Ci vuole molta pazienza a seguire l’infinito catalogo di oggetti definiti “ esclusivi “ che ci vengono mostrati nel video. A me hanno ricordato le stupende farfalle che gli entomologi presentano infilzate dentro teche di vetro, come se fosse possibile cogliere il mistero del loro essere una volta che non possono più volare. Comunque ne valeva la pena, perché verso la fine, dai ricordi che sono malandrini, è riaffiorata una scena magnifica. Si tratta dell’atto finale del film di Antonioni “ Zabriskie Point “, anno di grazia 1970.. Il confronto è impietoso. Eccola: ( sono vivamente consigliati schermo intero e volume alto).
Etichette
lunedì 1 settembre 2025
Qualcuno più attento di me mi fa osservare che in questo simbolo- make love, not war - che tanta parte ha avuto nell’immaginario sessantottino, la direzione delle due piccole ali inscritte nel cerchio è esattamente contraria a quella delle venature di una foglia.
Il cerchio disegnato sulla panchina è diviso in due settori. Immaginando che la superficie superiore riceva dall’alto forze cosmiche, e dal basso forze terrestri, non è poi tanto difficile capire che il disegno è “ costruito “ per respingere al mittente le energie cosmiche e spalancare le porte a quelle terrestri. Essendo l’Amore la sostanza costitutiva del cosmo, quel simbolo, negandone all’uomo l’accesso al tempo stesso lo sostituiva con il “ make love “, parolaccia che ho sempre detestato perché, mi sono sempre detto, l’amore non si “ fa “, è vero il contrario: siamo fatti dall’Amore.
La foglia, inutile dirlo, ci racconta tutto questo in perfetto silenzio.
vincent