sabato 25 maggio 2013









" Ma c'è un'altra luce e un altro amore per la luce e
che non cerca di ridurla a un'altra luce: è quella forma di amore assoluto che si chiama adorazione: questa forma d'amore chiede alla luce di raccogliersi così come la carne sta raccolta in sé. Le chiede di entrare nella carne, di farsi come questa misteriosa e raccolta. (.....) E questa è la luce della Resurrezione. Che penetri nella vita stessa della carne, nel suo processo, e nella stessa agonia. Prima che di vedere chiede che la luce si comunichi nei corpi, per vederli quindi già trasfigurati da essa senza che abbiano perso niente della loro materialità. (.....) Prendere possesso di tutto ciò che di corporeo c'è in un corpo; vederlo da dentro , e sentirlo anche nella sua stessa superficie luminosa: che non ci sfugga proprio mentre è visto nella luce e che, nell'essere illuminato, non perda nulla della sua condizione ombrosa, di quella magica oscurità delle tenebre dove i corpi hanno più intensità che nella luce, che non si perda il mistero della nuda esistenza nelle tenebre".



Maria Zambrano, "I Luoghi della Pittura"  

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