lunedì 18 novembre 2013




La fantascienza ha ereditato l'audace cartografia della teologia e ha popolato le lontane galassie con premi e punizioni sotto forma di benevoli eroi e mostri verdi e squamosi, di bei paladini come Luke Skywalker e di perfide minacce come Darth Vader. Soprattutto di minacce, ovviamente, perché, come tutti i nostri luoghi immaginari, lo spazio celeste finisce per somigliare alla vita sulla Terra. Tanto sul pianeta Solaris di Stanislav Lem che sul pianeta Marte di Ray Bradbury, lontani dall'Eden di casa nostra, rinviamo continuamente i nostri incubi terrestri.
Se questo è vero,che cosa ci attrae verso lo spazio? Perché cercare al di là delle stelle dove fare altrettanto male ciò che facciamo sulla Terra?



Alberto Manguel  

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