlare dello spirito, ma separare la semplice immagine dello spirito dallo spirito vero e proprio è il compito di ogni concezione che non voglia solo fare teoria della scienza dello spirito, ma che si immerga veramente in una visione spirituale positiva.



Rudolf Steiner      






   

lunedì 10 dicembre 2012

Jaqueline Du Pre & Daniel Barenboim - informal





" Ci sono esseri più individualizzati che, oltre al modulo della cultura, della classe e della situazione sociale, esigono ulteriore individualismo per la loro maggior coscienza e capacità e la loro maggior forza vitale. (.....) Si tratta di casi di massima individualità e su di essi non ricade né scienza né esperienza, ma solo ispirazione pericolosa . La vita di questi esseri sarà un alternarsi di grazia e angoscia, di trasparenza e confusione che soltanto essi sapranno risolvere; un'unità che arricchirà il mondo e che, se si verifica, saranno solo loro a intuire, forgiandola in una lotta senza tregua, con astuzia e forza smisurata".



Maria Zambrano



Jacqueline Du Pré, all'apice della carriera, all'età di 28 anni, seppe di ospitare nelle intime fibre del suo  corpo un avversario all'altezza del suo slancio vitale, una sclerosi multipla che, nei  due settenni seguenti, riuscì a sconfiggerla. 








domenica 9 dicembre 2012

venerdì 7 dicembre 2012

giovedì 6 dicembre 2012

ITALIA E SVIZZERA


sulla speranza









" La speranza è fame di nascere del tutto, di portare a compimento ciò che portiamo dentro di noi solo in modo abbozzato. In questo senso la speranza è la sostanza della nostra vita, il suo fondo ultimo; grazie a essa siamo figli dei nostri sogni, di ciò che non vediamo e non possiamo verificare. (....) Per questo abbiamo tempo, siamo nel tempo: se fossimo già formati del tutto, se fossimo già nati interamente e completamente, non avrebbe senso consumarci in esso".



Maria Zambrano 

lunedì 3 dicembre 2012

John Coltrane and Johnny Hartman








" Sui mucchi di rovine della chiesa sedevano una dozzina di donne, tremando nei loro cenci. Non piangevano, non parlavano, stavano lì con le teste chine e gli occhi socchiusi. (.....) Detti un piccolo panino, tolto dal mio tascapane, alla donna che mi stava accanto con un bambino in grembo. Lo afferrò senza dir parola, trasse subito di tasca un'arancia, me la porse, staccò con un morso un pezzetto del panino per metterlo in bocca alla donna dietro di sé che stava per diventare madre, e cominciò a divorare voracemente il resto come un animale affamato. Mi raccontò con voce bassa e monotona che lei, con il bambino al petto, si era salvata non sapeva come, quando la casa era crollata con la prima " staccata"; che aveva lavorato fino all'indomani per cercar di tirar fuori gli altri due suoi bambini e il loro padre dalle rovine: aveva sentito i loro gemiti finché non s'era fatto giorno. Poi era venuta un'altra " staccata" e tutto fu silenzio. Aveva un brutto taglio sulla fronte, ma la sua "creatura" era completamente salva, grazie a Dio. Mentre parlava dava da poppare al bimbo, un magnifico maschio, completamente nudo, forte come Ercole bambino, niente affatto disturbato da quanto era successo. Nel cestino accanto a lei un altro bambino dormiva sotto qualche fuscello di paglia marcia: l'aveva raccolto per la strada, nessuno sapeva di chi fosse. Mentre mi alzavo per andarmene, il bambino senza madre cominciò a piagnucolare; essa lo strappò dal cestino e lo mise all'altro seno. Guardai l'umile contadina dalle membra forti e dal petto largo con i due splendidi bambini che poppavano vigorosamente ai suoi seni e ad un tratto ricordai il suo nome. Era la Demetra della Magna Grecia, dove era nata, la Magna Mater dei Romani. Era Madre Natura: dal suo largo petto correva, come una volta, il fiume della vita sopra le fosse dei centomila morti. O Morte, dov'è la tua spada? O Tomba, dov'è la tua vittoria?"




Axel Munthe, che nel 1908 fu tra i volontari che accorsero a prestare aiuto alla popolazione dopo il terremoto di Messina.








    





sabato 1 dicembre 2012








" Gli dei nel loro amore, in qualche modo accarezzano il mondo. È un paragone molto adeguato, essi vezzeggiano il mondo, lo sfiorano in certi punti, e questa carezza dura a lungo perché gli dei sono duraturi. Le stelle sono l'espressione dell'amore nell'etere. Lo sono veramente, e in quei punti non vi è nulla di fisico. Vedere una stella ha lo stesso significato che percepire una carezza che nasce dall'amore umano".



Rudolf Steiner



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