lunedì 3 dicembre 2012







" Sui mucchi di rovine della chiesa sedevano una dozzina di donne, tremando nei loro cenci. Non piangevano, non parlavano, stavano lì con le teste chine e gli occhi socchiusi. (.....) Detti un piccolo panino, tolto dal mio tascapane, alla donna che mi stava accanto con un bambino in grembo. Lo afferrò senza dir parola, trasse subito di tasca un'arancia, me la porse, staccò con un morso un pezzetto del panino per metterlo in bocca alla donna dietro di sé che stava per diventare madre, e cominciò a divorare voracemente il resto come un animale affamato. Mi raccontò con voce bassa e monotona che lei, con il bambino al petto, si era salvata non sapeva come, quando la casa era crollata con la prima " staccata"; che aveva lavorato fino all'indomani per cercar di tirar fuori gli altri due suoi bambini e il loro padre dalle rovine: aveva sentito i loro gemiti finché non s'era fatto giorno. Poi era venuta un'altra " staccata" e tutto fu silenzio. Aveva un brutto taglio sulla fronte, ma la sua "creatura" era completamente salva, grazie a Dio. Mentre parlava dava da poppare al bimbo, un magnifico maschio, completamente nudo, forte come Ercole bambino, niente affatto disturbato da quanto era successo. Nel cestino accanto a lei un altro bambino dormiva sotto qualche fuscello di paglia marcia: l'aveva raccolto per la strada, nessuno sapeva di chi fosse. Mentre mi alzavo per andarmene, il bambino senza madre cominciò a piagnucolare; essa lo strappò dal cestino e lo mise all'altro seno. Guardai l'umile contadina dalle membra forti e dal petto largo con i due splendidi bambini che poppavano vigorosamente ai suoi seni e ad un tratto ricordai il suo nome. Era la Demetra della Magna Grecia, dove era nata, la Magna Mater dei Romani. Era Madre Natura: dal suo largo petto correva, come una volta, il fiume della vita sopra le fosse dei centomila morti. O Morte, dov'è la tua spada? O Tomba, dov'è la tua vittoria?"




Axel Munthe, che nel 1908 fu tra i volontari che accorsero a prestare aiuto alla popolazione dopo il terremoto di Messina.








    





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