sabato 30 marzo 2019






Voglio l’odore del caffè. Voglio cinque minuti. Voglio cinque minuti di tregua per il caffè. (.....)
Il caffè per chi ne è maniaco come lo sono io, è la chiave del giorno. Il caffè per chi lo conosce come lo conosco io, significa prepararlo con le proprie mani e non lasciare che ti arrivi con un vassoio. Chi porta il vassoio infatti porta anche parole, e il primo caffè viene rovinato dalle prime parole: il caffè è la vergine di un mattino silenzioso. L’alba, intendo dire la mia alba è l’opposto delle parole. L’odore del caffè si impregna di voci anche se si tratta di un saluto gentile come “ buon giorno “ . Si rovina. E così il caffè è quell’unico, lento silenzio dell’alba, di primo mattino, in cui ti fermi, da solo, con quell’acqua che scegli con pigrizia e solitudine, di nuovo in pace con gli uomini e le cose.



Mahmud Darwish, Una memoria per l’oblio

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