mercoledì 3 maggio 2017

L'isola di Tromelin



Il 17 novembre 1760 la " Utile ", una nave della compagnia delle Indie Orientali, lascia Bayonne, nel sud-ovest della Francia, diretta alle isole Mascarene. La nave fa scalo in Madagascar per rifornirsi di scorte alimentari e il capitano Jean de La Fargue - andando contro le disposizioni del governatore - prende a bordo sessanta schiavi con l'intenzione di venderli insieme alle altre merci all'Ile de France, l'odierna Mauritius. Durante il viaggio, tuttavia, una tempesta porta fuori rotta la " Utile ". La nave si incaglia sul fondo, si infrange contro la scogliera di questa piccola isola, una striscia di spiaggia con qualche palma, lunga appena due chilometri e larga ottocento metri, chiamata Isola di Sabbia. Quasi tutti quelli che riescono a mettersi in salvo a terra sono feriti o mutilati e sembrano più dei fantasmi che degli uomini. I sopravvissuti cominciano a costruire una barca con i pezzi del relitto. Due mesi dopo il naufragio, l'imbarcazione è pronta. I marinai francesi spariscono su di essa promettendo di cercare aiuto: 122 uomini, stretti gli uni agli altri in un addio per sempre. Sull'isola rimangono gli schiavi. Sono liberi, ma la loro libertà non misura neanche un chilometro quadrato; sono prigionieri come non lo sono mai stati, schiavi della loro volontà di sopravvivenza. Accendono un fuoco, scavano un pozzo, si cuciono vestiti di piume, catturano uccelli marini, tartarughe e crostacei dal mare. Molti di loro sono così disperati che si lasciano trasportare alla deriva su una zattera: qualsiasi cosa è meglio che rimanere prigionieri su un pezzettino di sabbia, in balìa della speranza e della vita. Gli altri sorvegliano il fuoco. Dopo 15 anni è ancora acceso. Dei sessanta schiavi sono rimasti sette donne e un bambino, ancora un lattante. Il 29 novembre 1776 l'equipaggio della corvetta " La Dauphine " li prende a bordo e li porta all'Ile de France. Sull'Isola di Sabbia non lasciano nient'altro che il legno carbonizzato del fuoco spento e il nome del loro salvatore, il capitano di corvetta Chevalier de Tromelin.


Da: Atlante Tascabile delle Isole Remote di Judith Schalansky





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