domenica 30 giugno 2019





“ Seguitemi, vi farò pescatori di uomini “


Marco 1, 14-20






Ci innamoriamo dei personaggi? Che il malato sia trattato come un personaggio in sangue e carne, come gli eroi di romanzi e serie. Chi ha pianto per una sfortunata signora russa come potrebbe non dannarsi per la paziente Anna Careni? Il medico è scrittore: osserva, ascolta, dà un nome alle cose e non può curare se non sa comunicare. Fino a quando i medici non saranno narrativi sentiremo ancora rispondere a un paziente col tumore che chiede della sua febbre: “ È iatrogena e para neoplastica. Punto “.
La mappa non è il territorio, la malattia non sarà mai il malato. Il territorio-malato ha storie, odori e sentimenti esclusivi che si riconoscono solo dopo interazioni narrative, prima della Tac. Gli scrittori-medici sono malati perché hanno letto molto, i malati sono scrittori perché hanno molto letto.
La forma è sostanza, la precisione è vita. Le parole devono essere esatte come in un cruciverba che inizia dall’uno. Co-incidere come bisturi. Il Malato è uno orizzontale, Il Medico deve essere uno verticale.




Gabriele Bronzetti, cardiologo pediatra

Michael Stipe - "The Man who Sold the World" (David Bowie cover)

mercoledì 26 giugno 2019








Una volta vide un topo correre qua e là senza meta ( non cercava un luogo per dormire né aveva paura delle tenebre né desiderava alcunché di ciò che si ritiene desiderabile) così trovò rimedio alle sue difficoltà.



Diogene Laerzio, Vita di Diogene di Sinope

martedì 25 giugno 2019








Non si inventa mai nulla se non divenendo soffio, ma non si diviene soffio, non si mette piede sul terreno dello spirito, se non trascinati fuori di sé dalla distanza che ci separa dall’altro con il quale abbiamo stretto alleanza, con il quale si è stabilito un patto del genere di quello che lega la strega al suo demonio. Allora sì, ma allora soltanto, si cavalcano praterie su un manico di scopa.




Paolo Godani, Sul piacere che manca






Gli Italiani perdono le guerre come fossero partite di calcio 
e perdono le partite di calcio come fossero guerre



Winston Churchill

domenica 23 giugno 2019









Il credo attuale della della buona società, soprattutto in Francia ( e ritengo che nessuno osi affermare il contrario), è questo: “ Credo nella natura e non credo che nella natura ( ci sono buone ragioni per questo ). Credo che l’arte sia e non possa essere che la riproduzione esatta della natura ( una setta timida e dissidente vuole che siano esclusi gli oggetti ripugnanti come un vaso da notte o uno scheletro). Sicché l’industria che ci desse un risultato identico alla natura sarebbe l’arte assoluta “.
Un Dio vindice ha esaudito i voti di questa moltitudine. Daguerre fu il suo Messia. E allora essa disse tra sé: “ Giacché la fotografia ci dà tutte le garanzie di esattezza che si possono desiderare ( credono questo gli insensati! ) l’arte è la fotografia “. Da quel momento, l’immonda compagnia si precipitò, come un solo Narciso, a contemplare la propria triviale immagine sul metallo. Una follia, uno straordinario fanatismo si impadronì di tutti questi nuovi adoratori del sole. Strane abominazioni si manifestarono.



Charles Beaudelaire, 1859

giovedì 20 giugno 2019






CLOWN




Un giorno,
Un giorno, forse presto.
Un giorno libererò l’ancora che tiene la mia nave lontana dai mari.
Con quella specie di coraggio che ci vuole a non essere proprio niente, lascerò andare ciò che sembrava essermi legato indissolubilmente.
Lo taglierò, lo rovescerò, lo romperò, lo farò scorrere via.
In un sorso, disciolto l’ingorgo del mio pudore miserabile, delle miserabili combinazioni e degli accoppiamenti giudiziosi.
Estratta da me la spina di essere qualcuno, tornerò a bere lo spazio fecondo.
A colpi di ridicolo, di degradazioni ( che cos’è la degradazione? ), di disintegrazioni, a furia di vuoto, per dissipazione- derisione-depurazione, espellerò da me la forma che sembrava così aderente, composta, coordinata, così ben inserita nella mia cerchia e tra i miei simili, così degni, così degni i miei simili.
Ridotto a un’umiltà di catastrofe, a un livellamento assoluto come dopo una fifa colossale.
Smisuratamente ricondotto al mio rango reale, all’infimo rango che non so quale idea-ambizione mi fece disertare.
Annullato rispetto al suo rilievo, alla sua reputazione.
Perduto in un luogo lontano ( o anche no ), senza nome, senza identità.

CLOWN, che abbatte nello scherno, nel grottesco, in uno scoppio di risa l’immagine sublime che mi ero fatto della mia rilevanza.
Mi tufferò.
Senza peso nell’infinito-spirito sostrato aperto a tutto,
aperto io stesso a una nuova incredibile brina
a forza d’essere nessuno 
raso terra
risibile...




Henri Michaux

Ives: The Unanswered Question / Premil Petrovic / No Borders Orchestra

martedì 4 giugno 2019







Mari immensi 
cieli infiniti
crociere nel bidet




Gabriele Romagnoli 












Il transgendering non confonde i sessi, ma li distingue non meno che nella Genesi dove Dio crea l’essere umano “ maschio e femmina “. E il transgendering si rifà, in sostanza, a quell’ordine quando la natura invece lo confonde mettendo una femmina in un corpo con appendici e ormoni maschili, e viceversa. Ma se con Dio tutto fila liscio, è con il mondo invece che nascono i problemi, perché fratelli, genitori, parenti, amici per conciliarsi con l’idea che tu porti ordine e non confusione, devono loro stessi diventare un po’ divini.




Stefano Balassone
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